Rieti: Cuneo triplo da record

14 Giugno 2015

La finanziera aretina, al debutto outdoor, con 13,73 migliora il limite junior di Ottavia Cestonaro e occupa ora il secondo posto nelle liste europee stagionali

di Raul Leoni

Finale con record per i Campionati Italiani Juniores e Promesse di Rieti. Allo Stadio Raul Guidobaldi la 19enne aretina Benedetta Cuneo (Fiamme Gialle) si impossessa del primato italiano junior di salto triplo con un hop-step-jump da 13,73 (-0.5) sulla stessa pedana dove nel 2013 Ottavia Cestonaro aveva stabilito il precedente limite di categoria (13,69). Una misura che, ad un mese dagli Europei Juniores in Svezia, proietta la giovane triplista al secondo posto delle liste continentali under 20. Al maschile l'argento olimpico giovanile Tobia Bocchi (CUS Parma) vince con il suo miglior triplo salto di sempre, 16,15 (+1.0). Sulle barriere dei 400hs brilla anche oggi la stella di Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) che dopo il titolo sulla distanza piana fa il bis in un eccellente 57.71, a 30 centesimi dal primato personale. A proposito di doppiette dalla velocità arrivano quelle della promessa Anna Bongiorni (Forestale) e dello junior Daniele Corsa (Folgore Brindisi). Entrambi già tricolore dei 100 metri si ripetono sui 200: 23.80 (+1.0) e personal best per la toscana, mentre il pugliese arriva davanti a tutti in 21.32 (+0.9). Nell'asta junior la pugliese Francesca Semeraro (Alteratletica Locorotondo) sale a quota 4,05 seguita dalla piemontese Helen Falda (CUS Pisa Atl. Cascina) 3,95. Per finire i 1500 metri degli under 23 con un'avvicente volata che premia Joao Bussotti (Atl. Livorno), campione in 3:50.52 sul tricolore uscente Mohad Abdikadar (Aeronautica) 3:50.55. Una sintesi della rassegna tricolore andrà in onda su RaiSport 1 giovedì 18 giugno (ore 17:45-19:30) e in replica sullo stesso canale il giorno seguente (ore 16:25-18:10).

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LE LISTE ITALIANE ALLTIME PROMESSE - LE LISTE ITALIANE ALLTIME JUNIORES

IL RACCONTO DELLA TERZA GIORNATA

JUNIORES MASCHILI

Disco (finale): Qualche giorno fa a Tarquinia Giulio Anesa (G.A. Vertovese) ha ribadito i suoi progressi stagionali con il primo lancio oltre i 60 metri: un’iniezione di fiducia per il ragazzo lombardo, finalmente interprete a tuttotondo in una gara che vive sull’atteso confronto a tre con i protagonisti del peso, Sebastiano Bianchetti (Stud. Cariri) e Leonardo Fabbri (Firenze Marathon). Tutto si consuma nei primi tre turni, perché poi i pretendenti al successo accumulano solo nulli: Anesa 58.93, Bianchetti – che fallisce la doppietta, dopo la “sbornia” del peso – 56.51 e Fabbri 55.65. Tutti e tre già promossi per Eskilstuna.

4x400m (serie): Sarà una scelta tattica o un vezzo, chissà, ma anche stavolta, come nella 4x100, la Novatletica Chieri sceglie la prima serie, senza accredito: nell’occasione, tuttavia, il quartetto piemontese si trova in mezzo alla mischia dura, visto che due blocchi più in là ci sono i veronesi di Insieme New Foods con due medaglie degli 800m, Alessandro Dal Ben e Leonardo Tesini, e l’argento dei 400m Leonardo Vanzo in ultima frazione. E così il quartetto veneto mette giù un carico da 3:17.65, mentre Vergnano e compagni mandano a referto un 3:19.75: tutto sommato due tempi da podio, salvo verifica contraria. Che non arriva dai secondi partenti, molto più lenti: e non ci riescono nemmeno i protagonisti della terza serie, visto qui vincono i ragazzi dell’Atl. Pinerolo guidati al traguardo da Brayan Lopez (bronzo individuale) in 3:18.25. E così la classifica combinata dice che il titolo va al club di Verona (Montagna, Dal Ben, Tesini, Vanzo) con 3:17.25, poi il quartetto di Pinerolo (3:18.25) e sul terzo gradino il Cus Torino (3:19.51).

