Mondo, Cain-Hinriksdóttir primati junior

20 Gennaio 2014

Mary Cain e Aníta Hinriksdóttir migliorano annosi limiti indoor. Murielle Ahoure (7.05) e Joe Morris (6.53) accendono la miccia dello sprint.

Indoor, arrivano i primati

Dopo oltre 31 anni è caduto il limite mondiale juniores femminile indoor dei 1000 metri, una distanza che, in verità, è stata corsa senza una significativa assiduità da parte di atlete di categoria Under 20 in tutto questo tempo. Lo status dei primati mondiali juniores indoor (non più di miglior prestazione mondiale juniores) è stato introdotto in tempi recenti dalla IAAF, e permette alla sensazionale statunitense Mary Cain di fregiarsi del primo limite globale della carriera. La gara risale a giovedì scorso, in occasione del "Multi-Team Meet" nell'impianto dell'università di Boston.


La Cain, appena 17 anni e mezzo e già finalista mondiale sui 1500 metri a Mosca, ha migliorato l'annoso limite della connazionale Diana Richburg (2:40.1 stabilito nel 1982 in un impianto con un anello di 180 metri nel Connecticut), vincendo la gara in 2:39.25, sette centesimi meglio di Treniere Moser-Clement, atleta esperta di 32 anni. La Cain accentra lattenzione da un anno, uno spazio temporale nel quale ha migliorato i primati USA juniores al coperto dei 1000 metri, dei 1500, del miglio, dei 3000 e delle due miglia.

Il prossimo obiettivo è migliorare il limite sugli 800, detenuto da Mary Decker con 2:01.8. L'occasione per provarci saranno i Millrose Games di New York del prossimo 15 febbraio. Il classico meeting USA recentemente ha cambiato location: non più lo spettacolare Madison Square Garden (con un anello stretto come un imbuto di 146 metri di sviluppo), ma il più agevole impianto dell'Armory Track (200 metri), dove in gara dovrebbero essere anche le altre giovanissime star della distanza, l'islandese Hinriksdóttir e la statunitense Ajee' Wilson, sesta ai Mondiali a 19 anni.

Rupp sui 5000

Proprio nell'impianto newyorchese era stato realizzato un altro limite abbattuto nella riunione di Boston. Poco meno di un anno fa, Lopez Lomong aveva migliorato il primato nazionale indoor dei 5000 in 13:07.00. A Boston, sotto gli occhi attenti del coach Alberto Salazar, un altro pezzo pregiato della scuderia dell'ex-maratoneta, oltre alla Cain, ha fatto grandi cose: si tratta dell'argento olimpico dei 10000 metri Galen Rupp, che ha sottratto secondi importanti al limite di Lomong, vincendo la gara in 13:01.26, settima prestazione di sempre e prima non-africana. Il record mondiale sta per compiere i 10 anni di vita, ed è a firma di Kenenisa Bekele (12:49.60 a Birmingham). Dietro Rupp, altri due nomi ben noti per i vari titoli universitari USA conquistati in carriera, il kenyano Samuel Chelanga (secondo in 13:04.35, salito al decimo posto nelle graduatorie all-time, che sta completando l'iter per la nazionalità USA) e il canadese Cameron Levins, che in 13:19.16 ha migliorato di oltre 6 secondi il primato nazionale.

La Hinriksdóttir sugli 800

Il secondo limite continentale indoor della stagione, dopo quello Under 18 del peso da 5 kg del polacco Bukowiecki, è caduto nei Reykjavik International Games, il primo "EA Permit Meeting" dell'anno. L'atleta più nota del panorama islandese, Aníta Hinriksdóttir, ha abbassato la miglior prestazione europea junior degli 800 metri indoor a 2:01.81, che è anche primato nazionale senior. La Hinriksdóttir, 18enne da una settimana, campionessa mondiale allievi a Donetsk e campionessa europea juniores a Rieti nella scorsa stagione, ha limato 4 centesimi alla precedente miglior prestazione della slovacca Gabriela Sedlaková, che coprì la distanza in 2:01.85 ai Mondiali indoor di Indianapolis del 1987, dove vinse la medaglia d'argento. Il limite mondiale indoor appartiene da quasi 10 anni all'etiope Meskerem Legesse (2:01.03), prematuramente scomparsa l'estate scorsa negli Stati Uniti.

Asta con tre acuti

Dopo due anni di tribolazioni fisiche, è tornato a misurarsi con quote importanti il campione del mondo di salto con l'asta di Daegu, il polacco Pawel Wojciechowski (5,91 di primato personale), che nella quarta tappa del "Perche Elite Tour" francese (a Orléans) ha vinto con 5,76 e, cosa ancora più significativa riguardo la condizione ritrovata, è andato a misurarsi due volte contro i 5,87 del primato nazionale e una volta addirittura a 6 metri.

