Vola Talotti, a Glasgow è record italiano: 2,32



L’agonismo è qualcosa di innato: o ce l’hai, oppure devi rassegnarti a restare senza. Alessandro Talotti fa parte della categoria degli agonisti, dei combattenti per sport. Quando le gare contano, e quando le cose sembrano mettersi male, spesso finisce per esaltarsi. A Glasgow, oggi, nel corso dell'incontro che ha opposto l'Italia a Gran Bretagna, Svezia, Russia e Francia, di fronte al campione olimpico Stefan Holm, l'azzurro si è arrampicato fino ai 2,32 del nuovo record italiano al coperto di salto in alto, superando l’asticella a questa misura (ma anche ai 2,26 e ai 2,29) al terzo tentativo a disposizione, a certificare un tasso di grinta davvero fuori dalla norma. Per Talotti, nella gara, terzo posto dietro al 20enne russo Dimitrik (2,34) e al divo Holm, con quest'ultimo però alla stessa quota dell'azzurro. Sul libro dei record, cancellati i 2,30 di Fabrizio Borellini a Budapest '88, misura poi eguagliata nel 2002 da Nicola Ciotti e Andrea Bettinelli. "Sapevo di star bene e di aver lavorato altrettanto positivamente – il commento di Talotti, 24 anni, friulano di Udine, Carabiniere - ma un record è sempre una grande sorpresa; se guardo alla gara, oggi, sarei potuto uscire a 2,26. Invece, è andata in tutt'altra maniera. La stagione indoor, nelle previsioni, era solo una fase di passaggio in vista di quella estiva, ma adesso, è impossibile evitare di fare un pensierino agli Europei di Madrid (4-6 marzo, ndr). Vedremo, per ora spero di riuscire a gareggiare al Madison Square Garden di New York, venerdì prossimo: sarebbe una grande soddisfazione, una di quelle cose che danno significato agli sforzi fatti ogni giorno. Voglio fare una dedica ai Carabinieri, e non solo perché sono il mio gruppo sportivo: se lo meritano, per tutto quello che fanno". Totò Vincenti sta diventando popolare, dalle parti di Glasgow. Dopo aver vinto i 3000 metri nell’edizione del match internazionale dello scorso anno, si è ripetuto oggi, sui 1500 metri, con un copione pressocché identico a quello del 2004, ovvero correndo un ultimo giro da sprinter consumato al termine di una prova che dire tattica è poco. Il tempo finale (3:54.68) testimonia del tipo di andatura, ma Vincenti sembra davvero a proprio agio in situazioni del genere, quelle caratteristiche delle gare di campionato. E poi, vincere all’estero è sempre una bella sensazione. Soprattutto nel contesto di un pomeriggio complessivamente non esaltante per gli italiani in gara. Ci si aspettava forse qualcosa in più da Magdelin Martinez, per fare un esempio, ma non si erano probabilmente fatti i conti con la pedana della Kelvin Hall, una delle più “sorde” tra quelle del vecchio continente. L’azzurra, qui, lo scorso anno si era imposta nel triplo, ma con una misura di poco superiore ai 14 metri, per lei che ha chiuso il 2004 all’aperto oltre i 15. Nel lungo, oggi, non ha potuto fare diversamente, planando a un 6,25 che non fa testo: “Ma la misura non era importante – il commento della Martinez – in questa gara eras importante solo rompere il ghiaccio. Ora andrò a Karlsruhe, su una pedana dove, invece, mi esalto sempre”. Luca Verdecchia non è riuscito a ripetere gli sfavillanti risultati delle prime due gare dell’anno (personale portato a 6.59), che lo hanno proiettato addirittura nell’élite continentale. L’emozione deve avergli giocato un brutto scherzo, perché il suo avvio non è stato indimenticabile (malgrado la miglior reazione allo sparo tra i partenti, 0.150), e alla fine è stato preceduto sul traguardo oltre che dal vincitore prevedibile, il campione del mondo Jason Gardener (per lui un normale 6.63, dopo il 6.61 realizzato nella serie extra) anche dallo svedese Persson (6.73). Un centesimo in più per l’azzurro (6.74), che dunque va rivisto in competizioni di questo livello. Si è difesa come ha potuto nell’omologa gara al femminile Elena Sordelli. Bene la partenza, ma poi ha dovuto però cedere il passo sul lanciato ad avversarie assai più accreditate, chiudendo in 7.57. Sempre nello sprint, assolutamente non giudicabile Alessandro Attene, che ha corso i 200 metri in prima corsia, chiudendo in un improbabile 22.10. Di segno opposto il risultato di Daniela Graglia, terza in 23.80, risultato non troppo distante dal personale di 23.54 realizzato a