Tamberi decolla a Torun: 2,34 dopo cinque anni

17 Febbraio 2021

L’azzurro dell’alto trova la miglior misura dall’infortunio del 2016: è terzo, 2,34 anche per Nedasekau e Protsenko. Bogliolo si migliora nei 60hs: 8.00. Fabbri 20,11: “Ho avuto il Covid, ora sto bene”

di Nazareno Orlandi

Gianmarco Tamberi sempre più in alto: a Torun, sulla pedana che tra il 4 e il 7 marzo ospiterà gli Europei indoor, centra la misura di 2,34, miglior salto dall’infortunio di Montecarlo del luglio 2016, e si assicura lo standard olimpico di Tokyo che era fissato a 2,33. La tappa polacca del World Indoor Tour Gold si rivela un’autentica anteprima della rassegna continentale, con tre saltatori europei a 2,34, migliore prestazione mondiale dell’anno: oltre all’azzurro (terzo), anche il bielorusso Maksim Nedasekau che vince la gara oltrepassando la misura al primo tentativo, e l’ucraino Andriy Protsenko, secondo. Per Tamberi anche tre tentativi senza successo alla misura di 2,36 e la possibilità di riprovarci domenica pomeriggio agli Assoluti indoor di Ancona sulla pedana dei suoi allenamenti. Una misura del genere gli mancava da cinque anni, cioè dalla notte del record italiano di 2,39 a Montecarlo e dal successivo infortunio che gli negò la partecipazione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro: da quel momento in poi aveva valicato al massimo l’asticella posizionata a 2,33 a Eberstadt, in Germania, nell’agosto del 2018.

SENZA... HALFSHAVE - Senza la tradizionale mezza barba, a 2,20 “Gimbo” entra in gara con indosso i pantaloni lunghi, in pieno comfort, okay al primo assalto. Cinque centimetri più in su, a 2,25, servono però tre tentativi al portacolori dell’Atl-Etica San Vendemiano per non abbandonare la competizione. Ma il riscatto è dietro l’angolo, e a 2,28, rimasti in gara soltanto Nedasekau e Protsenko, il marchigiano centra la misura con ampio margine al primo ingresso in pedana. È il preludio a un 2,31 che lo mostra di nuovo a suo agio su questi livelli, ribadendo la sensazione che possa salire ancora più su. Tamberi lo ottiene al secondo salto, Protsenko al primo, mentre Nedasekau dopo aver provato un tentativo passa la misura e va direttamente a 2,34: è qui che diventa il migliore al mondo dell’anno, senza errori a questa quota. Riesce a imitarlo Protsenko sparando la sua terza cartuccia, così come l’azzurro, che poi piazza almeno un paio di tentativi più che dignitosi a 2,36. 

TAMBERI: “LA COSA MIGLIORE? IL TERZO TENTATIVO A 2,36” - “Sfido chiunque a essere felice quando perde - l’analisi di Tamberi nel post-gara - però mi porto a casa un terzo tentativo a 2,36 che è la cosa migliore della mia serata. Tecnicamente è il salto più vicino a quelli del 2016, ho tenuto la velocità fino allo stacco, ed era molto migliore dei salti riusciti a misure più basse, compreso il 2,34 che non mi è piaciuto. Oggi è stata tosta, alla seconda prova a 2,36 mi sentivo al limite, e anche a livello nervoso non è stato semplice veder saltare così in alto due rivali per gli Europei. Però sapevo che questa misura sarebbe arrivata, dopo tanto tempo. Niente mezza barba? È perché quest’anno sto provando a cambiare tutte le abitudini e le routine, sto cercando qualcosa di diverso dentro di me. Ora provo a recuperare in fretta e si gareggia domenica ad Ancona, che è sempre una grande pedana, come ho scoperto essere quella di Torun”. Per il primatista italiano era la quarta gara stagionale: 2,32 ad Ancona, 2,31 a Banska Bystrica, 2,24 a Nehvizdy i risultati dei precedenti impegni. E con il terzo posto in Polonia, Tamberi è ufficialmente il vincitore della specialità del salto in alto nel circuito mondiale del World Indoor Tour.

