Rovereto sprint, Ogunode da 10.00

08 Settembre 2015

Il Palio della Quercia si regala il primo 10 netti in 51 edizioni di storia. Successo a 2,31 per Bohdan Bondarenko.

Il Palio Città della Quercia di Rovereto si regala il primo 10.00 nello sprint in 51 edizioni. E’ il nigeriano del Qatar Femi Ogunode, finalista iridato dei 200 metri, a riscrivere la storia dei 100 metri del Palio, riuscendo in quello che neppure Justin Gatlin dodici mesi fa aveva saputo fare: 10.00 (-0,1). Nello sprint femminile Barbara Pierre concede il bis e dopo il successo del 2014 si ripete anche quest’anno con 11.32. Nell’alto non c’è il primatista italiano Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle), che rinuncia all’ultima gara della stagione a seguito di un fastidio alla caviglia avvertito dopo la vittoria di domenica al meeting di Padova. "Si sarebbe trattata dell'ultima gara stagionale, ma nel riscaldamento ho capito che non sarei riuscito a saltare”. Assente l’azzurro, tutti gli occhi sono puntati sull'airone d'Ucraina, fresco d'argento ai Mondiali di Pechino dopo il titolo conquistato due anni fa a Mosca: Bohdan Bondarenko. L’ucraino fatica ad entrare in gara, ma poi vince con 2,31. Sui 200 Christophe Lemaitre, pluricampione europeo, supera sul traguardo il giamaicano Rasheed Dwyer, imponendosi 20.31 (-0,4) a 20.33, e Stephenie Ann Mcpherson non ha rivali sui 400: 51.62, mentre in quarta piazza c’è l'azzurra Benedicta Chigbolu (Esercito) con 53.49. Crono di 13.31 (-0,6) e terza piazza sui 100hs per Giulia Pennella (Esercito), mentre corre in 13.91 (0.0) il campione italiano Hassane Fofana (Fiamme Oro). Sui 1500 della canadese Fiona Benson (4:05.62), quarto posto della romagnola Margherita Magnani (Fiamme Gialle), in 4:10.14. 

RISULTATI/Results

Il Palio Città della Quercia di Rovereto si regala il primo 10.00 nello sprint in 51 edizioni. E’ il nigeriano del Qatar Femi Ogunode a riscrivere la storia dei 100 metri del Palio della Quercia, riuscendo in quello che neppure Justin Gatlin dodici mesi fa aveva saputo fare: 10.00 (-0,1) per il finalista iridato dei 200 metri. Per alcuni istanti in realtà sembra il primo sub 10" della storia roveretana, con i tabelloni che si fermano sul 9.99 poi arrotondato dai cronometristi. Piazza d'onore per il giamaicano Nesta Carter (10.14) con Ramon Gittens sul gradino più basso del podio (10.25). Il precedente record del Palio era detenuto dal 2013 dal trinidegno Kenston Bledman con 10.04. Nello sprint femminile Barbara Pierre concede il bis e dopo il successo del 2014 si ripete anche quest’anno con 11.32. La statunitense cede qualcosa negli ultimi metri, ma la rincorsa dell'inglese Desiree Henry (11.35) si rivela utile solo per la piazza d'onore mentre a salire sul terzo gradino del podio è l'altra statunitense Charonda Williams (11.41).

Nell’alto non c’è il primatista italiano Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle), che rinuncia all’ultima gara della stagione a seguito di un fastidio alla caviglia avvertito dopo la vittoria di domenica al meeting di Padova. "Si sarebbe trattata dell'ultima gara stagionale e ho voluto provare in ogni modo a rendere onore agli organizzatori, ma nel riscaldamento ho capito che non sarei riuscito a saltare”. Assente l’azzurro, tutti gli occhi sono puntati sull'airone d'Ucraina, fresco d'argento ai Mondiali di Pechino dopo il titolo conquistato due anni fa a Mosca: Bohdan Bondarenko. L’ucraino fatica ad entrare in gara, tentennando a 2,21 e inanellando due errori a 2,28.

