Una storia al giorno

25 Settembre 2013

Personaggi e vicende dell'atletica di sempre

25 settembre. L’ultimo atleta ad aver fatto doppietta olimpica peso-disco è Lemuel Clarence “Bud” Houser, di Winigan, Missouri. Oggi è il 112 ° anniversario della sua nascita e il 1° ottobre saranno 19 anni che ha lasciato questo mondo, 93enne, a Gardena, California, dove si era ritirato dopo aver praticato per molti anni a Hollywood la professione del dentista. Nell’ottica di oggi, Bud potrebbe apparire un velocista: traducendo dal sistema imperiale (piedi pollici, stones), si ottengono 1,85 in altezza e 85 kg di peso. A quel tempo una simile dimensione indirizzava alle pedane, che Bud seppe utilizzare con sapienza, trasformandosi, specie nel disco, in uno dei fondatori della tecnica tuttora in uso.

Il doppio successo venne a Parigi ’24, per uguagliare quanto aveva saputo fare, pur con misure modestissime anche a quell’epoca, Robert Garrett ad Atene 1896, dove interpretò anche da munifico sostenitore della spedizione olimpica degli studenti di Princeton. A Colombes Bud iniziò con il peso spingendosi a 14,99, dieci cm davanti a Glenn Hartranft e 35 a Ralph Hills, compagni di squadra. Rispetto all’ultimo vincitore americano, Houser sembrava un fachiro: Patrick McDonald, oro a Stoccolma ‘12, era vicino ai 2,00, pesava 140 chili e per anni, in divisa XXXL da policeman del Nypd, fu un molto visibile guardiano del traffico a Times Square. Cinque giorni dopo, Bud concesse il bis facendo atterrare il disco a 46,15, un metro e 20 meglio del finlandese Vilho Nittymaa.

Impegnato negli studi all’University of Southern California e dall’avvio della sua attività medica, Houser trovò il tempo per scrivere il suo nome nella cronologia del record del mondo del disco, l’attrezzo più amato: capitò il 3 aprile 1926 a Stanford, luogo piuttosto ricorrente nella storia dei limiti mondiali. Il 48,20 migliorava di 31 cm quanto Hartranft aveva firmato un anno prima a San Francisco e tenne duro sino al 1929 quando, sempre a Stanford, Erich Krenz mancò di 10 cm la barriera dei 50 metri. Nel frattempo Bud aveva fatto tris olimpico vincendo la durissima finale di Amsterdam ‘28. Sufficiente rileggere le misure di chi si divise il podio: Houser 47,32, il finnico Antero Kivi 47,23, l’altro americano James Corson 47,10. Da bravo dentista, aveva saputo cavare dalla bocca i canini pericolosi. 

Giorgio Cimbrico



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