Una storia al giorno

16 Settembre 2013

Personaggi e vicende dell'atletica di sempre

16 settembre. Ilona Gusenbauer nasce 66 anni fa, con il cognome di Majdan, nella regione del Reno del Nord-Westfalia ma è con l’Austria, diventata la sua patria dopo il matrimonio, che guadagna un posto nella storia dell’atletica. Perché tocca a Ilona e al suo ventrale far arrugginire la “forbice” di Iolanda Balas, ungherese di etnia, romena per le nuove frontiere tracciate dalla storia.

Iolanda è stata per l’alto quel che, più tardi, sarebbe stata per l‘asta Yelena isinbayeva: 14 record del mondo tra il ’56 e il ’61, con un progresso che portò il fenicottero di Timisoara da un 1,75 che odorava ancora di antico a un moderno 1,91 e lasciando spesso la concorrenza a un abisso. Il vertice finale venne nel ’61, durante un incontro tra Bulgaria e Romania al Lewski di Sofia. Furono necessari dieci anni abbondanti – era il 4 settembre 1971 – perché quel limite venisse ritoccato: capitò al Prater di Vienna, in un piccolo meeting che portava l’imprimatur della stampa sportiva austriaca, Sportpressefest. Con dieci salti, partendo da 1,70 e ricorrendo al secondo tentativo solo a 1,83 e a 1,86, Ilona, alta (oltre l’1,80) e sottile, valicò l’asticella a 1,92 ponendo fine a quel che, più che un regno, aveva preso le sembianze di un impero. Quello di Iolanda I.

Storia e coincidenze vogliono che esattamente un anno dopo, il 4 settembre 1972, Ilona calcasse la pedana dell’Olympiastadion di Monaco di Baviera nei panni della fortemente medagliabile, forse della favorita. La quota fatale arrivò a 1,90 e se nessun rammarico invase l’animo dell’austriaca, la rabbia irrorò i pensieri della bulgara Yordanka Blagoeva che proprio a quella quota vide ballonzolare l’asticella prima che questa cadesse, dopo un tempo in cui la validità del salto avrebbe dovuto esser stata decretata. Un filmato “fuori onda” mostra un giudice che assesta ai sacconi un bel calcio. A 16 anni e 4 mesi Ulrike Meyfarth divenne la più giovane vincitrice della storia (per ripetersi dodici anni dopo a Los Angeles) e con 1,92 eguagliò il record di Ilona che ebbe il bronzo. Sesta, con 1,85, finì un’azzurra di 19 anni: Sara Simeoni. Anche lei, ormai veterana, avrebbe lasciato segni di fuoco sulla pedana del Coliseum.

Giorgio Cimbrico



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