Zurigo, quinti Tamberi e la 4x100

03 Settembre 2015

Tamberi si ferma a 2,23, la 4x100 femminile azzurra segna 43.78. Perdono Dibaba e Rudisha, Kiprop regale, Merritt vince i 400.

Nella prima finale di Diamond League a Zurigo Gianmarco Tamberi è quinto con 2,23 nella gara vinta dal qatarino Barshim con 2,32. La staffetta azzurra femminile della 4x100 è ugualmente quinta in 43.78. Vincono le giamaicane in 41.60 guidate da Shelly-Ann Fraser-Pryce che vince anche i 100 in 10.93. Tra i migliori risultati la vittoria di Almaz Ayana sui 3000 in 8:22.34 su Genzebe Dibaba e la replica della finale mondiale dei 400 uomini con LaShawn Merritt primo in 44.18 su Kirani James e il campione mondiale Wayde Van Niekerk. Successi per Asbel Kiprop nei 1500 con rimonta finale in 3:35.78, per Alonso Edward sui 200 in 20.03, per il russo Shubenkov nei 110 hs in 13.14. David Rudisha è quinto negli 800 vinti dal polacco Kszczot in 1:45.55. Nel lungo successi di Greg Rutherford con 8,32 e di Ivana Spanovic con 7,02. Vittorie anche per Paul Kipsiele Koech sui 3000 siepi in 8:10.24, Barbora Spotakova (64,31 nel giavellotto), Hejnova in 54.47 sui 400 hs, Eunice Sum in 1:59.14 sugli 800. Asta alla greca Kiriakoupoulou con 4,77. Lanci alla Schwanitz (19,91) e a Urbanek (65,04).

Quinto posto per Gianmarco Tamberi nalla prima finale di Diamond League di Zurigo. Il primatista italiano con 2,37 ha chiuso con la misura di 2,23, stessa quota del quarto, l'ucraino Protsenko. L'azzurro ha valicato la misura al secondo tentativo, dopo un ingresso in gara pulito a 2,19. Niente da fare per i successivi tentativi a 2,27. Vince Mutaz Essa Barshim (2,32, suo anche il tabellino vincente di Diamond Race), davanti a Bondarenko (2,30) e al cinese Zhang Guowei (stessa misura). Gara condizionata dalle condizioni non perfette della pedana (come a Pechino, pioggia prima del programma, a Zurigo anche freddo). Il campione del mondo Drouin ha chiuso anzitempo dopo un errore a 2,23, quota nemmeno superata dal russo Tsyplakov. Tamberi chiude l'esperienza Diamond League 2015 con il sesto posto nella classifica di specialità. Quinto posto anche per la staffetta 4x100 femminile. Il quartetto che a Pechino ha centrato la seconda prestazione italiana di tutti i tempi in 43.22 (Giulia Riva, Irene Siragusa, Anna Bongiorni e Gloria Hooper) ha chiuso in 43.78, terza prestazione stagionale italiana, correndo in ottava corsia. La prima frazionista Giulia Riva ha fatto registrare il secondo miglior tempo di reazione allo start (0.134). Vincono, come a Pechino, le giamaicane capitanate da Shelly-Ann Fraser-Pryce, che con Simpson, Morrison e Thompson volano al record del meeting e della Diamond League in 41.60, secondo tempo mondiale del 2015. Dietro il quartetto campione del mondo, le statunitensi (41.83) Trinidad & Tobago (42.94) e la Svizzera in 43.10.

