Stecchi, record allievi nato da un progetto



Nell'ultimo weekend l'atletica italiana a livello allievi ha vissuto un momento importante, con Claudio Michael Stecchi che ha migliorato il record nazionale di categoria, prima eguagliandolo a 5,05 e poi migliorandolo a 5,10. Un record importante perché a detenerlo era colui che poi si è laureato campione del mondo, Giuseppe Gibilisco. Claudio Stecchi ("Michael è l'unica parte francese di me, tutti mi danno per transaplino ma io sono toscano a tutti gli effetti e quel nome neanche mi piace tanto...) già da inizio stagione stava progredendo in maniera continua e incoraggiante, ma non si attendeva certamente questo risultato: "Pensavo sinceramente che sarebbe arrivato a fine stagione, stavo lavorando per quello, ma evidentemente ero già maturo per questa misura che oltretutto è arrivata in maniera assolutamente naturale".

Su Stecchi la Federazione ha investito molte speranze, costruendogli addirittura intorno un progetto che prevede la sua permanenza fissa a Formia con il supporto tecnico di Ingrosso e Petrov, tenendo sempre in considerazione l'aiuto del suo primo allenatore all'Assi Banca Toscana, Riccardo Calcini che Stecchi tiene a sottolineare. Per compiere questo passo Stecchi ha dovuto compiere scelte difficili per un ragazzo della sua età, ma i risultati lo stanno ripagando: "Sono all'ultimo anno delle scuole superiori e certamente aver accettato questa scelta ha comportato molti sacrifici: contavo finita la scuola di godermi un po' di vacanza con gli amici invece ho dovuto cambiare i miei programmi, ma questo è un investimento sul mio futuro e i risultati si stanno vedendo, devo anzi ringraziare la Fidal che mi ha permesso questa esperienza".

- Come sono i suoi rapporti con Ingrosso e Petrov?
- Molto buoni, poi stando fisso a Formia sono diventati più stretti, ho trovato due persone umane con le quali parlare, con cui il contatto non inizia e finisce al campo di allenamento e questo è importante.
- E quanto ha influito sulla sua scelta l'esempio di suo padre?
- Pochi lo crederanno, ma lui non c'entra niente. Al campo dell'Assi facevo un po' di tutto, poi ho provato l'asta e mi ha affascinato, è una specialità spettacolare che risulta ineguagliabile dalle altre, per questo si è presa tutta la mia passione. Mio padre l'ho visto in gara quand'era a fine carriera. So che era un grande astista, che è stato anche primatista italiano, che ha partecipato ai Mondiali, ma non i ha mai spinto a seguire le sue orme.
- Ci sono differenze fra voi?
- Tantissime, sia a livello fisico che caratteriale. Innanzitutto io salto secondo la scuola russa, lui invece seguiva la tecnica francese, poi aveva un fisico più tozzo e massiccio, io sono più longilineo. Infine mio padre aveva un carattere più calmo in gara, io devo ancora imparare a gestirmi.
- Quali sono i suoi obiettivi?
- Diciamo che lavoro pensando al 2010, quando ci saranno i Campionati Mondiali Juniores, per allora vorrei essere al massimo e poter competere per qualcosa d'importante. Magari mi convocheranno anche quest'anno, ma con 5,10 non potrei fare molto, a livello juniores ci sono atleti già bell'e formati che toccano altezze siderali...

Gabriele Gentili

Nella foto: Claudio M. Stecchi in occasione della sua vittoria ai Campionati Italiani Giovanili indoor 2008 (foto Giancarlo Colombo per Omega/Fidal)

 

 




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