Zurigo: Meucci sesto, Grenot in finale

13 Agosto 2014

Il pisano è sesto nei 10000 metri, seguito da Stefano La Rosa, ottavo. Libania Grenot brilla (51.47): è in finale nei 400

Si conclude con il sesto posto la finale di Daniele Meucci nei 10000 metri (28:19.79). Il pisano resta nel gruppo di testa fino a 500 metri dal traguardo, quando il britannico Mo Farah, il favorito della vigilia, lancia la volata che lo porterà all'oro (28:08.11). Ottavo posto per Stefano La Rosa (28:49.99). Libania Grenot conquista la finale nei 400 metri con il secondo tempo d'ammissione, un buon 51.47: l'appuntamento con la gara per le medaglie è fissato per il giorno di Ferragosto, venerdì. Eliminati in semifinale gli sprinter Fabio Cerutti (10.36, -0.8), Delmas Obou (10.41, -1.1), Audrey Alloh (11.45, 0.0), Irene Siragusa (11.53, +0.6). Disco rosso anche per l'altra quattrocentista azzurra, Chiara Bazzoni (53.50), per Matteo Galvan sempre nel giro di pista (46.32) e, restando sulla pista, per l'ottocentista Giordano Benedetti (settimo in 1:48.58) e l'ostacolista dei 400 Leonardo Capotosti (50.21). Eliminata infine nelle qualificazioni del triplo Darya Derkach (13,06, -1.1). Domani saranno diciassette gli italiani in gara: qualificazioni per Vizzoni (martello), Gibilisco (asta), Bonvecchio (giavellotto), batterie dei 200 per Demonte, Desalu, Marani, e le ragazze Amidei, Caravelli e Siragusa. Turno di semifinale per Yadisleidy Pedroso (400hs) e Paolo Dal Molin (110hs). Finali per Yuri Floriani (3000st), Fabrizio Donato e Fabrizio Schembri (triplo) e, nella sessione mattutina, per le marciatrici Eleonora Giorgi, Antonella Palmisano e Federica Curiazzi.

LA CRONACA DELLE GARE

Lungo donne - finale
Un gran balzo a 6,85 (-0.3), nel quarto turno di salti, regala la medaglia d'oro alla francese Eloyse Lesueur, che conferma l'oro di due anni fa a Helsinki. L'argento va alla serba Ivana Spanovic (6,81, sfortunata per il vento a -1.6 nella circostanza), e il bronzo alla russa Daryia Klishina (6,65, -0.1). Resta giù dal podio la tedesca Malaika Mihambo, accreditata della stessa misura della russa (6,65), ma battuta per il secondo miglior salto (6,53 contro 6,51),

100m uomini - finale
Ancora Gran Bretagna, ancora Union Jack a sventolare sul Letzigrund. James Dasaolu completa l'impresa, centrando l'appuntamento con il titolo europeo della distanza più breve del programma: per lui, 10.06 (-0.4), sette centesimi meglio di Chrisophe Lemaitre (10.13) e 16 davanti al compagno di nazionale Harry Aikines-Aryeetey, che è bravo ad arpionare il bronzo con un poco più che normale 10.22. I britannici fanno tre su quattro, piazzando ai piedi del podio l'eterno Dwain Chambers, 10.24

Decathlon
Il bielorusso Andrei Krauchank firma la miglior prestazione mondiale dell'anno vincendo la due giorni zurighese con un sontuoso 8616, performance peraltro ottenuta in condizioni non proprio favorevoli (considerata anche la pioggia della seconda giornata). Argento al francese Kevin Mayer (8521, personale e record francese Under 23) e bronzo al russo Ilya Shkuryenov (personale anche per lui, 8498).

100hs - finale
L'oro va a Tiffany Porter, che era stata anche la più veloce delle semifinali. Il suo 12.76 (v. -0.7) è però distante appena tre centesimi dal 12.79 della francese Cindy Billaud, arrivata vicina all'impresa, e comunque d'argento. Il bronzo va alla tedesca Cindy Roleder, altri tre centesimi pià indietro (12.82). Resta come miglior crono della manifestazione il 12.63 siglato dalla Porter in semifinale, più vicino al 12.55 che le consentì lo scorso anno, a Mosca, di fregiarsi del bronzo iridato.

