William Frullani, 8.000 punti sfiorati a Goetzis



Di William Frullani si erano un po’ perse le tracce. Dopo gli Europei di Monaco del 2002, nei quali il giovane atleta fiorentino dopo la prima giornata aveva fatto sognare il grande risultato, non si avevano più sue notizie, se non di ripetuti acciacchi fisici che per un certo periodo hanno anche fatto temere di aver perso un talento puro dell’atletica italiana. E sarebbe stato un disastro. Nel 2004 invece Frullani è tornato, senza squilli e fanfare, in silenzio, cercando di riguadagnarsi pian piano lo spazio che aveva lasciato. A Goetzis, in uno dei meeting più famosi del mondo, si è rivisto a tratti il Frullani di due anni fa. Dopo la prima giornata sembrava addirittura in grado di attaccare il muro degli 8.000 punti, e quindi di ipotecare pesantemente una sua convocazione per i Giochi Olimpici. Poi nella seconda giornata, come spesso gli accadeva, il toscano è andato incontro a controprestazioni che ne hanno un po’ pregiudicato il risultato finale. Ma il 16. posto finale con 7.843 punti, a 141 dal suo primato personale, è comunque un segnale di ritrovata competitività: “Vorrei però sfatare questo tabù della seconda giornata. Rispetto a due anni fa credo di essere migliorato molto, la difficoltà è dimostrarlo in gara. La disabitudine all’agonismo si è sentita molto. Non è come tornare e fare una gara sola, devi mettere insieme dieci prove. Alcune vanno bene, altre no. Ma dopo questo risultato, che pure avevo accolto con un po’ di delusione, so già che la prossima volta sarò preparato in modo migliore”. - Gli 8.000 punti sono una barriera vera e propria o un limite psicologico? - No, di psicologico non c’è nulla, è un ostacolo oggettivo. Non è come l’asticella posta a 2 metri, nel decathlon alla fine sono i punti nelle singole gare che fanno il risultato. Deve andare tutto nel migliore dei modi perché il punteggio tanto atteso arrivi. - A Goetzis è stata ancora una volta l’asta a tradirti… - Dopo il 4,20 ho capito che non ce l’avrei fatta. E’ stata colpa mia, ho gestito male la gara, sono affondato a 4,40. E’ stato comunque un episodio, in allenamento sono su misure ben maggiori. Il mio primato è 4,70, ma è sicuramente migliorabile gareggiando. Devo ritrovare l’abitudine a gestire le sensazioni di gara. - Come vedi i campioni come Sberle che collezionano vittorie (in Austria ha toccato gli 8.842 punti in una prova con 12 atleti oltre quota 8.000)? - La differenza vera non è fisica, è a livello tecnico. Certe scuole sono molto avanti, non c’è niente da fare. - A quando l’appuntamento con gli 8.000 punti? - Non lo so, io spero tanto che corrisponda alla Coppa Europa del prossimo 3 e 4 luglio a Tallin, in Estonia, perché sarà l’ultima occasione per staccare il pass olimpico. Con la mente Goetzis è già passata, io penso a Tallin. Gabriele Gentili


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