A 5,70, per la cronaca, il cinese Xue Changrui, il portoghese Edi Maia, che ha migliorato il record nazionale, e il greco Filippidis. Nella gara femminile, continua l'ascesa della francesina 21enne Marion Fiack, che si è portata a 4,61 e ha tentato il primato di Francia a 4,71.

Il secondo acuto del weekend, nella specialità dell'asta, è della tedesca Silke Spiegelburg, vincitrice della Diamond League in carica, che a Leverkusen ha esordito con 4,71 (mondiale stagionale) e si è misurata senza fortuna col primato tedesco di 4,81. Il terzo risultato da segnalare arriva dal "Pole Vault Summit" del Livestock Center di Reno (Nevada), dove il campione olimpico Renaud Lavillenie ha vinto la gara élite con 5,75 tentanto senza successo i 5,85. Buona misura anche per Mary Saxer, che ha eguagliato il mondiale stagionale femminile con 4,61, prima del successivo incremento della Spiegelburg.

Indoor USA, Ahoure 7.05 sui 60

L'ivoriana Murielle Ahoure, argento su 100 e 200 metri ai Mondiali di Mosca, ha realizzato la miglior prestazione mondiale stagionale sui 60 piani a Houston correndo in 7.05. Nei tanti appuntamenti del fine settimana USA, sono stati realizzati diversi tempi di buon valore nel settore velocità: più a Nord in Texas, a College Station, l'altra americana Kamaria Brown ha corso i 200 in 22.96, e Prezel Hardy ha vinto i 60 in 6.56 e i 200 in 20.70. Meglio di Hardy, sui 60, ha fatto il bahamense Warren Fraser, che in Alabama ha fermato le fotocellule a 6.54, record nazionale, e ancor meglio in Colorado ha fatto lo specialista delle gare al coperto Joe Morris, sceso a 6.53. Non solo sprint: l'argento olimpico di salto in alto Erik Kynard ha esordito in Kansas con 2,31 (sarà in Europa per il Moravian Tour). Ancora dall'alto maschile, primo 2,30 della carriera per l'ex-campione universitario indoor Nicholas Ross in Arizona. Dal doppio giro di pista (400 indoor), mondiale stagionale eguagliato in 46.36 di Carvin Nkanata, lo stesso tempo ottenuto da Neil Braddy 24 ore prima in Arkansas.

Europa, Billaud e Darien negli ostacoli

L'apertura ufficiale del nuovo impianto di Nantes ha portato fortuna alla finalista mondiale di Mosca Cindy Billaud, scesa per la prima volta sotto gli otto secondi in carriera in 7.96, primato mondiale ed europeo stagionale e primo "meno otto" della stagione. Mondiale stagionale anche al maschile e sempre di un francese, Garfield Darien, che a Lione ha chiuso i 60hs in 7.62, un centesimo meglio di quanto fatto dallo statunitense Dominic Berger 24 ore prima oltroceano. Nel fine settimana continentale, in evidenza soprattutto i migliori lanciatori tedeschi. Il campione del mondo David Storl ha incrementato il tabellino stagionale a Sassnitz con 21,04, e nello stesso meeting l'argento mondiale Christina Schwanitz ha eguagliato il personale indoor con 19,79.

Dal salto in alto, 2,32 dell'ucraino Protsenko a Lviv nel Memorial Demyanyuk. In UK, 2,30 di Tom Parsons, battuto pochi giorni da da Marco Fassinotti a Birmingham. Nella riunione francese di Hirson si è imposto con 2.26 il russo Lev Missirov (autore di 2,30 pochi giorni fa), davanti a Mickaël Hanany (2,26). Undicesimo Andrea Bettinelli con 2,15. Alto femminile: c'è l'1.94 della Marie-Laurence Jungfleisch a Karlsruhe, a 1 centimetro dal primato personale all'aperto. La serba Ivana Španovic, terza ai Mondiali di Mosca nel salto in lungo, ha aperto con 6,68 a Novi Sad, dopo un periodo di allenamento a Dubai. Dai salti in estensione arriva anche il mondiale stagionale del triplo femminile della tedesca Kristin Gierisch con 14.24 a Chemnitz. Sprint: il britannico Sean Safo-Antwi è sceso per la prima volta sotto i 6.60 correndo in 6.59 nel Lee Valley Athletics Centre di Londra, non lontano dal primato dell'impianto (6.56) detenuto dal velocista bianco Craig Pickering.