100 metri donne - finale
Dafne Schippers porta via l'oro, come nelle previsioni. L'olandese sfrutta fino in fondo il suo lanciato, ingoiando nel finale, in piena rimonta, la francese Myriam Soumaré. Bronzo alla britannica Ashleigh Nelson, che strozza l'urlo del Letzigrund beffando la svizzera Mujinga Kambundji, quarta.

L'11.12 della Schippers è una grande prestazione, alla luce della temperatura autunnale e del vento contrario di 1.7 metri al secondo.

800 metri uomini - semifinale
La gara di Giordano Benedetti finisce presto. Non era purtroppo solo questione di incertezze, come era apparso ieri. In questo caso il trentino si porta presto nelle posizioni di comando (il francese Bosse transita ai 400 in 51.53), ma sul rettilineo opporto a quello d'arrivo, l'azzurro si spegne, letteralmente, finendo ingoiato da tutti gli avversari. Alla fine è settimo in 1:48.58 (vince Bosse in 1:45.94, miglior tempo di ammissione alla finale).

10000m uomini
Daniele Meucci, ormai convertito alla religione della Maratona, non trova nel finale di corsa la brillantezza dei giorni migliori, e finisce sesto nella gara che sancisce il dominio britannico nel mezzofondo. Mo Farah toglie i veli alla sua condizione, e con il solito ultimo 500 metri da sprinter risolve la contesa, portando a casa il secondo titolo continentale sulla distanza (dopo barcellona 2010), in 28:08.11. Lo segue il compagno di nazionale Andy Veron, che brucia nei metri finali il 20enne turco Aly Kaya (alias Stephen Kiprotich), l'oro juniores di Rieti 2013 su 5000 e 10000 metri, qui al primo podio assoluto. L'evoluzione della gara è piuttosto lineare. E' Arikan Polat Kemboi, altro turco, a guidare il gruppo, dopo un primo mille d'assaggio in 2:55 pilotato da Meucci. Ai 3000 si passa in 8:27.84, e presto si forma un plotoncino di 8 uomini, con tutti i migliori (Farah, Meucci, Tahri, Abdi, tra gli altri). A metà percorso è sempre Arikan in testa (14:09.54), mentre il russo Rybakov si stacca e riduce di un'unità il gruppo al comando. Si gira tra 1:08 e 1:09, sempre con Arikan al comando e gli altri in agguato (19:54.46 ai 7000). A tre chilometri, rallentamento e cambio in testa (giro da 1:12), ma sempre tra turchi: sale Alì Kaya, affiancato da Mo Farah, con Meucci che è sempre lì, in esterna, a controllare la situazione. Con cinque giri da compiere, il belga Abdi prende l'iniziativa, allungando la fila (400 metri in 65 secondi): schermaglie che precedono il finale. Farah prova a saggiare la resistenza dei compagni di fuga, mettendo allo scoperto risorse e debolezze altrui. Mille metri dalla fine, e la fila si allunga; ancora un giro, con cinqucento metri da correre, Meucci si stacca, il cambio secco non è nelle sue corde: chiuderà sesto, in 28:19.79. Farah va a vincere, e i britannici si esaltano con la rimonta di Andy Vernon, che supera Ali Kaya e fa doppietta UK. Meucci è sesto, mentre Stefano la Rosa, a fari spenti per tutta la corsa, infila il norvegese Moen nello sprint per l'ottavo posto (28:49.99).

100m uomini - semifinale
Fabio Cerutti si difende bene. Non passa, ma la sua prova merita la sufficienza. E' quinto in 10.36 (-0.8), quattro centesimi meglio della batteria, con un tempo che è il suo secondo dell'anno dietro il 10.27 ottenuto in maggio a Gavardo. Va fuori anche Delmas Obou, sesto nella terza semifinale con 10.41 (-1.1), meno brillante di ieri in batteria (aveva corso in 10.32, anche se il metro d'aria conta sicuramente qualcosa). La fase di accelerazione non è granché, purtroppo, nonostante il buon 0.121 di reazione allo sparo, ed il recupero successivo non basta a colmare il gap. Il britannico Dasalou è il più veloce con 10.04, lo segue il francese Christophe Lemaitre, 10.10. Manca all'appello Jimmy Vicaut, che rinuncia, come trapelato fin dalla serata di ieri. Finale alle 21.40 (anche se il programma, visti i ritardi, appare sempre meno affidabile).

