Juniores a Bressanone per il sogno mondiale

08 Giugno 2016

Il Direttore Tecnico del settore giovanile Stefano Baldini passa in rassegna, settore per settore, i temi dell'imminente appuntamento tricolore proiettato sull'evento iridato in Polonia. Online l'aggiornamento delle liste italiane U20 alltime.

di Raul Leoni

Trials all’italiana, ma pur sempre Trials: per gli juniores l’appuntamento dei Mondiali di Bydgoszcz (19/24 luglio) è più vicino di quanto sembri scorrendo il calendario e la rassegna di categoria servirà a chiarire un buon numero di situazioni, dal momento che il vincitore della prova tricolore in possesso del minimo fidal avrà già il biglietto in mano. L’obiettivo - in vista della trasferta in terra di Polonia - è quello della partecipazione allargata, sia pure su basi di qualità e competitività: un po’ le linee guida della gestione curata da Stefano Baldini. Ed è proprio con il responsabile giovanile che affrontiamo i temi centrali della tre giorni di Bressanone, settore per settore.

VELOCITA’ – Intanto lo stato dell’arte per le staffette, che sta sempre a cuore all’olimpionico di Atene: “Tre quartetti possiamo già darli per sicuri: invece la 4x400 maschile, con il solo Vladimir Aceti in possesso del minimo individuale, deve ancora guadagnarsi il posto. Sono particolarmente soddisfatto di quello che ho visto nella 4x100 a Roma, in occasione del Golden Gala: il 40.19 dei ragazzi e soprattutto il 44.95 delle ragazze, sono tempi molto interessanti in prospettiva mondiale”. E una chiosa importante, per chiarire alcuni aspetti nel dettaglio: “Per quanto riguarda la staffetta femminile di Bydgoszcz entrano in squadra anche le due allieve – Zaynab Dosso, che è diventata italiana il giorno del Silver Gala, e Desola Oki – soprattutto perché si tratta già di lavorare nella prospettiva degli Europei juniores da giocare in casa, quelli di Grosseto 2017. Quanto al quartetto maschile, inutile sottolineare l’importanza del pieno recupero di Filippo Tortu”. Anche se il finanziere, neoprimatista italiano (10.24 due volte a Savona), per salvaguardare la delicatezza delle articolazioni, punterà quest’anno solo ai 100 metri e ha concordato una programmazione che prevede il suo prossimo impegno non a Bressanone, ma agli Assoluti di Rieti: “In ogni caso già in questo fine settimana ci attendiamo una buona verifica dagli altri sprinter: il minimo dei 100 lo ha anche Andrea Federici, mentre un valore aggiunto è quello della novità stagionale Freider Fornasari, che ha corso molto bene all’Olimpico una frazione chiave come la seconda”. Per quanto riguarda le ragazze, Sofia Bonicalza ha risalito la lista dei 200 metri all time grazie al 23.86 di Gavardo: ma c’è da considerare che sia Alessia Pavese – finalista a Cali sulla distanza e rientrata con cautela dopo i problemi muscolari invernali – sia l’altra lombarda Daniela Tassani, punteranno in prospettiva sul giro di pista: “E qui, per la staffetta del miglio, c’è grande ressa: anche Rebecca Borga ha fatto il minimo, e al di là di questo è chiaro che aspettiamo di rivedere la stessa Alice Mangione ai suoi migliori livelli, quelli degli Europei di Eskilstuna e degli Assoluti 2015”. Una parola di chiarezza dovrà arrivare proprio dalla pista altoatesina, fermo restando che la neo fiamma gialla Ilaria Verderio - la primatista allieve sul piano e quarta della finale iridata con barriere a Cali - non sarà a Bressanone e gareggerà invece ai Tricolori di Rieti.           

MEZZOFONDO – Il campione europeo dei 10000 metri Pietro Riva ha fatto incetta di minimi iridati, centrando anche quello dei 1500 metri in compagnia del pluricampione italiano di varie categorie Lorenzo Casini: “In ogni caso Riva doppierà a Bydgoszcz, prima i 10000 e poi i 5000: mentre mi aspetto che anche altri ragazzi si guadagnino il biglietto per la Polonia. Quanto all’altro campione continentale di Eskilstuna, Yohanes Chiappinelli, ha un po’ segnato il passo a causa delle procedure d’ingresso nei Carabinieri, ma a Bressanone farà l’atteso debutto stagionale nei suoi 3000m siepi”.

In campo femminile la situazione è abbastanza buona nel mezzofondo veloce, grazie ai progressi di Elena Bellò (la fiamma azzurra è diventata la sesta juniores di sempre sugli 800, 2:05.81) e alle buone prove della portacolori della Spectec Duferco Chiara Ferdani: “Ma sono curioso di vedere cosa può uscire anche dalle distanze più lunghe, dove intanto abbiamo registrato il passi mondiale sulle siepi di Eleonora Curtabbi: ad esempio sono fiducioso nelle possibilità di Ilaria Fantinel, che ha superato i problemi di fascite plantare sofferti in inverno”. Discorso a parte per Nicole Reina, che sta cercando il pieno recupero sotto la guida del tecnico Giorgio Rondelli e non sarà presente a Bressanone.

