Master: un anno, 305 medaglie e 148 primati

31 Dicembre 2015

Il 2015 degli over 35 dell'atletica italiana è stato ricco di soddisfazioni con una pioggia di record di categoria e medaglie internazionali

di Luca Cassai

Un anno da ricordare quello dell’atletica master, per tanti motivi. Due numeri su tutti: 148 primati italiani di categoria e ben 305 medaglie conquistate negli eventi internazionali. Cifre che rendono l’idea dei risultati ottenuti in una stagione che ha preso il via in sala, come di consueto, stavolta con la rassegna continentale nella polacca Torun dove i portacolori azzurri si sono messi al collo 24 ori, tre in più rispetto alla scorsa edizione nonostante una presenza inferiore. Intanto sono sempre più vicini i prossimi Campionati Europei Master indoor che dal 29 marzo al 3 aprile 2016 torneranno ad Ancona per sei giornate di gare, dopo l’esperienza del 2009. Sarà quindi un’altra occasione per gli atleti italiani di partecipare in casa a una grande manifestazione. E di proseguire la scia di successi confermata dall’appuntamento clou nel 2015 appena trascorso: i Mondiali a Lione, nella prima metà di agosto. Se è vero che la spedizione in terra di Francia conta 23 primi posti, e che esiste un solo precedente iridato più vincente tra le manifestazioni iridate all’aperto disputate fuori dai confini nazionali, allora il bilancio non può certo essere considerato deludente. In mezzo alle due trasferte, gli Europei “non stadia” a Grosseto e Castiglione della Pescaia che hanno dato un eclatante bottino di 159 podi complessivi e i Mondiali di corsa in montagna in Galles, con 4 medaglie.

Ma dietro ai numeri, ci sono i protagonisti e le storie di questo universo senza confini. In qualche circostanza, autentiche imprese: il “re della velocità” Mario Longo centra un superlativo record mondiale indoor di 7.10 nella semifinale dei 60 M50 a Torun, avvicinato successivamente in finale con 7.13 dallo sprinter napoletano, uno che si è messo al collo il bronzo europeo con la 4x100 assoluta a Spalato ’90. Che dire poi del lunghista pisano Gianni Becatti, autore di un clamoroso 6,75 nei campionati italiani al coperto? Tutti i suoi quattro salti validi in gara superano il vecchio primato iridato M50 (6,51 del tedesco Straub). Ha invece dovuto attendere fino al 4 ottobre, giorno del suo 85° compleanno, l’intramontabile Luciano Acquarone per festeggiare con un record mondiale sui 5000 metri: il tenace podista di Imperia corre la distanza in 24:51.33, abbassando di un soffio il 24:51.7 del britannico Gordon Porteous nel ’99, e due settimane più tardi si ripete su strada con 52:53 nella 10 chilometri di Vado Ligure per chiudere l’anno con un altro exploit, 1h58:32 alla mezza maratona di Sanremo. Nella prestigiosa cornice del Golden Gala, allo stadio Olimpico di Roma, la staffetta 4x100 azzurra riesce a impadronirsi del limite iridato M50 con Giancarlo D’Oro, Paolo Mazzocconi, Roberto Barontini e Alfonso De Feo, il più medagliato degli Europei indoor con 4 podi, ma anche un argento e un bronzo ai Mondiali.

Alla kermesse di Lione gli uomini da copertina sono il mezzofondista siciliano Giovanni Finielli, che si aggiudica due ori individuali (800 e 1500 M65), e la piemontese Maria Costanza “Mimma” Moroni, atterrata con 5,61 a un solo centimetro dal record del mondo W45 nel lungo e imbattibile anche negli 80 ostacoli prima di trionfare con la 4x400 W40. Gli Europei in Maremma celebrano il rientro agonistico di Giuliana Salce, una pioniera della marcia (oro sui 3000 metri ai Giochi mondiali indoor del 1985), mentre il campionato tricolore a Cassino fa segnare due migliori prestazioni italiane per merito di Barbara Martinelli, su 400 e 800 metri SF50 dopo i titoli continentali indoor nella categoria inferiore (W45) e la partecipazione del 99enne Giuseppe Ottaviani, il “meno giovane” nella storia della rassegna. Per la prima volta si è svolto il Master Gala di fine stagione e c’è stato spazio per gli “over 35” nel massimo palcoscenico ai Mondiali di Pechino, con gli 800 metri che hanno visto impegnato anche il brianzolo Giuseppe Romeo. Un inedito “en plein” nei Societari porta la firma dell’Atletica Virtus Castenedolo, vincitrice di tutti e quattro gli scudetti su pista (all’aperto e indoor, maschile e femminile). Infine l’addio, fra gli altri, a due indimenticabili atleti: Giuseppe Rovelli, all’età di 96 anni, e la “signora dei lanci” Gabre Gabric, classe 1914 e capostipite di una dinastia che ha attraversato un secolo.

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