Houston Marathon, mondiale stagionale

Il vincitore uscente della maratona texana, l'etiope Bazu Worku Hayka, ha bissato il successo del 2013 in 2:07:32, il miglior tempo mondiale della stagione appena iniziata, in una gara dominata dai corridori di Addis Abeba, con primo, secondo e quarto posto tra gli uomini e pokerissimo femimnile delle prime cinque posizioni. Dietro Worku, Getachew Terfa in 2:07:54, il sorprendente messicano José Antonio Uribe (2:08:55, quasi 4 minuti di miglioramento), e l'altro etiope Dadi Yami Gemeda (2:11:08).

Le quattro ragazze etiopi classificatesi nelle prime posizioni, sono giunte al traguardo nello spazio di 30 secondi: prima Abebech Afework Bekele in 2:25:52, seconda Meskerem Assefa in 2:25:59, terza l'ex-miler Gelete Burka in 2:26:03, quarta Eshetu Biruktayit Degefa in 2:26:22. La quinta, sempre etiope, è Makda Harun Haji con 2:27:37. Nella giornata texana di condizioni atmosferiche quasi ideali sono stati assegnati anche i titoli USA di mezza maratona, andati a Meb Keflezighi in 1:01:23 (al ventiduesimo titolo nazionale della carriera) e a Serena Burla in 1:10:48. Buono il livello del campionato nazionale, soprattutto tra gli uomini, con nove atleti giunti al traguardo entro l'ora e dodici minuti.

Ruto nel finale

Il kenyano Evans Ruto ha vinto con un decisivo ultimo chilometro la ventosa maratona indiana di Mumbai in 2:09:33, fallendo il ricco bonus in caso di primato della corsa, un limite che Ruto ha solo sfiorato, mancandolo di un secondo. Il podio, tutto kenyano, è completato da Lawrence Kimaiyo (2:09:45) e Philemon Gitia Baaru (2:09:58). Tra le donne, prima l'etiope Dinknesh Mekasha Tefera in 2:28:08 (fu seconda lo scorso anno), seconda e al personale la kenyana Gladys Kipsoi (2:29:53) e terza l'atra etiope Bizunesh Urgesa (2:30:00).

Ayalew imbattibile

Dopo i successi ottenuti al Cross del Campaccio e a Elgoibar, l'etiope Hiwot Ayalew continua la striscia vincente nel Cross Itálica di Siviglia, un evento classico del calendario internazionale di cross, giunto all'edizione numero 32. Anche stavolta, ad accompagnare sul podio la Ayalew è stata il bronzo mondiale juniores di cross Alemitu Heroye, giunta a 5 secondi dalla vincitrice. Mercy Cherono, la migliore delle kenyane, è giunta terza. Successo maschile a Paul Kipngetich Tanui, bronzo mondiale dei 10000 a Mosca e argento mondiale di cross 2011, che ha battuto i primi due classificati del cross di elgoibar della settimana scorsa, l'ugandese Timothy Toroitich e l'altro kenyano Emmanuel Bett.

Lutto, scompare Chris Chataway

A poco meno di 83 anni l'atletica britannica e mondiale perde uno dei più grandi atleti del mezzofondo del Regno Unito, Chris Chataway. Nato il 31 gennaio del 1931, Chataway conobbe la sua migliore stagione nel 1954, dove nel giro di sei mesi pose, direttamente o indirettamente, la firma su tutti gli eventi-top di quella stagione. Il 6 maggio fu secondo, e "lepre", in una delle corse più famose della storia dell'atletica mondiale, il primo "meno 4 minuti" della storia del miglio: l'evento agostico numero nove di quella giornata, segnò il record mondiale di Roger Bannister in 3:59.4, due secondi esatti meno del limite dello svedese Gunder Hägg. Chataway, che contribuì all'impresa, fu secondo in 4:07.2.

Nell'agosto dello stesso anno, per Chataway arrivarono l'oro ai Giochi del Commonwealth di Vancouver (allora si chiamavano "British Empire & Commonwealth Games) e l'argento ai Campionari Europei di Berna, in entrambe le occasioni sui 5000 metri. Il 13 di ottobre, Chataway entrò nella cronologia dei record mondiali, l'ultimo picco di quella stagione fantastica, che gli permise di essere nominato Personalità Sportiva dell'anno per la BBC. A Londra, nell'allora avanguardistico White City Stadium che ospitava il match tra Londra e Mosca (!), Chataway realizzò il record del mondo in 13:51.6, vincendo con un allungo decisivo negli ultimi 20 metri, di un decimo, su Vladimir Kuts, che l'aveva battuto a Berna agli Europei, il sovietico che due anni dopo a Melbourne e si mise al collo gli ori olimpici 1956 dei 5000 e dei 10000 metri.

Marco Buccellato

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