Alto (finale): Sorpresona. Pochi avrebbero pronosticato Kelvin Purboo (Fratellanza) sul gradino più alto del podio: non foss’altro perché questo ragazzo – nonostante la buona struttura (1.88m/74kg) – si è ritrovato su una pedana dell’alto solo nell’ottobre 2014, dopo aver giocato per diversi anni a basket. Al Campo Scuola di Modena ha trovato Giuliano Corradi, che ha subito cooptato nel suo gruppo questo ragazzo nato a Catania da genitori provenienti dalle Isole Mauritius. Dopo aver rischiato a 2.06 (terzo tentativo), Kelvin ha ritoccato ancora il PB con 2.09 al primo salto, quota rivelatasi vincente (poi tre nulli a 2.12, ma sarebbe stato forse eccessivo, in questa fase). Sul podio Simone Luminoso (Trionfo Ligure) e Matteo Longhi (Atl. Lecco-Colombo) a 2.06.

1500m (serie): E’ questa la prova nella quale i minimi sono inflazionati (otto ce l’hanno fatta in stagione), e per questo la maglia tricolore assume un’importanza fondamentale tra le scriminanti federali. Con due passi in tasca, 5000me 10000m, Pietro Riva non ha nulla da perdere e si preoccupa di tirare il gruppo: all’imbocco dell’ultima curva Danilo Gritti (Atl. Val Brembana, 3:52.61) prende in contropiede i rivali e tiene in pugno all’arrivo il biglietto per la Svezia. Poi Simone Bernardi (Imola Scami Avis, 3:52.99) brucia negli ultimi metri Yassin Bouih (Atl. Reggio, 3:53.12). Gran lavoro di scrutinio per lo staff del mezzofondo di Stefano Baldini.

200m (finale): Doppietta d’autore per l’ex calciatore brindisino Daniele Corsa (Folgore, 21.32/+0.9): è lui la vera rivelazione di questa stagione giovanile. Rammarico per le incompiute degli altri finalisti, dove alla fine spicca il secondo posto di Enrico Luciano (Brugnera Friulintagli), ma con un 21.81 che aggiunge poco alla sostanza del gruppo in vista degli Europei.

Nemmeno la novità arrivata da Oltremanica, il ragazzo del Surrey Frederick Afrifa, porta un decisivo salto di qualità.

Triplo (finale): Spettacolare duello tra due ragazzi che agli Europei potrebbero regalarci momenti esaltanti: botta e risposta nei primi tre turni tra Tobia Bocchi (Cus Parma) e Simone Forte (Fiamme Gialle), poi l’ex rugbista parmigiano, argento olimpico giovanile, piazza un 16.15 (+1.0 PB) che è attualmente fuori portata per il finanziere romano, finalista mondiale a Donetsk 2013 (15.85/+1.0). Il terzo biglietto per la Svezia è già in mano ad una altro ragazzo romano, Simone Contaldo (FF.GG. Simoni), che qui resta a 15.25 (+1.9).

400hs (finale): Inizia la giornata con un arrivo spettacolare: il rettilineo viene condotto quasi tutto alla pari da Giuseppe Biondo (Cus Palermo) e da Gabriele Montefalcone (Sportrace). Finisce 52.73 a 52.78 per il semifinalista dei Mondiali di Donetsk, ma il romano allenato da Gioacchino Paci firma il secondo PB in due giorni dopo quello della batteria. Gabriele è ovviamente raggiante, forse più di un anno fa, quando invece vinse qui il titolo allievi: molto meno soddisfatto il trentino di Arco Gabriele Prandi (Atl. Alto Garda e Ledro), che fa il personale, ma manca di un centesimo (53.26) il minimo per gli Europei.