Genzebe Dibaba meditava di riprendere la leadership morale del mezzofondo, ma come a Pechino l'altra etiope Almaz Ayana è stata capace di sorprenderla. Gara lanciata su frequenze elevate con l'attacco al primato africano in vista, 2:50 al primo chilometro e 5:53 ai 2000, e successivo calo del ritmo. Ai 230 metri la Dibaba ha cercato ldi involarsi ma la Ayana ha reagito mettendosi fuori portata nel giro di 40 metri. Il crono conclusivo della Ayana, 8:22.34, è il record del meeting e il secondo tempo dell'anno (8:22.22 della stessa Ayana). La Dibaba in 8:26.54 sfiora il primato personale, centrato invece dall'altra etiope Teferi (8.34.32). La Dibaba salva però il successo nella Diamond Race. Contro Asbel Kiprop, questo Kiprop, non c'è niente da fare. Il kenyano tri-campione del mondo dei 1500 metri ha messo il sigillo anche a Zurigo con la solita rimonta extraterrestre negli ultimi 200 metri e si è imposto in 3:35.79. Anonimo l'altro kenyano Silas Kiplagat che contendeva a Kiprop il successo nella Diamond Race (Souleiman era infortunato e fuori gioco). Kiprop è tornato a vincere la classifica di specialità dopo cinque anni. Grandissimo.

Una delle gare più attese della serata erano i 400 uomini, ma la lettura della gara, rispetto alla finale mondiale, è stata completamente diversa. Il campione iridato Van Niekerk ha distribuito in modo meno avventato le energie e in rettilineo ha cercato di rimontare il duo Merritt-James. Su tutti ha la meglio LaShawn Merritt, primo in 44.18 davanti a Kirani James (44.28) e Van Niekerk terzo in 44.35. Kirani James vince la Diamond Race (come nel 2011) davanti a LaShawn Merritt. Non c'è storia contro Shelly-Ann Fraser-Pryce. Il solito fulmine dai blocchi, accelerazione distante anni luce dalle avversarie, vittoria sui 100 metri in 10.93 e terzo successo nella Diamond Race. Il vento avverso di 1,4 non le ha permesso un crono migliore. Sotto gli 11" anche la nigeriana Okagbare (10.98). Terza, come in Cina, la statunitense Bowie in 11.06. Nella serie B dei 100 donne successo dell'argento mondiale dei 200 Elaine Thompson in 11.06 (0.1).

Colpo gobbo del panamense Alonso Edward, che vincendo i 200 in 20.03 (0.4) si è assicurato la classifica di Diamond Race sul sudafricano Jobodwana, terzo ai mondiali e terzo anche stasera in 20.24. Tra i due, il giamaicano Dwyer in 20.20. Per Edward il secondo successo di fila Diamond Race dopo quello del 2014. Vince per la quarta volta in sei anni la primatista mondiale di lancio del giavellotto Barbora Spotakova, delusa dalla finale iridata di Pechino, tornata a primeggiare con 64,31, favorita anche dalla controprestazione della sudafricana Viljoen, ultima. Il tris di vitttorie lo cala sugli 800 metri Eunice Sum. La kenyana ha rimontato in rettilineo la tedesca Kohlmann (alla fine terza) e si è imposta in 1:59.14 sulla britannica Sharp (1:59.37). Quinta la campionessa del mondo Arzamasova. Il momento d'oro di Sergey Shubenkov non si è esaurito con la finale di Pechino. Il russo impressiona ancora per la nettezza dell'azione e vince i 110 hs in 13.14 (0.4). Per la Diamond Race la spunta David Oliver, già vincitore nel 2010 e nel 2013, secondo pari tempo (13.30) con il neospagnolo Ortega. Al Letzigrund serata-no dei francesi: Darien si ferma dopo due ostacoli, Pascal Martinot-Lagarde e Bascou firmano crono deludenti (13.70 e 14.07).

