Internazionale, la panoramica estera



Nella rubrica di questa settimana: le maratone di Otsu e Barcellona, l'attività outdoor riguardante la marcia e l'avvio dei meetings IAAF in Australia (con l'esordio di David Rudisha), e la consueta panoramica a largo raggio su quanto successo nelle competizioni oltre confine.

Kipsang 2h06'13", Matebo 2h07'31"

Prestazioni notevoli nelle migliori maratone disputate nel fine settimana: il kenyano Wilson Kipsang Kiprotich (2h04'57" di personale) ha vinto la Lake Biwa Mainichi Marathon di Otsu in 2h06'13", il tempo migliore della stagione e primato della corsa, giunta all'edizione numero sessantasei. La vittoria di Kipsang è maturata a quattro chilometri dal traguardo, quando Kipsang si è liberato della compagnia dell'etiope Deriba Merga, secondo al traguardo in 2h09'13", segnando un parziale di 2'48" dal trentottesimo al trentanovesimo chilometro. Dietro Merga, i giapponesi Horibata (2h09'25") e Nakamoto (2h09'31"). A Barcellona Levi Omari Matebo, un kenyano ventunenne, si è imposto in 2h07'31", sfiorando il primato della corsa, su Joseph Kimeli Langat (2h10'04") e Josephat yego (2h10'41").

Parigi scende in strada

A Parigi mezza maratona ai kenyani, con Stephen Kibet (1h'01'36") e Peninah Arusei, ex-argento mondiale su strada, che in 1h08'30" ha largamente migliorato il primato femminile della corsa della capitale francese. Solo ottavo, nella corsa maschile, Abel Kirui, oro nella maratona a Berlino 2009.

Partenza del circuito IAAF in pista

La serie dei meetings IAAF della stagione all'aperto si è inaugurata a Melbourne, nobilitata dalla presenza del primatista del mondo degli 800 metri David Rudisha, che si è imposto in 1'43"88 sullo statunitense Symmonds (1'45"09). Primo sub-2 minuti della stagione, sugli 800 metri femminili, per la giamaicana Sinclair (1'59"63). Nelle altre gare sconfitte di Asbel Kiprop, Webb e Willis nei 1500, preceduti dall'australiano Riseley (3'36"71), e chiaro successo di Bernard Lagat nei 5000 metri in 13'08"43, a spese dei migliori colleghi statunitensi (Solinsky, Tegenkamp) e dell'australiano St.Lawrence, bravo a imporsi su Solinsky in 13'10"08 nella lotta per il secondo posto. Sulla pedana del peso 20.13 di Valerie Adams e 21.10 di Reese Hoffa. Giamaicani sui blocchi: a Kingston ha esordito Yohan Blake, che ha corso e vinto i 200 metri in 20"37. In Ungheria 78.93 del martellista Pars a Szombathely.

Campionati spagnoli di marcia, torna Fernandez

Hanno avuto luogo a Benicassim, località adiacente alla costa mediterranea nell'area di Valencia. Neo-campione sui 20 km maschili è "Paquillo" Fernandez, al rientro dopo la sospensione, che ha marciato in 1h22'17". Titolo femminile a Beatriz Pascual in 1h30'46" sulla Takacs (1h31'32") e sulla vincitrice della Coppa del Mondo Maria Vasco (1h31'49"). Mikel Odriozola si è imposto sui 50 chilometri in 3h49'33".

Marcia, seconda tappa in del Challenge IAAF in Messico

A Chihuahua due successi per gli atleti di casa nelle gare maschili: nella 20 chilometri primo Eder Sánchez, bronzo mondiale 2009, in 1h22'15", sul colombiano López (1h22'17"). Quarto l'australiano Tallent in 1h23'25", alla seconda uscita della stagione. Tra i cinquantisti si è imposto José Ojeda in 3h52'33" sui favoriti Nava, secondo in Coppa del Mondo lo scorso anno  (3h54'38"), Hernández (3h55'49") e Zepeda (3h59'13"). Nella 20 km femminile tripletta portoghese con Inés Henriques (1h34'10"), Vera Santos (1h35'17") e Susana Feitor (1h35'24"). Sempre a Chihuahua, nella Coppa del Mondo 2010, la Santos si era classificata seconda e la Henriques terza. Prossima tappa tra due settimane a Lugano, in Svizzera.