JUNIORES FEMMINILI

Triplo (finale): Formalmente non si chiude con la staffetta del miglio, ma nella sostanza tutto era stato detto in precedenza: il “botto” era già arrivato al primo salto, unico di giornata per Benedetta Cuneo (Fiamme Gialle) che batte il record junior di Ottavia Cestonaro edizione 2013 (13.69 sulla stessa pedana). La finanziera aretina allenata da Paolo Tenti stampa sulla sabbia un 13.73 (-0.5) che la piazza al secondo posto nelle liste europee stagionali: per lei si tratta del debutto all’aperto, vantava un 13.30 indoor e finora aveva corso solo una gara di ostacoli, un semplice test di efficienza. Poi non ha motivo di continuare, visti i problemi di primavera. Purtroppo manca una vera rivale, come invece accadeva nelle ultime stagioni giovanili: la seconda, pur lodevole nel suo progresso, è Alessia Beretta (US Vedano), che si ferma a 12.40 (+0.9) dopo essere stata terza al coperto.

4x400m (serie): Battuto nella staffetta veloce, il quartetto della Pro Patria Busto – impostato sul blocco delle gemelle Troiani (Virginia, Serena e Alexandra nell’ordine, dopo il lancio di Camilla Colombo) – stavolta vince e sfiora per meno di mezzo secondo il primato di società in possesso dal lontano 1979 alla Snia Milano: 3:45.87 il riscontro dominante delle bustesi. Ottima l’Atl. Berganmo 1959 (3:50.60) e secondo podio di giornata per Chiara Ferdani, che porta al bronzo la Spectec Duferco Carispezia (3:54.24).

Asta (finale): La tarantina Francesca Semeraro (Alteratl. Locorotondo) e la torinese Helen Falda (Cus Pisa Atl. Cascina) nobilitano uno dei duelli più attesi della rassegna del “Guidobaldi”: entrambe hanno voglia di misurarsi agli Europei, su un palcoscenico difficile ma più abbordabile delle loro precedenti esperienze internazionali (Mondiali allieve 2013 e Mondiali juniores 2014, rispettivamente). Francesca ne approfitta anche per incrementare il PB con 4.05 (bellissimo primo tentativo, poi tre nulli a 4.10), mentre Helen eguaglia il suo limite outdoor a 3.95 (ma al coperto ha 4.00).

1500m (serie): Le uscite stagionali sugli 800 metri avevano detto di una Chiara Ferdani (Spectec Duferco Carispezia) in progresso: e la ragazza di Pontremoli, scoperta da Roberto Di Stani, si esibisce in una progressione irresistibile nell’ultimo giro (4:35.41). Il tempo non dice moltissimo, ancora di più per Anna Busatto (Atl. Mogliano, 4:37.58), che ha necessità di centrare il minimo per gli Europei già sfiorato in inverno durante la stagione indoor.

200m (finale): Avendo rinunciato ai 100 metri, per Daniela Tassani (Bracco) era questo l’obiettivo tale da decidere il prosieguo della stagione: bersaglio centrato con prontezza (24.06 con vento nullo, PB), doppiando il titolo allieve di un anno fa su questo anello. In gran progresso Annalisa Spadotto Scott (24.19) e la Bracco fa doppietta: resta di bronzo la neo-campionessa dello sprint breve, Chiara Torrisi (Cus Palermo), ma anche la catanese di San Gregorio c’è la soddisfazione del personale (24.26). Come sui 100m, c’è grande abbondanza di minimi fidal: ora da decidere le alchimie adatte per una staffetta che può spendere ambizioni e speranze in vista degli Europei.

Disco (finale): Gara dall’esito abbastanza scontato, anche se Daisy Osakue (Sisport Fiat) ci ha abituato in passato a non considerare acquisito nessun risultato: magari perché i suoi esordi erano improntati ad un eclettismo molto spinto, dagli ostacoli alle pedane dei lanci. Comunque il 44.48 iniziale – incrementato poi al quinto con il 45.58 vincente - ha posto la torinese di famiglia nigeriana in una posizione privilegiata nei confronti della campionessa del peso Claudia Bertoletti (Stud. Cariri, 43.38).