Con un moto d’orgoglio fa alzare l’asticella a 2,31, subito superati, e tanto basto per trovare il secondo successo personale a Rovereto, questa volta sul bahamense Donald Thomas (2,25). Bondarenko poi prova inutilmente 2,36.

Neii 200 Christophe Lemaitre, pluricampione europeo, supera sul traguardo il giamaicano Rasheed Dwyer, imponendosi 20.31 (-0,4) a 20.33. Stephenie Ann Mcpherson non ha rivali sui 400: 51.62 senza spingere troppo, davanti alle due russe Ryzhova (52.65) e Mikhailyuk (53.37) mentre in quarta piazza c’è la romana Benedicta Chigbolu (Esercito) con 53.49. Fra gli ostacoli alti si corre con un leggero vento contrario (-0,6) ed il successo va in seconda corsia all'ucraina Hanna Platitsyna  (13.13) su Kierre Beckles (Barbados, 13.18) e Giulia Pennella (Esercito), terza in 13.31; quarto posto per Giulia Tessaro (Fiamme Oro, 13.56). Al maschile, sui 110hs, la spunta Shane Bratwhwaite che regala il successo alle Barbados con un 13.43 maturato in assenza di vento, sufficiente per superare l'ungherese Balasz Baji (13.57) ed il trinidegno Mikel Thomas (13.70); settimo posto per il campione italiano Hassane Fofana (Fiamme Oro), 13.91.

Sul podio dei 5000 c'è molta Italia. A vincere è il keniano di Turchia Ali Kaya con 13:25.41 ma dietro di lui si fanno largo Marouan Razine (Esercito) e Said El Otmani (Atl. Reggio) che stampano rispettivamente un 13:29.77 (SB) e 13:31.02, che vale il nuovo personale con un miglioramento notevole rispetto al 13:52 e spiccioli del 2013. E non finisce qui, perchè in nona piazza Lorenzo Dini (Fiamme Gialle) torna in condizioni di efficienza correndo il PB di 13:53.70; nel mezzo sesto posto per Yassine Rachik (Cento Torri Pavia, 13:41.85). Ritirato a 600 metri dal traguardo Yeman Crippa (Fiamme Oro). 1500 in archivio sotto il nome della ventitreenne canadese Fiona Benson con 4:05.62 sull'irlandese Ciara Mageean (4:06.54) e Sheila Reid (4:09.75) seguita dalla romagnola Margherita Magnani (Fiamme Gialle), quarta in 4:10.14. Negli 800 a sorpresa il successo va al giovane russo Konstantin Tolokonnikov, argento agli EuroJunior di Eskilstuna e protagonista a Rovereto di un rettilineo finale al fulmicotone che gli permette di recuperare quattro posizioni per stampare proprio sul traguardo il marocchino Amine El Manaoui: per dirimere la questione serve il fotofinish (1:46.12 per entrambi) ma nel gioco dei millesimi a spuntarla è il russo. Terzo posto per l'atteso statunitense Erik Sowinski (1:46.91) con il pusterese Lukas Rifesser (Esercito), quinto in 1:47.61 e Soufiane El Kabbouri settimo in 1:47.68Soffia il vento dell'Est sulla pedana del disco e la folata più decisa è quella del lituano Andrius Gudzius grazie al 63,05 trovato al secondo lancio; alle sue spalle si fa largo l'estone Martin Kupper (61,49) con l'eterno croato Roland Varga (argento iridato juniores nel lontano 1996) terzo con 60,71. Per l'Italia il migliore è l'altoatesino Hannes Kirchler (Carabinieri), quinto con 58,60. Nel martello, dopo una sfida all'ultimo centimetro, tra la moldava Marghieva e la statunitense Campbell tutto si risolve all'ultimo lancio con l'americana che piazza un 71,52 che non lascia spazio al 71,10 dell'europea: in precedenza le due erano divise dal terzo lancio da un singolo centimetro (71,02 a 71,01 per la Marghieva). Settimo posto per Elisa Palmieri (Esercito), 62,54.

Luca Perenzoni


Mikel Thomas (foto Daniele Montigiani)


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