La Francia sfata un tabù nella 4x100



La Francia è riuscita là dove neanche i britannici sono stati capaci. La Francia è la prima Nazione europea a conquistare il prestigioso titolo mondiale nella staffetta 4x100. Un’eventualità che capita raramente nella storia atletica di tutti i Paesi meno uno, gli Stati Uniti. Salvo rare eccezioni (una di queste avvenne lo scorso anno ad Atene quando l’oro olimpico andò alla Gran Bretagna davanti agli americani) solo quando gli statunitensi sbagliano c’è la possibilità di vincere il titolo. Ai Mondiali gli americani, prima di Helsinki, avevano perso solamente nel 1995 e 1997 ad opera del Canada, ma quelli erano anni nei quali la scuola a stelle e strisce faticava a trovare nuovi talenti in serie come invece avviene adesso. Avere tanti velocisti di grande valore non basta per avere una grande staffetta, se non si provano i cambi e non si trovano i giusti meccanismi. La dimostrazione si era avuta ieri in batteria, con l’errore al primo cambio degli statunitensi che avevano pregiudicato così la possibilità per Gatlin di ottenere la sua terza medaglia d’oro. La Francia invece ha sempre fatto della fluidità dei cambi un cavallo di battaglia. A Helsinki la mossa decisiva dei transalpini è stata l’ingresso in squadra di Doucouré, reduce dal trionfo nei 110hs, e piazzato addirittura in prima frazione. La sua verve ha rivitalizzato anche Pognon, abbattuto dall’andamento delle sue prove individuali bel inferiori alle aspettative, e dato grande impulso ai giovani De Lepine e Dovì, per un 38.09 finale che vale la nuova leadership mondiale stagionale anche a livello di tempi. Non è la prima volta che un ostacolista vince l’oro mondiale nella 4x100: anche gli Usa nel 1983 utilizzarono in seconda frazione Willie Gault, specialista degli ostacoli alti e successivamente stella della Nfl. Gabriele Gentili Nella foto piccola: l’arrivo incredulo di Dovì, ultimo frazionista francese. Nella foto grande: il quartetto transalpino con le riserve (foto Omega/Fidal)


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