Cross, l'Etiopia per Punta Umbria

Nella selezione nazionale etiope per il Mondiale di Cross spagnolo non figurano i nomi di Kenenisa Bekele e Tirunesh Dibaba, fermi ai box. Nell'elenco i nomi di maggior interesse sono quelli di Imane Merga, Feyisa Lelisa e Yenew Alamirew in campo maschile e della Melkamu, dalla Ayalew e della junior Mohammed (iscritta nellsa gara senior) in campo femminile. Restando nel continente africano, l'attività di cross ha offerto nel fine settimana i campionati continentali a Città del Capo, dove il dominio kenyano è stato totale. Titoli individuali a John Mwangangi e Mercy Cherono. Il miglior cross europeo del weekend si è disoutato a Albufeira, in Portogallo, con vittorie di Kiprono Menjo e dell'ungherese Kalovics. Rientro alle gare per la primatista mondiale dei 3000 siepi Gulnara Samitova (quinta), dopo la pausa dettata dalla maternità.

Appunti parigini

Due sole note statistiche: lo strapotere di Renaud Lavillenie è confortato dalle cifre. Nella storia degli Europei indoor, il margine tra la medaglia d'oro e quella d'argento dell'asta maschile non era mai stato così ampio (ventisette centimetri). Per la scuola transalpina si è trattata della terza accoppiata oro-argento nella tradizione dei campionati. La finale del salto triplo, dal canto suo, è stata consegnata alla storia della specialità nel contesto indoor e non solo: nel bilancio, il doppio record del mondo di Tamgho, ma anche le prestazioni migliori di sempre per arrivare ala medaglia d'argento e a quella di bronzo. In pratica, la miglior gara di sempre al nella storia dell'atletica indoor.

All'aperto, invece, solo in due occasioni è stato necessario saltare più dela misura di Fabrizio Donato (17.73) per assicurarsi una medaglia d'argento in una manifestazione globale o continentale: occorre risalire ai mondiali di Tokyo (Voloshin con 17.75) e ai Giochi di Atlanta (17.88 di Jonathan Edwards). In entrambe le finali la vittoria arrise a Kenny Harrison, l'altro triplista capace, oltre al primatista Edwards, di volare oltre i diciotto metri. Stesso discorso per il 17.62 del romeno Oprea, buono per la medaglia di bronzo di Parigi. Con la stessa misura Mike Conley salì sul gradino meno importante del podio a Tokyo, mentre con 17.64 il cubano Urrutia fece lo stesso ai mondiali di Atene. Non esistono altri precedenti di livello tecnico così elevato.

Infine, il margine tra un primato del mondo di salto triplo e la misura del secondo classificato (in questo caso i 19 cm che separano Tamgho e Donato) è la più "ristretta" dalla finale dei Giochi messicani del 1968 (17.39 per l'oro con record mondiale, e 17.27 per l'argento), l'ennesimo dato statistico che disegna gli strabilianti contorni tecnici dell'impresa del triplista azzurro a Parigi.

I primati dei campionati Europei indoor

Il bilancio dei record indoor stabiliti a Parigi conta due primati del mondo ed europei (Tamgho), una miglior prestazione europea junior (la romena Doaga sui 1500 metri), 35 nuovi primati nazionali (21 maschili e 14 femminili), 7 primati nazionali under 23 e due primati nazionali junior. A livello individuale, staffette ovviamente escluse, i primati personali stabiliti nel corso della tre giorni europea sono stati ben 101, cinquantraquattro maschili e quarantasette femminili. Le tendenze segnalano dati contrastanti: a livello maschile, le gare di corsa in pista hanno fatto registrare 29 record nazionali, mentre il settore concorsi (salti e getto del peso, più le prove multiple) ne ha prodotti 25. Al contrario, nel settore femminile sono stati realizzati 20 nuovi record nazionali nelle corse e 27 nei concorsi. 

News atleti

Lo statunitense Galen Rupp ed il britannico Farah, campione europeo indoor dei 3000 metri, esordiranno sulla distanza della mezza maratona a New York tra due settimane. Entrambi sono allenati da Alberto Salazar, sotto le cure del quale Farah è passato di recente. Rupp è allievo del grande ex-maratoneta da oltre dieci anni.

Coming soon

La stagione indoor volge alla conclusione negli Stati Uniti, con gli ultimi fuochi d'artificio esplosi nel prossimo fine settimana, dettati dalle finali universitarie di College Station, in Texas. Su strada, nel prossimo weekend, si correrà la maratona di Nagoya: i nomi di punta al via sono quelli delle giapponesi Ominami e Kano, dell'ex-iridata Simon (Romania) e dell'etiope Gelana. In totale prenderanno parte alla maratona giapponese quindici atlete con primato personale inferiore alle due ore e trenta minuti.

 




Condividi con
Seguici su: