Viola, 3000 metri da finale a Belgrado

03 Marzo 2017

La mezzofondista azzurra supera il turno agli Europei Indoor, con il terzo posto nella batteria in 8:57.86. Out Derkach nel triplo.

Dopo il lunghista Filippo Randazzo, un'altra azzurra conquista la finale nella giornata d'apertura dei Campionati Europei Indoor di Belgrado. E' la mezzofondista Giulia Viola che grazie al terzo posto in batteria con 8:57.86 (primato stagionale e terza prestazione di sempre in carriera) stacca il biglietto per l'ultimo e decisivo round dei 3000 metri. Domenica alle 16:30 per la 25enne veneta sarà la terza finale in tre partecipazioni consecutive agli Euroindoor: a Goteborg 2013 è stata sesta nei 1500 e due anni dopo settima nei 3000 a Praga. Al termine del primo giro, la mezzofondista delle Fiamme Gialle va in testa per dettare il ritmo (3:02.42 nel chilometro di avvio) e ci rimane fino ai 1800 metri, quando viene superata dalla tedesca Hanna Klein (6:06.52 per il secondo parziale). Poi si fanno avanti l’olandese Maureen Koster e la britannica Eilish McColgan, ma la campionessa tricolore conserva sempre uno dei primi quattro posti che significano qualificazione diretta, anche se viene tallonata dalla spagnola Nuria Fernandez. Quando mancano due giri al traguardo, la Viola si porta all’esterno e guadagna la seconda posizione provvisoria, dietro alla Koster che si aggiudica il successo in 8:57.52. L’azzurra gestisce la situazione, per essere sorpassata soltanto sul filo di lana dalla McColgan (8:57.85 per la scozzese), quarta l’iberica Fernandez (8:58.20). Il miglior tempo della mattina è l'8:52.33 di Yasemin Can, campionessa europea in carica di 5000 e 10000 metri. La keniana con passaporto turco ha dominato la seconda batteria dove la britannica, primatista del vecchio continente, Laura Muir ha controllato la situazione in 8:55.56.

“Un bellissimo regalo - racconta la Viola con un sorriso che le illumina il viso - fino a un mese fa non pensavo neanche di esserci. Poi è la prima volta che vado in finale diretta, non tra i ripescaggi, e sono davvero contenta. All’inizio ho tirato il gruppo e avevo buone sensazioni, non sono arrivata stremata e non ho neanche voluto spingere troppo, senza dare il cento per cento. Ho attraversato un periodo molto difficile, ma penso di esserne uscita più forte perché ho imparato tanto, soprattutto che non bisogna mai arrendersi e a maggior ragione sono felice di essere ripartita. Durante l’inverno, ho svolto la preparazione come se dovessi fare la stagione all’aperto, ma stavo bene e i ritmi venivano senza averci lavorato, allora ho detto: perché non provare? Nell’ultimo periodo ho fatto anche allenamenti da sola, era il mio punto debole e infatti ora correre in testa mi viene meglio. La mia esperienza in Gran Bretagna, dove attualmente mi alleno, è fantastica. Ho modo di confrontarmi con atlete di alto livello e ho tanto da imparare da loro. In finale sarà durissima, ma cercherò di battermi con le migliori”

Euroindoor finiti, invece, per la triplista Dariya Derkach che non è riuscita trovare il giusto feeling con la pedana di Belgrado. L'azzurra si ferma a 13,69, non abbastanza per superare lo scoglio della qualificazione per cui oggi serviva un hop-step-jump da almeno 13,97, misura che la Derkach ha già dimostrato di valere. “Non sono riuscita a gestire la pedana e non trovavo l’avanzamento sui balzi, anzi stavo quasi facendo salto in alto e perdevo tutto in velocità. Mi sentivo bene, mi dispiace tantissimo. Puntavo almeno al personale, purtroppo non ce l’ho fatta”. I migliori salti di oggi portano i nomi di due tedesche: Jenny Elbe (14,27) e Kristin Gierisch (14,26).

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