Rudisha: "Un record, una promessa"



Dopo un anno e un secondo che gli hanno cambiato la vita, David Rudisha racconta così la sua ultima incredibile impresa da record: "Nel 2009 a Rieti e a Sandro Giovannelli avevo fatto una promessa e l'ho mantenuta. Dopo Berlino e Bruxelles sentivo un po' di stanchezza, ma volevo rifare qui il record. Il passaggio ai 400 non mi ha sorpreso, la lepre ha fatto bene il suo lavoro ed io mi sentivo forte. Negli ultimi 200 è stata dura, ma il calore del pubblico in tribuna mi ha sostenuto fino al traguardo, spingendomi a dare tutto. E sono felice di aver fatto felice queste persone che mi avevano così straordinariamente accolto l'anno scorso. Io e il mio tecnico O'Connell avevamo pianificato la stagione mettendo in programma due date per tentare il record: Berlino e Rieti. Resta il fatto che ovunque sia, battere un primato mondiale non è mai impresa da poco". La prossima impresa sarà correre in 1'40"? "Oggi ci sono mancati appena due centesimi per scendere sotto l'1'41", ma penso di poterlo fare per avvicinarmi all'1'40". Adesso ho bisogno di rivedere e analizzare con calma la mia gara di oggi insieme al mio allenatore. Sinceramente non penso che ci sia nulla da rivoluzionare nel mio modo di correre gli 800, ma semmai da mettere a punto solo alcune piccole cose". Programmi per il futuro? "Ora chiuderò la stagione il prossimo week-end a Spalato con la Continental Cup. Poi si torna in Kenya con il pensiero al 2011, l'anno dei Mondiali. A Berlino nel 2009 sono uscito in semifinale, a Daegu, dove ci sarà da misurarsi anche con tutti i vari turni di qualificazione, voglio che sia tutta un'altra storia". Il tuo modello? "Mio padre, argento olimpico con la 4x400 ai Giochi olimpici di Città del Messico nel 1968. E' stato lui la mia prima grande ispirazione". Un'altra promessa? "Ci vediamo a Rieti nel 2011, per correre ancora più forte".       

Christophe Lemaitre con il suo 9.97 sui 100 (preceduto dal 9.98 in batteria) dà come l'impressione di aver fatto la cosa più semplice del mondo: "A dire il vero oggi non mi aspettavo nemmeno di correre sotto i 10.10. Poi, però, qui ho trovato delle condizioni ottimali per andare forte. Me ne sono reso conto subito in batteria. Arrivavo a Rieti dalla sconfitta di Lille (10.17 a 10.20 contro Mike Rodgers, ndr) ed avevo capito cosa avevo sbagliato, rimendiando qui a quegli errori".

Queste, invece, le parole degli sprinter azzurri impegnati oggi sui 100. Emanuele Di Gregorio (Aeronautica): "Ho fatto 10.20, ma dopo i 100 di Bruxelles mi aspettavo qualcosa di più. Ne ho ancora per far bene e in agenda ora mi attende una serie di altri impegni: Rovereto tra due giorni, forse Padova e poi la Notturna". Simone Collio (Fiamme Gialle): "Sono ancora in buona condizione e questo 10.24 in fondo non è da buttare via. Magari con una gara in più prima di Rieti, avrei potuto fare meglio. Da qui alla fine della stagione penso di poter scendere ancora sotto i 10.20, ma qui oggi con i tempi che si sono visti in batteria anche con il 10.16 del mio stagionale sarebbe stato impossibile arrivare in finale. Ci vediamo a Padova e poi a Milano". Maurizio Checcucci (Fiamme Oro): "Sono partito bene e ho tirato nel finale, ma mi è mancata la parte centrale". Grande determinazione nelle dichiarazioni dell'altro staffettista della 4x100, argento e record italiano a Barcellona, Roberto Donati (Esercito), al via dei 200: "Ho corso a soli tre centesimi dal personale, ma ormai sono tempi che non bastano più per essere competitivi nemmeno in Europa. Devo arrivare almeno a 20.50. Sarà questo il mio grande obiettivo per la prossima stagione, oltre ovviamente a quello in staffetta. Per me è sempre una grande emozione correre nel meeting della mia città. E mi fa un certo effetto il pensiero che da piccolo ero uno dei ragazzini che portava le ceste in campo ed oggi sono in pista a gareggiare tra i grandi".  

Libania Grenot (Fiamme Gialle) non appare troppo convinta dal suo terzo posto sui 400: "Non sono contenta, ho provato a gestire diversamente la distribuzione della gara, con un avvio più accorto rispetto alle mie ultime uscite. Ma devo ancora mettere a punto un po' di cose. Ora correrò il prossimo week-end a Spalato in Continental Cup e poi alla Notturna di Milano". "Ho sentito un po' di stanchezza - il commento di Marta Milani (Esercito), settima a Barcellona - anch'io sarò alla Notturna e a seguire sono in attesa della convocazione per il Decanation ad Annecy". Sorridente, invece, Maria Enrica Spacca (Forestale), al primo sub-53 della sua carriera: "Dopo il quarto posto e il record italiano con la 4x400 agli Europei, mi mancava solo questo risultato. Ci puntavo da tempo, sapevo che le altre erano molto forti, ma ho provato lo stesso a prendere il loro treno ed è arrivato questo bel tempo. Prossimi impegni il Terra Sarda e la Finale Oro dei Societari con la Studentesca CaRiRi".

Amarezza nelle parole di Christian Obrist (Carabinieri): "Sto pensando di chiudere qui la stagione. Purtroppo sono reduce da due settimane di influenza e problemi allo stomaco che mi hanno impedito di correre anche al meeting di Berlino. Peccato". Fabrizio Donato (Fiamme Gialle): "All'ultimo salto ho avvertito un risentimento al bicipite femorale destro. Speriamo che non sia uno stiramento perchè significherebbe che la mia stagione finisce qui. Mi dispiace perchè avevo ancora in programma qualche altra gara di lungo. Il pensiero va al 2011 e agli Europei Indoor, dove ho un titolo da difendere nel triplo".

Alessio Giovannini

Nella foto in alto, l'esulatanza di David Rudisha; in basso, lo sprinter francese Christophe Lemaitre (Giancarlo Colombo/FIDAL)



Condividi con
Seguici su: