Mondiali: Gatlin si prende l'oro di Bolt

05 Agosto 2017

A Londra lo sprinter statunitense, 12 anni dopo Helsinki, torna sul trono iridato dei 100 metri in 9.92 e poi si inchina al fulmine giamaicano, terzo in 9.95 alle spalle di Coleman (9.94).

di Marco Buccellato

Ai Campionati del Mondo di Londra arriva il finale su cui in pochi forse avevano scommesso. Il fulmine Usain Bolt, è soltanto terzo nei 100 metri cedendo il titolo iridato a un Justin Gatlin autore di una rimonta-capolavoro che gli ha consegnato la vittoria in 9.92 (vento -0.8). Argento a Coleman in 9.94, bronzo a Bolt in 9.95, atteso ora dall'ultimo sprint con la 4x100 giamaicana. Nelle altre finali della seconda giornata iridata, oro all'etiope primatista mondiale e campionessa olimpica a Rio Almaz Ayana sui 10000 metri in 30:16.32 (mondiale stagionale), che vince su Tirunesh Dibaba (31:02.69) e sulla kenyana Agnes Tirop (31:03.50). Il lungo maschile è del sudafricano Manyonga in una gara-thrilling vinta con 8.48 (vento 0,4) sullo statunietnse Jarrion Lawson (8.44 /0.6) e sull'altro sudafricano Rushwal Saamai 8,32 (-0.1). Oro del disco uomini al lituano Andrius Gudzius (69,21) sullo svedese Daniel Stahl (69,19) e sullo statunitense Mason Finley (68,03).

IL RACCONTO DELLE GARE

Usain Bolt non è più il re, viva il re. Il nuovo-vecchio re, il 35enne Justin Gatlin, oro dei 100 metri già alle Olimpiadi 2004 e ai mondiali di Helsinki del 2005, vince lontano dalle pressioni che tante volte lo avevano condizionato al cospetto del giamaicano, imponendosi in 9.92 (vento 0.8) dopo una portentosa rimonta sullo stesso Bolt e sul connazionale Christian Coleman, il migliore allo start, ripreso solo alla fine e argento in 9.94. Per Bolt, partito ancora una volta in maniera non ottimale, il tentativo disperato di prendersi l'ultimo oro dei 100 metri iridati di una carriera senza eguali (sarebbe stato il quarto), ma il Bolt di oggi (9.95, stagionale eguagliato e a sua volta in rimonta su Coleman) non era l'imbattibile astro dell'ultimo decennio. La sconfitta, Gatlin gliel'ha resa più dolce, inchinandosi dopo il traguardo a rendergli omaggio. Il lungo abbraccio e il parlottare sorridente tra i due è l'immagine simbolo che pone fine a una competitività, dura e non priva di tensioni in passato, ora semplicemente sportiva. Bravi tutti e due, bravo Coleman, bravi tutti. Gli Stati Uniti tornano a far doppietta sui 100 metri dopo sedici anni. Ai mondiali non succedeva dall'edizione di Edmonton 2001. Giù dal podio il campione del mondi di Daegu, Yohan Blake, quarto in 9.99, quinto il sudafricano Simbine in 10.01, il primo finalista del suo paese nella storia dei 100 metri iridati.

Nella terza semifinale Bolt e Coleman si erano già visti da vicino. Lo statunitense aveva guadagnato ampio vantaggio con una partenza eccellente e chiusura in 9.97 (0,4) su Usain Bolt (9.98), bravo a recuperare con la fase lanciata, giunto al traguardo rallentando e studiandosi, reciprocamente, con Coleman. Justin Gatlin aveva perso nella prima semifinale in 10.09 da Akani Simbine (10.05/0.5), un altro rispetto alla mediocre batteria di ieri. Nella seconda semifinale si era imposto Yohan Blake in 10.04 (vento -0.2), autore di una gran partenza al pari del giapponese 18enne Sani Brown che però ha perso l'equilibrio e rischiato di cadere dopo i primi appoggi (settimo in 10.28). Crono in ribasso nel mondiale 2017: nelle ultime due edizioni iridate l'ultimo tempo utile per l'accesso alla finale era stato di 9.99 e di 10.00.

10000 METRI DONNE, AYANA FUGA E ORO - E' ancora Almaz Ayana la regina dei 10000 metri. L'etiope mette al collo l'oro iridato dopo aver rivoluzionato la distanza con lo straordinario record del mondo alle Olimpiadi di Rio. Gara favolosa della Ayana, che a dispetto di un ritmo fin troppo lento nei primi chilometri, ha preso largamente la testa dopo tre chilometri e mezzo transitando a metà gara in 15:51. Eccezionale il "negative-split" dell'etiope, che ha coperto la seconda parte in 14:25, miglior crono parziale all-time dal quinto km al traguardo, prestazione tra l'altro ottenuta soltanto da otto atlete al mondo sulla distanza dei 5000, per un crono finale di 30:16.32, miglior prestazione mondiale stagionale. Bravissima anche Tirunesh Dibaba: dopo tre titoli mondiali vince il rush per l'argento con la kenyana Agnes Tirop e firma la doppietta etiope in 31:02.69. Per un'Etiopia che vince il titolo con una sua atleta per la settima volta (e diciotto medaglie totali), un Kenya che sale sul podio con la Tirop, bronzo col personale portato a 31:03.50. Niente da fare per la co-favorita Alice Aprot Nawonuna, quarta in 31:11.86. L'Europa si prende il quinto posto con l'olandese Susan Krumins-Kuijken in 31:20.24 (personale). Sesta la statunitense Infeld in 31:20.45. Questi i passaggi di Almaz Ayana per chilometro: 3:30.38, 6:48.87, 9:59.47, 13:02.20, 15:51.38, 18.42.97, 21.35.19, 24:30.03, 27.26.83, 30:16.33.

