Vanessa Alesiani scarica in finale



Chiusura in tono minore per i colori azzurri di una giornata ancora una volta illuminata dalle imprese di Andrew Howe. In particolare si poteva legittimamente aspettare qualcosa di più dall’ascolana Vanessa Alesiani, impegnata nella finale del triplo, ma evidentemente la qualificazione ha prosciugato le energie nervose della saltatrice marchigiana. Dopo lo splendido 13.35 del turno eliminatorio, Vanessa si è arenata al dodicesimo posto con 12.87 e tutti i suoi salti hanno denunciato un certo disordine tecnico, con stacchi abbastanza improvvisati. Un peccato, perché il nuovo personale le avrebbe comodamente consentito di entrare nella finale a otto. Rimane la soddisfazione di una partecipazione nella quale l’azzurra ha dato prova di personalità. L’oro è andato alla russa Anastasiya Taranova, compagna di allenamento della più nota Lebedyeva: la ragazza di Volgograd ha “ucciso” la gara fin dal primo salto con un bellissimo tentativo a 13.94. Altro elemento da tenere in considerazione, il bielorusso Andrei Krauchanka, autentico dominatore del decathlon a partire dalla prova dell’alto, nella quale – nella prima giornata di ieri – è stato capace di saltare la rispettabile misura di 2.16. I keniani, sconfitti nei 1500 maschili, si sono presi una parziale rivincita con l’oro di Gladys Kipkemoi nei 3000 siepi: alle spalle dell’africana, la romena Ancuta Bobocel ha stabilito il nuovo primato europeo juniores con 9:49.03 (oltre che primato mondiale allieve, essendo la ragazza balcanica nata nel 1987).


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