Spettacolo sulla pedana del lungo femminile: dopo due nulli iniziali, il bronzo di Pechino Ivana Spanovic ha spiccato il volo, letteralmente, con 6,93, 6,90 e un ultimo salto a 7,02, record nazionale migliorato di un centimetro e quarta misura stagionale. Prima nella Diamond Race è però la statunitense Tianna Bartoletta-Madison (secondo successo consecutivo), planata a 6,97. Lo spareggio per il successo nella Diamond Race dell'asta femminile è vinto dalla greca Kiriakoupoulou con 4,77, al primo successo di specialità. Seconde a pari merito Fabiana Murer e campionessa del mondo Yarisley Silva a 4,72. Pur se col montepremi già in tasca, il campione del mondo di salto in lungo Greg Rutherford non accetta di perdere, qualità dimostrata anche stasera in condizioni non ottimali. Al quinto salto ha pareggiato con 8,32 la misura dello statunitense Dendy, battuto in forza del secondo miglior salto (8,27). Per il britannico è il primo successo nella classifica della Diamond Race. Una delle migliori gare della serata, con l'australiano Lapierre a 8,27 e lo statunitense Henderson a 8,22.

Nei 400 hs donne vince la campionessa del mondo Zuzana Hejnova in 54.47 (sua anche la Diamond Race) sulla danese Petersen (54.57). Il successo di Paul Kipsiele Koech nei 3000 siepi in 8:10.24 non guasta la serata di Jairus Birech, secondo in 8:15.64, al secondo successo di fila nella Diamond Race. Gara avviata dal pacemaker Lagat su buone frequenze (2:40.49 al primo chilometro), poi un calo del ritmo ha vanificato la prospettiva di avvicinare gli otto minuti. Terzo lo statunitense Jager in 8:18.39. Nel disco successo del polacco bronzo mondiale Robert Urbanek con 65,78 davanti al connazionale campione iridato Piotr Malachowski (65,04), che in extremis ha recuperato una prestazione negativa fino al quarto lancio e ha vinto la Diamond Race di soli due punti su Urbanek, bissando il successo del 2014. Peso donne come da pronostico a Christina Schwanitz, già prima nella Diamond Race con largo anticipo. Per la tedesca medaglia d'oro mondiale un 19,91 in linea con la media stagionale. Seconda il bronzo di Pechino Michelle Carter con 19,12.

Non sempre le ciambelle riescono col buco, può dirlo il primatista mondiale degli 800 e oro di Pechino David Rudisha, che non ha seguito il ritmo imposto dal pacemaker Tangui (51.01 alla campana), virando a metà gara in 52". Il ritmo relativamente basso, arma vincente ai mondiali, stavolta non ha ipnotizzato gli avversari, che lo hanno superato a 200 metri dal traguardo. Nell'abbrivio finale la lettura tattica di Adam Kszczot ha fatto la differenza. Il polacco vince in 1:45.55 sul marocchino Makhloufi e sull'etiope Aman. Rudisha è quarto in 1:45.91. Gara non valida per la Diamond League, così come i 400 hs uomini, dove il Kariem Hussein ha ritrovato il successo sulla pista che gli ha dato l'oro europeo un anno fa. Il crono, 49.17, viste le condizioni, può accontentarlo. Nell'asta maschile, prologo di ieri e gara non-DL, si è gareggiato all'interno della stazione ferroviaria di Zurigo. Successo del campione del mondo Shawn Barber con 5,92. La Diamond League 2015 chiude con la seconda finale a Bruxelles, in programma l'11 settembre.

I vincitori delle Diamond Races

Uomini

200: Alonso Edward (PAN)
400: Kirani James (GRN)
1500: Asbel Kiprop (KEN)
3000 siepi: Jairus Birech (KEN)
110 hs: David Oliver (USA)
Alto: Mutaz Essa Barshim (QAT)
Lungo: Greg Rutherford (GBR)
Disco: Piotr Malachowski (POL)

Donne

100: Shelly-Ann Fraser-Pryce (JAM)
800: Eunice Sum (KEN)
5000: Genzebe Dibaba (ETH)
400 hs: Zuzana Hejnova (CZE)
Asta: Nikoleta Kiriakoupoulou (GRE)
Lungo: Tianna Bartoletta-Madison (USA)
Peso: Christina Schwanitz (GER)
Giavellotto: Barbora Spotakova (CZE)

Marco Buccellato

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