Il nuovo Crippa, lo spirito del vincente

07 Luglio 2019

Soddisfatto del successo in Coppa Europa, amareggiato per lo standard mondiale mancato. Tornerà a Londra tra due settimane in Diamond League per attaccare il record italiano di Totò Antibo dei 5000

di Marco Sicari

I vincenti fanno così. Puntano a diversi obiettivi, ordinati sulla base delle priorità, e quando qualcosa va storto, ovvero, quando un bersaglio salta, inquadrano immediatamente il successivo. Perché di tornare a casa a mani vuote, proprio non se ne parla. Yeman Crippa è un vincente, ed anche un uomo da “multiple targets”. Lo ha confermato ieri sera a Londra, sulla pista – meglio: nel parco – di Parliament Hill, teatro della Coppa Europa di 10000 metri, andata in scena per la seconda volta consecutiva nel contesto gioioso e giocoso della Night of 10000m Pb’s. Arrivato con l’intento di dare uno scossone alla lista italiana all-time, guidata da Totò Antibo con il 27:16.50 di Helsinki ’89 che ha da poco compiuto trent’anni, Yeman si è trovato presto in balia di lepri evidentemente in serata di scarsa grazia, che lo hanno accompagnato – si fa per dire – al passaggio ai 5000 metri in ritardo di quasi una ventina di secondi rispetto al preventivato. Naufragato il piano A (lo standard per Doha), il trentino ha subito messo a fuoco il piano B, ovvero, la vittoria nella manifestazione. E dopo aver controllato ritmi ed avversari con una facilità disarmante, ha prodotto un ultimo mille metri da 2:34, facendo scorgere per un momento tutto quel che di favoloso sembra essere attualmente in grado di fare.

Già, perché questo adesso è il tema, arricchito da un emozionante punto interrogativo. Cosa è in grado di fare, davvero, il “nuovo” Yeman Crippa? Quello che ha già siglato in stagione i personali su 1500 (3:37.81 a Rabat, in Diamond League, 16 giugno) e 5000 metri (il notevole 13:09.52 del Golden Gala, il 6 giugno, terza prestazione italiana di sempre)? Fosse andato tutto come nelle previsioni, Crippa avrebbe corso a Londra il terzo primato personale dell’anno, migliorando il 27:44.21 realizzato un anno fa (tempo che gli consente al momento di essere “solo” decimo nella graduatoria nazionale di sempre), nell’edizione 2018 di questa stessa manifestazione, quando fu terzo. Invece, le cose sono andate in maniera diversa, e il portacolori delle Fiamme Oro, dopo il successo, ha immediatamente identificato un nuovo obiettivo: la tappa londinese di Diamond League (20 e 21 luglio), dove affronterà i 5000 metri.

Con piani ormai non più tanto nascosti di attacco al record italiano, il 13:05.59 realizzato da Totò Antibo nell’epica cavalcata del Golden Gala di Bologna 1990 (l’anno in cui l’indimenticabile cavallino siciliano centrò, a Spalato, la doppietta europea su 5 e 10000 metri).

Per quel che si è visto ieri sera, il piano appare tutt’altro che velleitario. La sensazione visiva, resa quasi tattile dalla incredibile vicinanza agli atleti offerta da questa singolare manifestazione (con il pubblico allineato dalla quarta corsia in poi), non può che arricchire la freddezza del dato statistico, già di per sé abbastanza convincente. Crippa, in un momento probabilmente significativo della sua giovane carriera (che lo ha già portato sui podi di tutte le categorie giovanili, in pista e nelle campestri), sta liberando tutti i cavalli del sofisticato motore di cui è equipaggiato. E a 23 anni da compiere (accadrà il 15 ottobre prossimo) punta a diventare grande. Intendiamoci: la concorrenza internazionale, soprattutto al di fuori dei confini europei, fa paura. Ma il 2019 sembra un anno meno complicato, per il mezzofondo in pista, del passato più recente, con i tempi sub 13 minuti nei 5000 metri, per citare un dato, che si sono ridotti sensibilmente (al momento sono “solo” 7, sei dei quali realizzati a Roma). In ogni caso, il trentino di origine etiope punta al suo spicchio di sole; Doha, sede del mondiale del prossimo fine settembre, può rappresentare una bella occasione in questo senso.

L’azzurro, già in possesso del minimo sui 5000 metri, è attualmente privo dello standard di partecipazione sui 10000 metri, in quella che con ogni probabilità è la gara dove potrebbe cogliere le maggiori soddisfazioni. Può però sempre sperare nel target number, il meccanismo già attivo da diverse stagioni che estende a numeri predefiniti le partecipazioni al Mondiale, anche oltre lo sbarramento del minimo: 27 i posti disponibili nei 10000 metri, ma vanno considerati i tempi delle ultime due stagioni e le numerose wild card previste (ben quindici per il mondiale di cross, più i campioni continentali in carica). Senza contare le altre occasioni di competizione (poche, per la verità) che potranno modificare le liste. Impossibile avere una prospettiva chiara in questo momento. Si vedrà. Non c’è fretta. Un obiettivo alla volta, in ordine di priorità. Come fanno i vincenti.

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