OSTACOLI – Sul piano dei numeri c’è una certa abbondanza: “Due hanno fatto il minimo nei 110 ostacoli in una recente gara a Modena, Nicola Cesca e Marco Bigoni (14.05 per entrambi), e almeno altri due, Gabriele Segale e Gabriele Crnigoj, potrebbero provarci a Bressanone se il vento e il meteo saranno clementi: e poi nel giro di pista non c’è solo il romano Gabriele Montefalcone, 51.63, ma anche un primo anno come Federico Cesati, che a Cali 2015 aveva fatto un eccellente debutto in azzurro e che ora potrebbe sfruttare l’occasione per centrare il minimo”. Ma l’orizzonte del settore è roseo soprattutto al femminile: “Quattro atlete già in lizza nei 100 ostacoli: anche se Elisa Di Lazzaro diserterà i Tricolori per un leggero infortunio e dovrebbe rientrare a Rieti, ci sono ancora Nicla Mosetti, Agnese Mulatero e Abigail Gyedu in grado di darsi battaglia ben sotto i 14 secondi”. Ancor più inflazionati di pretendenti i 400 ostacoli: “In quattro hanno il minimo e tre hanno già corso sotto il minuto: d’accordo, come detto Ilaria Verderio la rivedremo agli Assoluti, ma qui ci sono Eleonora Marchiando, Rebecca Sartori – prospetto della generazione di Donetsk che sembrava quasi persa, un bel colpo poterla recuperare – e Aurora Casagrande Montesi, in lizza anche per la staffetta del miglio”. E non è finita qui: “E no, perché mi aspetto che altre ragazze possano fare il minimo: soprattutto Linda Olivieri, che dopo aver fatto un eccellente percorso ai Mondiali allievi di Cali dovrebbe aver superato i recenti problemi”.

SALTI – Sorride soprattutto il settore maschile: il campione mondiale di Cali, Stefano Sottile, ha fatto il minimo dell’alto più volte al coperto (top a 2.22) e ora è atteso soprattutto dalla Maturità: “In pedana mi piacerebbe ritrovare in condizione due ragazzi di talento e finora abbastanza sfortunati sul piano della salute come Filippo Lari e Christian Falocchi: ma attenzione anche all’ultimo prodotto della scuola Fratellanza Modena, Kelvin Purboo”.  Molto buona la situazione dell’asta, con i grandi progressi di Francesco Lama “Come ha dimostrato nella progressione del suo 5.40 di Orvieto deve trovare soprattutto sicurezza e continuità: normale per uno come lui che aveva cominciato da lunghista – di bronzo all’Eyof di Utrecht 2013 – e poi proseguito con le prove multiple”. Poi c’è il 5.20 di Matteo Capello: “Il torinese è già uno specialista più strutturato e comunque mi aspetto di trovare nuovamente tra i protagonisti a quote rispettabili anche Max Mandusic”. Positiva la situazione nel lungo, dove il reggino Gabriele Chilà ha pienamente confermato nelle prime uscite all’aperto (7.72) il suo primato juniores indoor (7.78): “E poi dovremmo rivedere ai suoi livelli nel triplo Tobia Bocchi, che come Chiappinelli ha dovuto sostenere il corso per i Carabinieri”. Ma l’argento europeo di Eskilstuna ci ha già abituato in passato a recuperi di condizione molto rapidi, favoriti da una naturale carica agonistica nelle occasioni che contano.

Molto meno entusiasmante la situazione delle ragazze: “Ho visto ancora un po’ indietro Beatrice Fiorese nel lungo, l’astista Francesca Semeraro ha grosse difficoltà legate all’impianto di allenamento, mentre la finalista del triplo di Cali Chiara Bertuzzi ha sofferto anche lei per alcuni problemi di crescita”. Se si aggiunge che l’alto non riesce a proporre interpreti all’altezza delle grandi protagoniste viste nel recente passato della categoria, le prospettive non sono purtroppo rosee.

LANCI – Al maschile l’alfiere del settore è il toscano Leonardo Fabbri, capolista nel peso e nel disco: e sarà questa la sua specialità di punta verso Bydgoszcz: “Non abbiamo al momento atleti qualificati nel martello e nel giavellotto, per quanto ci sia un buon fermento in entrambe le specialità: dalla profondità della lista mi aspetto che almeno un paio di ragazzi siano in grado di ottenere il minimo”. Peso e disco al femminile non sembrano proporre nell’immediato atlete in grado di guadagnare il viaggio a Bydgoszcz: “Invece nel martello ci sono già Sara Fantini e Lucia Prinetti Anazalapaya, entrambe più volte oltre i 60 metri: e proprio per consolidare le loro attitudini sul piano agonistico e ambientale abbiamo aderito alla loro richiesta di gareggiare a Tunisi, nei Mediterranei U.23”. Come due sono le specialiste oltre i 50 metri nel giavellotto, le venete Luisa Sinigaglia e Ilaria Casarotto.

MARCIA – La gara tricolore servirà a costruire una gerarchia in ambito maschile, dove ci sono almeno tre pretendenti azzurri già in gara sulle strade di Roma nei Mondiali a squadre: Giacomo Brandi, Alessandro Rigamonti e Niccolò Coppini. E’ rientrata la capofila delle ragazze, Noemi Stella: “Ormai sta superando i problemi legati allo stop invernale e puntiamo su di lei per un buon piazzamento a Bydgoszcz: senza dimenticare che Giada Ciabini ha confermato in tutte le uscite stagionali il suo buon valore, legato anche a evidenti progressi tecnici e cronometrici”.          

PROVE MULTIPLE – “Per il settore l’appuntamento tricolore era già in calendario, ma c’è stato un problema dovuto a condizioni di maltempo: ci sarà sicuramente una prova di recupero entro il 3 luglio, ma ancora non è stata individuata ufficialmente una sede disponibile”.

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Bydgoszcz (POL), 19-24 luglio 2016

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Stefano Sottile (foto Colombo/FIDAL)


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