Randazzo in finale agli Euroindoor!

03 Marzo 2017

A Belgrado il ventenne siciliano debutta in Nazionale assoluta superando la qualificazione con 7,89. Out gli altri due lunghisti Howe e Jacobs, oltre ai quattrocentisti Lorenzi e Lambrughi. 

di Alessio Giovannini

Filippo Randazzo, il più giovane dei tre lunghisti azzurri, è in finale agli Europei Indoor di Belgrado. Il ventenne siciliano, all'esordio in Nazionale senior, ha centrato la quinta misura di qualificazione con 7,89 (per lui prima anche un 7,72). Niente da fare invece per il recordman azzurro Andrew Howe (7,71) e per il tricolore assoluto Marcell Jacobs (7,70), alle prese con qualche problema di rincorsa e rimasti rispettivamente ad uno e due centimetri dall'ultima misura utile per la finale di domani (7,72). Miglior salto della mattinata è l'8,18 dell'ucraino Serhiy Nykyforov che balza anche al numero 1 delle liste europee stagionali. Out i quattrocentisti Marco Lorenzi (quarto in 48.10 nella batteria vinta dal favorito Maslak in 47.57) e Mario Lambrughi (terzo con 46.95, ma squalificato per invasione di corsia nell'ultima batteria).

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IL RACCONTO della PRIMA GIORNATA (sessione mattutina)

LUNGO uomini (qualificazione) - Concentrazione, sguardi che si incrociano, pensieri che corrono su quella striscia rossa da cui oggi bisogna decollare. Stamattina il primo obiettivo dei lunghisti azzurri Andrew Howe, Marcell Jacobs e Filippo Randazzo ha tre cifre precise: 7,90, la misura di qualificazione che vale il passaggio diretto in finale. Il tempo di darsi un cinque e per Jacobs è già giunto il momento di rompere il ghiaccio. Il tricolore assoluto lascia allo stacco la bellezza di 25 centimetri, un regalo che accorcia la sua impronta a 7,40. Randazzo è il più giovane del trio, ma il siciliano delle Fiamme Gialle non vuole fare semplicemente la parte della matricola. E, infatti, per lui arriva subito un 7,72 con pochi centimetri (3,5) rimasti prima dell'asse di battuta. E' il turno di Howe, al rientro in Nazionale dopo 4 anni dall'ultima apparizione: 7,71 per il recordman d'Italia. Intanto due atleti volano oltre i 7,90 della qualificazione: lo svedese, campione in carica, Michel Torneus (7,96) e la novita Izmir Smajlaj (7,98, eguagliato il record nazionale albanese). Al secondo round Jacobs rialza la testa: 7,70, ma il suo stacco è ancora troppo generoso, 23,7 centimetri fuori asse che avrebbero avuto decisamente un altro effetto nella sabbia. Grande pedana, invece, per Randazzo che azzecca un 7,89 che mette praticamente al sicuro il pass per la finale. Un nullo nettissimo, invece, il secondo salto di Howe che calpesta in pieno la plastilina. Attenzione al muro degli 8 metri: l'ucraino Serhiy Nykyforov lo infrange con la miglior misura europea dell'anno, 8,18. Ultimo turno e ultima chance: Jacobs stavolta stacca più vicino all'asse di battuta (7,3 cm), ma con 7,62 resta sotto la misura del precedente e finisce undicesimo. Niente finale nemmeno per Howe che esce di scena (decimo posto) con un salto appena accennato. Nulla anche l'ultima prova di Randazzo che, però, domani alle 19:32 sarà l'unico azzurro nella finale continentale.

Filippo Randazzo: “E’ stata dura, sono dispiaciuto per i miei colleghi Marcell e Andrew perché si potevano giocare una bella finale. Sapevo quanto ci tenevano e non riesco a godermi completamente questa mia qualificazione. In partenza avevo deciso di tenermi un po’ più lontano dallo stacco, per riuscire a fare subito un salto valido. Al primo ero già molto sotto l’asse di battuta, e poi sono riuscito a piazzare un 7,89 che mi conferma sopra i 7,85 in questa stagione. Domani saranno sei salti, vediamo che succede. Ero al debutto in Nazionale assoluta, ma abbastanza tranquillo, ieri ho provato la pedana che è molto diversa da quella di Ancona e ho cercato di trarne il meglio. Ho visto che anche altri l’hanno sfruttata bene, mi ha sorpreso l’ucraino Nykyforov mentre l’albanese Smajlaj è in gran forma, anche se il principale avversario da tenere d’occhio sarà lo svedese Torneus, campione in carica, a cui è bastato un solo salto e chissà cosa farà domani”.

Andrew Howe: “Sono parecchio arrabbiato, perché otto metri erano ampiamente alla nostra portata. Bastava solo trovare bene la ritmica della rincorsa, su una pista sopraelevata come questa. Alla mia età, venire a fare solo la qualificazione non mi interessa. Non è certo quello che volevo, l’obiettivo era la finale. Anche se sinceramente, con il senno di poi, qualche mese fa non sapevo neanche che sarei potuto essere qui in gara. Non è andata bene, forse ho pagato la mancanza di abitudine alle gare in mattinata, ci rivediamo nella stagione all’aperto”.

Marcell Jacobs: “Fisicamente sto molto bene, ma nei salti di prova non trovavo la rincorsa. In gara mi sono portato avanti, ma non ci arrivavo. Probabilmente non sono abituato a questa pedana rialzata, bisogna essere reattivi con i piedi altrimenti ti frena. Le mie ambizioni erano altre”.


400m uomini (batterie) - Sul traguardo Mario Lambrughi si piazza terzo nella sua batteria, la quinta e ultima in programma, con quello che sarebbe il miglior tempo di recupero per la semifinale: 46.95, dopo una gara condotta in terza posizione dietro al danese Benjamin Vedel (46.65, il più veloce dell’intero turno) e allo sloveno Luka Janezic. Pochi minuti più tardi, arriva la doccia fredda con la notizia della squalifica per infrazione di corsia, non solo dell’azzurro ma anche dello sloveno e così il secondo posto va al francese Thomas Jordier (46.97), alla rimonta del quale era riuscito a resistere il 25enne brianzolo dell’Atletica Riccardi Milano 1946. Nella seconda batteria, quarto posto di Marco Lorenzi in 48.10, un crono che non consente possibilità di ripescaggio. Il 23enne trentino delle Fiamme Gialle, tricolore assoluto sulla distanza, parte dalla scomoda prima corsia e a metà gara si accoda al gruppo, poi cerca il sorpasso sugli avversari ma resta alle sue spalle soltanto l’olandese Tony Van Diepen (48.57). Davanti il ceco Pavel Maslak (47.57), che ha vinto le ultime due edizioni sia degli Europei che dei Mondiali indoor, l’irlandese Brian Gregan (47.62) e il croato Mateo Ruzic (47.66). "Squalificato per due appoggi sulla linea con il quinto tempo assoluto delle batterie...torno a casa a testa alta con tanta esperienza in più e tanta voglia di rifarmi!" il commento amaro di Lambrughi. Tanta delusione anche per Lorenzi: "Sono dispiaciutissimo perché questa era la mia prima esperienza in una gara individuale in Nazionale assoluta e avrei dovuto giocarmela meglio".



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