Genova nel 2003. La buona corsia di partenza (la quarta) sicuramente ha inciso, però piace sottolineare il ritorno a buoni livelli della piemontese, in passato (a Monaco nel 2002) semifinalista europea all’aperto sui 200. Buio pesto, al contrario, sui 400 metri: Monika Niederstaetter, all’esordio stagionale, ha chiuso in 55.62, lontana dalle prime ma anche dai suoi limiti; Marco Salvucci aveva dalla sua una pattuglia di avversari non impossibile, ma non è riuscito a conquistare una buona posizione al rientro alla corda, finendo per compromettere le chances a disposizione. Nulla da eccepire sulla prestazione di margaret Macchiut: l’8.27 conclusivo conferma quanto fatto fin qui nell’anno, ma purtroppo non basta per opporre una adeguata resistenza a queste avversarie. Si è difesa Eleonora Berlanda, nella gara-passerella di Kelly Holmes (premiata prima del via, e osannata dal pubblico di casa). La trentina ha tolto circa cinque secondi allo stagionale, peraltro in una gara tattica, dimostrando di poter ambire a riscontri cronometri di maggior respiro. Le due staffette hanno ottenuto risultati contrastanti: bene gli uomini, con i giovani decisi a vendere cara la pelle e Massimiliano Donati in grande spolvero (da rivedere in gara individuale), così così le donne, alla fine anche squalificate per cambio fuori settore. “Lo ripeto, non c’era da aspettarsi granché da questo incontro – dice Nicola Silvaggi, il Direttore tecnico azzurro – per molti degli azzurri era la prima uscita stagionale. Questo è il punto di partenza, i conti si faranno alla fine. Piuttosto, mi piace constatare l’alto grado di competitività di atleti come Alessandro Talotti: oggi è stato davvero bravo”. Ora la stagione entra nel vivo: tra i meeting europei e l’attività nazionale, si andrà dritti verso l’Europeo di Madrid di inizio marzo. Cinque settimane di fuoco. Marco Sicari RISULTATI – UOMINI 60: 1. Gardener (GBR) 6.63, 2. Persson (SWE) 6.73, 3. Verdecchia 6.74, 4. Eyana (FRA) 6.76, 5. Yepishin (RUS) 6.79. 200: 1. Wismann (SWE) 21.39, 2. M’Barke (FRA) 21.51, 3. Sergeyev (RUS) 21.58, 4. Lambert (GBR) 21.59, 5. Attene 22.10. 400: 1. Maunier (FRA) 47.86, 2. Forshev (RUS) 47.89, 3. Mokdasi (SWE) 48.24, 4. Rund (GBR) 48.44, 5. Salvucci 48.54. 1500: 1. Vincenti 3:54.68, 2. Thie (GBR) 3:55.10, 3. Abraham (FRA) 3:55.26, 4. Shabunin (RUS) 3:55.38, 5. Wallenstein (SWE) 3:59.36. Alto: 1. Dimitrik (RUS) 2,34, 2. Hom (SWE) 2,32, 3. Talotti 2,32 (mpn indoor; prec. 2,30 di Fabrizio Borellini, Budapest, 5-3-1988), 4. Bernard (GBR) 2,15, 5. Diaz (FRA) 2,15. Asta: 1. Pavlov (RUS) 5,65, 2. Dossevi (FRA) 5,55, 3. Buckfield (GBR) 5,30, 4. Fritz (SWE) 5,15, 5. Piantella 5,15. Triplo: 1. Burkenya (RUS) 16,87, 2. Morello 15,90, 3. Manga (FRA) 15,82, 4. Oke (GBR) 15,80, 5. Eriksson (SWE) 15,50. 4x200: 1. Francia (M’Barke, Nivollet, Wallard G., Wallard R.) 1:24.75, 2. Svezia 1:25.26, 3. Italia (Dentali, Vecchi, Scalpelli, Donati) 1:25.45, 4. Russia 1:25.53; GBR dnf. DONNE – 60: 1. Maduaka (GBR) 7.23, 2. Fedorova (RUS) 7.33, 3. Kallur J. (SWE) 7.35, 4. Louami (FRA) 7.48, 4. Deacon (GBR, fc) 7.52, 6. Sordelli 7.57. 200: 1. Ivanova (RUS) 23.42, 2. Kallur J. (SWE) 23.59, 3. Graglia 23.80, 4. Maduaka (GBR) 23.84, 5. Desort (FRA) 24.17 400: 1. Krasnomovets (RUS) 52.02, 2. Murphy (GBR) 53.11, 3. Aruhn (SWE) 53.48, 4. Anacharsis (FRA) 54.16, 5. Niederstaetter 55.62 800: 1. Czhao (RUS) 2:02.56, 2. Valdonado (FRA) 2:04.49, 3. Meadows (GBR) 2:04.89, 4. Oberstolz 2:05.90, 6. Alphiel (SWE) 2:09.62. 1500: 1. Holmes (GBR) 4:14.74, 2. Dehiba (FRA) 4:15.29, 3. Cherkasova (RUS) 4:15.79, 4. Johansson (SWE) 4:17.79, 5. Berlanda 4:17.82. 60hs.: 1. Kallur S. (SWE) 95, 2. Shevchenko (RUS) 7.97, 3. Claxton (GBR) 8.05, 4. Ramalalarinina (FRA) 8.10, 5. Macchiut 8.27. Lungo: 1. Ilyina (RUS) 6,55, 2. Johnson (GBR) 6,29, 3. Martinez 6,25 (serie: N, 6,25, 6,21, 6,04, 6,10, 6,14), 4. Mendy (FRA) 6,00, Quick (SWE) nm. 4x200: 1. Russia (Kondratyeva, Khabarova, Pechonkiona, Guschina) 1:32.41, 2. Svezia 1:34.89, 3. Francia 1:35.06, Italia (Capano, Grillo, Sordelli, Graglia) dq. Classifica. 1. Russia 63, 2. Gran Bretagna 48, 3. Francia 47, 4. Svezia 46, 5. Italia 32.
Nella foto in alto, Alessandro Talotti nel salto record; in basso, Salvatore Vincenti (Shearman/FIDAL)




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