Visini: "Abbiamo delle carte da giocare"



E’ chiaro a tutti che, Howe e Di Martino a parte per i loro recenti trascorsi iridati, con l’avvicinarsi dei Giochi Olimpici di Pechino sarà la marcia il settore sul quale tutti guarderanno con più interesse pregustando grandi emozioni. E’ indubbiamente una responsabilità pesante, ma che il tecnico di settore Vittorio Visini, in questi giorni in raduno con il gruppo azzurro a Cesenatico, non rifiuta: “Non è un peso, sono conscio della responsabilità ma sappiamo che abbiamo elementi per fare grossi risultati, l’orgoglio è quello di avere un settore vivace e che può ottenere grosse soddisfazioni. Sappiamo che tutti ci guardano e ci chiedono di non fallire, ma questa responsabilità è giusta, ce la siamo meritata”. Una stagione come sempre ricca, ma è normale che tutti pensino a Pechino. Impossibile fare pronostici, ma certamente ai Giochi potremo giocarci tre carte pesanti, come Schwazer, Brugnetti e io dico anche una terza da cercare fra Rubino, De Luca, la Rigaudo se riuscirà a risolvere qualche problemino fisico, io dico che potranno fare molto bene. Ma prima di Pechino c’è la Coppa del Mondo con una 50 km da podio di squadra fra Schwazer, De Luca, Cafagna e speriamo di inserire almeno un giovane. Io conto poi di recuperare per allora la Giordano per vederla poi all’Olimpiade, io so che ha talento e voglia, serve solo che il fisico regga. Per i giovani abbiamo i Mondiali Juniores con un bel gruppo di ragazzi da Tontodonati, Di Bari e Macchia mentre Giupponi è passato fra le Promesse e quest’anno deve lavorare in prospettiva 50, chissà, potremmo anche tirarlo dentro in Coppa. Fra le donne siamo molto competitivi, speriamo d’inserire nella categoria giovanile la Palmisano e la Putzu, direi che il settore è abbastanza in fermento. Come ci si avvicinerà all’Olimpiade? Per i big l’idea è fare la Coppa del Mondo senza sentirla come un impegno pressante, da non fallire, non dev’essere un’ultima spiaggia. A fine giugno faremo un periodo di altura, probabilmente andremo a Livigno con un gruppo e al Sestriere con un altro. A marzo intanto De Luca, Rubino e forse la Rigaudo andranno ad Albuquerque, un altro gruppo andrà in Namibia con Brugnetti e Cafagna. Gli altri raduni saranno forme di collaudo per valutare la forma al momento e i lavori da effettuare. Dal punto di vista del clima e delle reazioni a caldo e smog, che cosa vi ha detto il Mondiale di Osaka? Per noi la rassegna iridata è stata utilissima, abbiamo capito che Rubino e Schwazer si adattano bene come anche Brugnetti anche se non ha finito la sua gara, come clima e ambiente Osaka ha dato poco fastidio e potrebbe essere lo stesso a Pechino anche se c’è più smog. Certamente dovremo partire almeno 10 giorni prima per il giusto acclimatamento, è un’esperienza che sicuramente ripeteremo, psicologicamente dobbiamo affrontare questa avventura con la giusta mentalità. E dal punto di vista psicologico, quel bronzo che Schwazer ha sentito come una sconfitta sarà utile? Schwazer ha fatto una grossa impresa, non ha saputo apprezzarla al momento ma questo gli ha messo dentro una cattiveria sportiva dentro molto utile in funzione Olimpiade, lui vive pensando a Pechino. Per questo credo sia importante che con il progressivo avvicinarsi del grande evento Alex possa lavorare in serenità, senza pressioni. Guardando all’estero, fatti salvi i soliti Perez e Fernandez, la curiosità maggiore circonda i russi che vengono da una sono batosta a Osaka e i cinesi che giocheranno in casa. Come li vede? I russi sappiamo che ogni volta che hanno trovato clima afoso e grande umidità hanno sempre reso poco, ma questo non deve illuderci, pensiamo che anche loro prenderanno precauzioni per rendere al meglio. Certamente metto sempre russi e cinesi fra i favoriti, i padroni di casa sono un’incognita tecnica ma là faranno fuoco e fiamme. Poi la giuria può sempre condizionare molto il risultato, speriamo che il giudizio sia severo e condizionato dal buon senso e dalla correttezza. Sulla 20 a parte Perez e Fernandez non vedo altri che possano inserirsi, per questo dico che se Brugnetti si gestisce bene a livello psicologico può puntare a un grande risultato. Fra le donne la differenza fra russe ed altre è troppo grande, sicuramente partiranno nette favorite. Gabriele Gentili Nella foto: Alex Schwazer, bronzo a Osaka sulla 50 km (foto Giancarlo Colombo per Omega/Fidal)

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