Tamberi e Trost: Hustopece rompe il ghiaccio

27 Gennaio 2018

Alla prima gara del 2018 l'anconetano è settimo con 2,25, la pordenonese seconda con 1,90. 

2,25 per Gianmarco Tamberi e 1,90 per Alessia Trost. Inizia così la stagione indoor dei due azzurri del salto in alto che hanno rotto il ghiaccio questa sera a Hustopece, in Repubblica Ceca. Gimbo, un anno e un giorno dopo la seconda operazione al piede di stacco, e sulla stessa pedana dove nel 2016 saltò il record italiano al coperto di 2,38, è settimo, Alessia è seconda. Rientrati da poco da uno stage di allenamento a Potchefstroom, in Sudafrica, gli azzurri sono entrambi alla ricerca di maggiore solidità tecnica. 

Nella riunione dedicata esclusivamente all’alto, in cui gli atleti saltano a ritmo di musica, Tamberi supera 2,10 - 2,15 - 2,20 alla prima prova, con il primo errore a 2,25. Caricato dal pubblico, il marchigiano attacca il successivo 2,28, ma va incontro a tre tentativi falliti. Vince Danil Lysenko, il russo che migliora il proprio PB al coperto di un centimetro, fino a 2,37.

“Oggi – racconta Tamberi dalla Repubblica Ceca - l’insicurezza tecnica era grande quanto la motivazione a salire in alto. Ogni salto era diverso dal precedente, ma il bello è che miglioravo di volta in volta. Abbiamo corretto diversi errori, e su altri abbiamo preferito non intervenire, c’era il rischio di mettere troppa carne al fuoco”.

2,28 però sembra già nelle sue corde: è di un solo un centimetro inferiore alla misura ottenuta nelle qualificazioni mondiali nell'agosto scorso. “Oggi, alla prima gara dell'anno, ho saltato come a Londra, nel momento migliore del mio 2017. Ma a me non basta. Sono venuto qui sapendo che non avrei avuto quello che volevo, eppure me ne vado arrabbiato. Chi si accontenta gode… così così”. Cita Ligabue, e poi Eminem: “La canzone che ho scelto per saltare è: Till I collapse. Ed è così che mi sento ora". Fino a che non crollerò.

"Domani si torna a casa a lavorare a testa bassa, intanto ho avuto conferma che sono in uno stato di ottima forma fisica. Mi sento rinato, mi sento di nuovo l’atleta che ero… No limits! Ho affrontato la gara con questo spirito, senza più paure”.

Alessia Trost, compagna di squadra - nelle Fiamme Gialle - e di allenamento, ha una rincorsa ancora incompleta (sette passi invece di nove) e scivola senza incertezze tra le misure di 1,75 - 1,80 - 1,84 - 1,87 - 1,90, tutte superate alla prima prova sulle note di All The Small Things (una canzone dei blink-182). A questa altezza in pedana restano in tre: la pordenonese, in testa grazie a un percorso senza errori, l’eptathleta britannica Morgan Lake, finalista nell’alto ai Mondiali di Londra, e la 33enne di Santa Lucia Levern Spencer, sesta ai Giochi di Rio proprio alle spalle dell’azzurra. Spencer valica immediatamente 1,93, la misura della vittoria, mentre Trost e Lake si scontrano con tre errori. Trost, da un anno guidata da Marco Tamberi che dà indicazioni a bordo pedana, a Hustopece in carriera ha vinto due volte: nel 2013 con 1,95 e nel 2015 con 1,96. Fra otto giorni dovrebbe tornare a testarsi a Karlsruhe (Germania), prima di gareggiare a Banska Bystrica (Slovacchia) e agli Assoluti di Ancona.

“Ho delle difficoltà a gestire l’entrata in curva: un passaggio su cui stiamo lavorando molto, e che mi aspetto di riuscire a controllare in tempi brevi. È quello che manca per saltare di più. Non sono contenta della misura di oggi ma voglio restare propositiva, guardare ai passi avanti fatti e da fare. Ero molto tesa – continua - per questa prima gara. In riscaldamento ho faticato a trovare le sensazioni giuste, ma sono migliorata salto dopo salto. Ho già la testa a Karlsruhe. Voglio quell’1,97 che mi serve per vestire l’azzurro ai Mondiali di Birmingham, si può fare”.

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