Triplo donne - qualificazioni
Non può bastare il vento contrario superiore al metro, per spiegare il 13,06 ottenuto da Darya Derkach nelle qualificazioni del triplo. L'azzurra non riesce ad esprimere in nessuno dei tre tentativi a disposizione il suo potenziale, finendo ventunesima sulle ventidue iscritte.

In testa, ad Olha Saladuha basta un salto da 14,42 per archiviare la questione e prenotare l'oro.

400m uomini - semifinale
Matteo Galvan lascia sulla seconda corsia della pista del Letzigrund le speranze di entrare nei magnifici otto europei. Il vicentino è sesto nella sua semifinale, in 46.32, tempo che non può lasciar spazio alla fantasia, oltre ad essere piuttosto distante anche dallo stagionale di 45.58 (realizzato agli Assoluti di Rovereto). Purtroppo è un esame senza appello, e i progressi evidenziati alla fine di luglio finiscono per dissolversi nell'occasione più importante della stagione. Il britannico Hudson-Smith guida l'elenco dei finalisti con 45.30; l'ultimo tempo di ripescaggio è 45.47, ma passa per ammissione diretta anche il tedesco Gaba, 46.01. Galvan è diciassettesimo nel turno.

400m donne - semifinale
Libania Grenot conquista la finale dei 400 metri con una prova che lascia ben sperare per l'esito del turno decisivo. Il sui 51.47 vale il secondo posto sia nella semifinale, sia nella lista delle promosse, alle spalle dell'ucraina Olha Zemlyak (51.24). L'azzurra corre molto bene: ottimo avvio, e transito ai 200 metri in netto vantaggio; la situazione non cambia nella seconda curva, con l'italiana davanti, inseguita dall'ucraina. Nel rettilineo conclusivo, la Zemlyak ricuce lo svantaggio, ma la Grenot dà la sensazione di essere in pieno controllo, e di non spingere fino in fondo per evitare il sorpasso, vista la qualificazione ormai ottenuta. Bravissima. Dopodomani, giorno di Ferragosto, alle 19.10, il confronto decisivo. Niente da fare per Chiara Bazzoni, apparsa spenta in questo secondo turno. Partenza molto accorta, e finale con un pizzico di difficoltà, fino al 53.50 conclusivo, lontano dal 52.19 della batteria. Ma il suo traguardo, la toscana, l'aveva già raggiunto. Ora, la staffetta.

100m donne - semifinale
Le italiane lasciano il torneo dello sprint nel penultimo round. Audrey Alloh sfiora di nuovo il personale, correndo in 11.45 (v. 0.0), ma non basta per andare oltre il settimo posto della sua semifinale. Niente da fare anche per Irene Siragusa, ottava in 11.53 (+0.6). Il vento diventa protagonista: Dafne Schipers se ne avvantaggia, corendo in 11.08; Myriam Soumaré ne risulta penalizzata, visto che il suo 11.17 è realizzato con quasi due metri al secondo d'aria in faccia (-1.9). Tra meno di due ore, la finale.

400hs uomini
Non c'è spazio per Leonardo Capotosti nella finale del giro di pista con barriere. L'approdo all'ultimo turno era in effetti una chimera per il ternano (a conti fatti, sarebbe stato necessario correre in 49.16), bravo comunque ad avvicinare ancora il suo primato personale. Il 50.21 (quinto posto nella prima delle tre semifinali) dista appena 4 centesimi dallo stagionale, e quindici dal personale, anche se tiene l'azzurro ancora al di sopra del muro dei 50 secondi, mai abbattauto in carriera. L'estone Rasmus Magi è il più veloce del turno - e finora della rassegna in questa specialità - con un 48.54 che è anche la miglior prestazione europea dell'anno e il record nazionale. Nella sua semifinale in tre vanno al di sotto dei 49 secondi (il russo Chalyy, 48.69, e il tedesco Franz, 48.96), altro dato da segnalare.

Marco Sicari

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