400hs (finale): Eccola qui, per la quarta volta sui blocchi: “Ayo” Folorunso (Fiamme Oro) dà ragione al suo tecnico Maurizio Pratizzoli, che ha insistito per vederla in azione nelle due prove sul giro di pista. Il 57.71 è la seconda prestazione personale in carriera per la ragazza di Fidenza (dopo il 57.41 che le dà una leadership provvisoria in Europa). L'impresa, fatte le debite proporzioni, ricorda quella leggendaria di Jana Pittmann ai Mondiali U20 di Santiago 2000 (in Cile l'asutraliana vinse con 52.43 e 56.27, doppietta inedita a livello mondiale). La cosa più importante, in una visione allargata, è che anche le piazzate – Eleonora Marchiando (Atl. Calvesi, 59.12) e Caren Agreiter (SSV Brunico, 59.47) scendano sotto il muro del minuto, sempre significativo a questi livelli: con le due allieve Verderio e OLivieri – che probabilmente andranno ai Mondiali “youth” di Cali – in stagione fanno già cinque ragazze U20 sotto i 60 secondi, una bella base di partenza per il futuro. Quanto a Marchiando e Agreiter, che sono state cresciute rispettivamente ad Aosta dalla famiglia Ottoz e a Brunico da Gert Crepaz, l’importanza della scuola tecnica è evidente. Notazione di merito anche per Elena Benevelli (Atl.

Reggio), scesa a 60.85 togliendo dall’inizio di stagione un secondo e mezzo al precedente PB.  

PROMESSE MASCHILI

4x400m (serie): E’ tradizionalmente l’ultima prova in programma nella rassegna tricolore: in questo caso le serie sono due e quindi il 3:17.86 della Cariri – con un quartetto collaudato, nato nelle stagioni juniores (Capuano, Martino, Proietti, Vigliotti) – rappresenta un buon punto di riferimento. Tanto è vero che l’Enterprise Sport & Service, dopo aver vinto la resistenza dell’Atl. Bergamo 1959, ha dovuto far conto sun una spettacolare ultima frazione di Vito Incantalupo (già più volte azzurro giovanile) per battere il tempo della formazione reatina: 3:15.28 per Di Franco, Ippolito, Guarrera e Incantalupo.

Triplo (finale): L’ultimo titolo individuale della categoria va ad un ragazzo di nazionalità romena, Alexandru Mitirica (Fratellanza 1874) – figlio d’arte – che nel 2013 aveva preso parte agli Europei con il suo Paese d’origine su questa pedana. Per lui 16.02 (+0.7), precedendo il siciliano Antonino Trio (Cus Palermo) a 15.28 (+0.5). Un altro partecipante della rassegna continentale di due anni fa, l’azzurro Edoardo Accetta (N. Atl. Fanfulla Lodigiana) è terzo (15.11/+1.3), mentre il neo-campione del lungo, il piacentino Lorenzo Dallavalle, stavolta non è della partita come in quella finale europea.

1500m (serie): Dopo l’argento degli 800m Enrico Riccobon (Firex Belluno, 3:50.92) resta qui di bronzo: stavolta il feltrino dal finale spesso vincente trova pane per i suoi denti, anche perché i rivali sono più esperti e coriacei. Sono due ragazzi con ascendenti africani e già buone credenziali internazionali: il toscano-mozambicano Joao Bussotti Neves (Atl. Livorno, 3:50.52) e l’aviere di Sezze nato in Somalia Mohad Abdikadar (Aeronautica, 3:50.55) si giocano il titolo nella riedizione di un duello spesso in cartellone sulle nostre piste.

200m (finale): Finale a sorpresa, con un ordine d’arrivo sul filo dei centesimi: la spunta “Lodo” Cortelazzo (Assind. Padova), ragazzo di Este cresciuto tantissimo dal 21.59 della passata stagione. Peccato per il vento (+2.4), che costringe il suo 21.11 alla lista in calce: e l’aspirante ingegnere meccanico non viene festeggiato solo dal tecnico Gianfranco Temporin, ma anche dalla “girl friend” Luisa Sinigaglia, che ieri ha vinto il titolo del giavellotto juniores. Fatto sta che restano ai lati del podio Simone Pettenati (Fratellanza, 21.13) e Giacomo Tortu (Riccardi, 21.18). Tutti i finalisti finiscono su una linea, otto in un paio di metri.