LUNGO, TRIONFA MANYONGA - Bellissima finale e fiato sospeso fino all'ultimo salto per l'agonismo sfoderato dai due migliori contenders, il sudafricano Luvo Manyonga, oro con 8,48 (0.4), e lo statunitense Jarrion Lawson, argento con un ultimo balzo da 8.44 (0.6), dopo essere stato in testa con 8,37 e 8,43. Giusto riconoscimento per i due atleti, usciti dalla finale olimpica di Rio con l'argento (Manyonga) e con il quarto posto (Lawson). Il Sud Africa fa doppietta, oltre a vincere il primo titolo mondiale: il bronzo va infatti a Rushwal Saamai con 8,32 (-0.1), che precede l'ex-campione del mondo Aleksandr Menkov (8,27). Finale di altissimi contenuti, con il primo degli esclusi dai salti di finale atterrato a 8,11, il settimo a 8,23 e l'ottavo colpevole di aver saltato "solo" 8,18. Dopo l'argento di Berlino 2009 del caposcuola sudafricano del lungo, Mokoena, il Sud Africa è ora il terzo paese a poter vantare una medaglia mondiale di ogni metallo, oro argento e bronzo, impresa riuscita finora solo agli Stati Uniti e alla Russia.

DISCO, ORO AL LITUANO GUDZIUS - La finale si risolve al secondo turno. La Lituania torna a prendersi l'oro mondiale del lancio del disco e lo fa con il 26enne Andrius Gudzius, campione europeo under 23 nel 2013, che vince il titolo iridato per due centimetri (69,21) sul primatista mondiale stagionale Daniel Stahl (69,19) in una finale che ha restituito il vertice al paese che fino a una dozzina di anni fa, grazie a Virgilijus Alekna, dominava la specialità. A Stahl il merito di aver dato alla Svezia la prima medaglia iridata di un proprio discobolo nella storia dei campionati. C'è anche la sorpresa del bronzo allo statunitense Mason Finley, due volte al personale fino a 68,03, bravo a restituire il podio che mancava agli USA dal 1999. Il risultato sancisce, forse, la fine dell'epoca del lunghissimo dualismo di vertice tra il tedesco Bob Harting, oggi sesto, e il polacco Malachowski, quinto. Il quarto, il giamaicano Dacres, ha 23 anni e il futuro dalla sua parte. Ottavo l'altro giamaicano Smikle. Atletica senza confini, lanci compresi.

EPTATHLON, THIAM SECONDA DOPO LA PRIMA GIORNATA - Nel getto del peso la belga Nafissatou Thiam è stata ancora la migliore con un lancio di 15,17 che le ha garantito 872 punti. Nella quarta prova della prima giornata dell'eptathlon, i 200 metri, la Thiam ha corso in 24.57 (perdendo di un centesimo dalla ceca Cachova), e ha perso la testa della classifica, scavalcata dalla tedesca Carolin  Schäfer (23.58). Miglior tempo, previsto perché è uno dei suoi pezzi forti, il 22.86 (-0.2) di Katarina Johnson-Thompson, che riabilita la classifica dopo la brutta prova nel salto in alto. Classifica parziale: Carolin Schäfer 4.036 punti, Nafissatou Thiam 4.014, Yorgelis Rodriguez 3.905. Quarta la Johnson-Thompson con 3.838, sei lunghezze sull'olandese Vetter.

SEMIFINALI 1500 DONNE, GENZEBE DIBABA IN FINALE PER UN SOFFIO - Due semifinali dei 1500 femminili con cinque ingressi diretti in finale e due ripescaggi. Nella prima da registrare il sesto posto della campionessa mondiale uscente e primatista Genzebe Dibaba in 4:05.33, crono però sufficiente a garantirle l'ingresso in finale. La serataccia etiope sul miglio metrico si manifesta anche con la caduta di Gudaf Tsegay (e l'eliminazione della Sado nella seconda semifinale). Brillante il compito svolto dalla kenyana oro olimpico Faith Kipyegon, prima in 4:03.54 sulla scozzese Laura Muir (4:03.64) e sulla sudafricana olimpionica degli 800 Caster Semenya (4:03.80). Passano il turno anche la polacca Angelika Cichocka e la sorprendente tedesca Hanna Klein, imprendibile per la Dibaba, sesta in 4:05.33. Seconda semifinale con fuga a sopresa della tedesca Klosterhalfen, poi risucchiata negli ultimi 150 metri e eliminata. Passaggio assicurato per l'olandese Sifan Hassan (4:03.77), la svedese Bahta, la immancabile statunitense Simpson, l'altra britannica Weightman e la marocchina Akkaoui, cui si aggiunge per la finale, come ripescata, anche la connazionale Arafi.

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