Un giorno, un'impresa

17 Aprile 2013

Appuntamento quotidiano con le storie dell'atletica

17 aprile. Venticinque anni fa, sul veloce e ventoso percorso di Rotterdam, Belayneh Densimo condusse in porto – è il caso di dirlo, visto il teatro… -un’impresa piuttosto sorprendente: da carneade, l’etiope fece progredire il record mondiale di maratona di 22” scendendo a 2h06”50 e ritoccando con margine netto il limite che tre anni prima il portoghese aveva firmato sullo stesso asfalto. Il dijbutiano Ahmed Salah finì secondo in 2h07’07”, anche lui sotto il vecchio limite. Era il primo annuncio degli straordinari exploit del nostro presente. Era dal tempo olimpico, e già leggendario, di Abebe Bikila che un etiope non era padrone della distanza più amata e il record avrebbe avuto vita lunga: 10 anni abbondanti, sino all’avvento berlinese della meteora brasiliana Ronaldo da Costa, 45” sotto il limite su strade che avrebbero riservato altri terremotanti progressi sui 42 chilometri.

Densimo, che spesso si trova registrato come Dinsamo, veniva da una delle province meridionali, il Sidamo, e da un luogo – Diramo Afarrara - che non è agevole trovare sulla carta, anche ricorrendo al British Atlas. Di lui non esistono molte tracce: venne selezionato per i Giochi di Atlanta ma si ritirò e a Rotterdam, il luogo della sua gloria, tornò conquistando altri successi, l’ultimo nel ’96 quando aveva ormai superato i trent’anni.

Giorgio Cimbrico



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