400hs (finale): Anche qui, come tra gli juniores, un finale da ricordare: ci prova, come da copione, il reatino Francesco Proietti (Stud. Cariri), lanciato all’attacco dalla tribuna. Poi attacca in maglia verde Lorenzo Vergani (Riccardi) e negli ultimi metri esce invece una macchia amaranto: è quella del livornese Mattia Contini (Lib. Runners Livorno), finalmente sano e di nuovo in grande condizione, capace di doppiare il titolo di Torino 2014 in 51.44 (PB mancato di una manciata di secondi). Poi il coraggioso Proietti (51.64) e Vergani (51.73), tutti e tre valgono un biglietto per Tallinn. Quarto il pavese Tommaso Tanagli (Cento Torri): con 52.02 in due giorni ha tolto più di un secondo al personale di partenza.

PROMESSE FEMMINILI

4x400m (serie): Una sola serie, come spesso avviene nella categoria: le milanesi della Bracco sono particolarmente affezionate a questo titolo e non mancano il successo. Con la libica Najia Aqdeir, Greta Graziani, Flavia Battaglia e Laura Oberto si arriva in fondo con 3:45.42, niente male. Poi Cariri (3:53.35) e Atl. Bergamo 1959 (3:54.83, di un centesimo sulle romane dell’Acsi Italia.

Disco (finale): Ormai Mariantonietta Basile (Enterprise Sport & Service) può vantare una ricchissima collezione di maglie tricolori, in tutte le categorie: centra il bersaglio anche in questo esordio da “promessa” (49.87), un’occasione che poteva riservare insidie, soprattutto da parte di Giada Andreutti (Malignani Lib. Udine). Ma nonostante i risultati oltre i 50 metri ottenuti in questa fase della stagione, l’atleta friulana resta stavolta al di sotto (47.79). Bronzo alla pluricampionessa del peso Monia Cantarella (Stud. Cariri), 44.83 per la lanciatrice reggina.

1500m (serie): Un altro secondo posto per Joyce Mattagliano (Brugnera Friulintagli), dopo quello di ieri sugli 800m: stavolta la ragazza friulana di stanza negli Usa paga il bel finale di Giulia Aprile (Firenze Marathon), la siracusana di Augusta azzurra l’anno scorso ai Mondiali junior di Eugene. Tempi 4:28.89 e 4:29.33, mentre con 4:29.52 torna su un podio tricolore Chiara Casolari (Fratellanza 1874), che si era rivelata da allieva nel 2010 proprio su questa pista.

200m (finale): La possibile rivincita di Irene Siragusa non si concretizza: la senese dell’Esercito è un tipo solare, ma la delusione dopo i 100m era palpabile … e così vince ancora Anna Bongiorni (Forestale, 23.80/+1.0) incrementando il PB della batteria, raggiunto dopo quattro anni dai successi giovanili. Irene chiude chiaramente seconda (24.09), lontana dai suoi migliori della passata stagione: idem per l’italo-dominicana Johanelis Herrera (Atl. Brescia 1950, 24.25) che a Eugene 2014 era stata “quasi” finalista nei Mondiali juniores.

400hs (finale): Si chiude un quartetto di finali ad alta tensione, ma in questo caso un paio di probabili protagoniste escono di scena troppo presto: nel caso di Irene Morelli (Osa Saronno Lib.), ritirata in avvio, c’è almeno la soddisfazione di rivederla nella specialità che la rivelò in campo internazionale agli Europei juniores del 2013, invece “Raffaella” Lukudo (Esercito) – una delle due favorite assolute – mostra un eccessivo imbarazzo nel seguire la ritmica e accumula all’ingresso della curva un gap inatteso nei confronti delle altre. Nessuna sorpresa che la maglia tricolore vada sulle spalle di Laura Oberto (Bracco, 59.09), la poliedrica torinese di Rivarolo che in carriera primeggia anche nell’eptathlon e nel lungo. Sotto il minuto Valentina Cavalleri (SSV Brunico, 59.82), semifinalista mondiale lo scorso anno a Eugene: e appena sopra si vede la novità Federica Palumbo (US Sangiorgese, 60.09, due centesimi sopra il recentisismo PB), anche lei con attitudini spiccate per le prove multiple.


Tobia Bocchi (foto Colombo/FIDAL)


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