BOGLIOLO 8.00 - Passo in avanti per Luminosa Bogliolo (Fiamme Oro) che firma il primato personale correndo i 60 ostacoli in 8.00, due centesimi in meno rispetto all’8.02 della scorsa stagione. La 25enne ligure chiude al quarto posto, dietro la statunitense Christina Clemons che timbra la migliore prestazione mondiale dell’anno in 7.81 e il duo di polacche Karolina Koleczek (7.98) e Pia Skrzyszowska, stesso 8.00 ma migliore dell’azzurra per due millesimi al fotofinish. Bogliolo si avvicina al record italiano di Veronica Borsi (7.94 nel 2013) e diventa la quarta italiana di sempre su questa distanza, nonostante un’uscita dai blocchi che è ancora decisamente migliorabile. L’ostacolista, alla quarta uscita dell’anno (sempre con batteria e finale), dopo aver corso in 8.09 nel primo round, si tiene alle spalle in finale due potenziali rivali che potrebbe ritrovare agli Euroindoor su questa stessa pista: l’ungherese Luca Kozak (8.01) e la finlandese Nooralotta Neziri (8.19). 

“Sono molto contenta di aver fatto il personale - racconta Bogliolo dalla Polonia - anche se ho avuto qualche problema con la schiena nel riscaldamento, prima della batteria. Ho stretto i denti, prima della finale ho preso un antinfiammatorio e sono riuscita a migliorarmi. C’è sempre qualcosa da sistemare ma tengo questa esperienza per gli Europei. Ora torno a casa, mi farò trattare e conto di essere al meglio per la rassegna continentale”.

FABBRI 20,11 - Comincia da 20,11 la stagione di Leonardo Fabbri nel peso. Il primatista italiano indoor termina al sesto posto, con una misura che è lontana dalle proprie migliori prestazioni, nella gara vinta dal polacco campione europeo Michal Haratyk con 21,47, davanti al ceco Tomas Stanek (21,20) e al tedesco David Storl (20,59). Per il 23enne lanciatore fiorentino due lanci da 19,53 e 19,33 per aprire la propria serie, proseguita con un nullo, con il 20,11 al quarto turno e poi con altri due nulli. L’azzurro dell’Aeronautica, che lo scorso anno ha scagliato il peso a 21,99 all’aperto, ha in programma di partecipare agli Assoluti indoor di Ancona domenica pomeriggio e poi di volare di nuovo a Torun per gli Euroindoor.

Al termine della gara, con un post sui propri profili social il lanciatore ha reso noto di essere risultato positivo al Covid nelle scorse settimane e di essersi negativizzato: “Adesso che sto bene, e tutto l’inferno che ho passato è finito, posso finalmente dirvi tutto - scrive - purtroppo in Sudafrica sono risultato positivo al Covid (ancora non so come sia possibile perché non ho avuto contatti con nessuno e non sono mai uscito tranne che per lanciare in una pedana dove ero da solo) e ho avuto sintomi molto brutti, ho avuto febbre a 39 per 5 giorni, non riuscivo a respirare bene e ad alzarmi dal letto”. E poi conclude: “La prossima volta che tornerò a Torun sarà tutta un’altra musica”, con riferimento alla rassegna continentale di inizio marzo.

800 DA URLO - Il top del pomeriggio polacco lo offre il mezzofondo, mondo che sta attraversando un periodo di autentico splendore: sensazionale l’1:43.63 del britannico Elliot Giles, secondo tempo della storia. Un crono migliore lo ha sfoderato soltanto il primatista indoor Wilson Kipketer nel 1997 (1:42.67). Ventisei anni, bronzo europeo ad Amsterdam nel 2016, trascina anche il connazionale Jamie Webb a 1:44.54. Prestazione numero 1 al mondo dell’anno nei 3000 metri per l’etiope Lemlem Hailu (8:31.24) che beffa di nuovo la più quotata keniana Beatrice Chepkoech (8:31.72) come già accaduto a Liévin. Altre due vittorie etiopi, ma senza “mondiale” stagionale, per Selemon Barega nei 1500 (3:32.97) e negli 800 al femminile per Habitam Alemu (1:58.19), world lead invece nel triplo con il volo della greca Paraskevi Papachristou a 14,60 e nei 60 metri per la statunitense Javianne Oliver (7.08, eguagliata Dina Asher-Smith). Le false partenze in quantità (addirittura tre) frenano l’americano Grant Holloway nella caccia al record del mondo dei 60 ostacoli: 7.38. Non si ferma la ventenne olandese Femke Bol: 400 metri in 50.66.

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