Portland, Powell illude, poi spunta Bromell

19 Marzo 2016

Ai Mondiali indoor grande serata tra sprint e salti. Il giamaicano vola nelle eliminatorie dei 60m (due volte 6.44) ma finisce col perdere la finale. Brittney Reese atterra a 7,22 nel lungo, oro alla Theisen-Eaton nel Pentathlon

Emozioni e risultati di prestigio nella seconda giornata dei Campionati del Mondo indoor di Portland. L'oro dei 60 metri va allo statunitese Trayvon Bromell (6.47) su Asafa Powell (Giamaica, 6.50), dopo che quest'ultimo aveva fatto registrare, nei turni eliminatori, per ben due volte, la miglior prestazione mondiale 2016 (6.44). Sfida al calor bianco nel lungo donne: Reese (USA) atterra a 7,22 (mpm dell'anno), vanificando, all'utimo salto, il notevole 7,07 della croata Spanovic, fino a quel momento al comando. Titoli anche per Brianne Theisen-Eaton nel Pentathlon (CAN, 4881 punti, mpm 2016), Thomas Walsh nel getto del peso (NZL, 21,78, mpm 2016), e Nia Ali nei 60hs (USA, 7.81). USA già con sette medaglie (4 ori e 3 argenti) dopo appena due giornate di gare. 

di Marco Sicari

La fama sinistra di "bello ma perdente" che l’accompagna, continuerà probabilmente a perseguitarlo ancora per un bel po’. Asafa Powell finisce col perdere la finale dei 60m dopo aver scosso il Mondiale indoor in batteria e semifinale, turni nei quali, con volate elegantissime, ferma il cronometro per due volte a 6.44 (la cifra del mondiale stagionale 2016). L’oro, nella prova decisiva, quando in tanti cominciavano a mettere in conto anche la possibile caduta del record del mondo di Maurice Greene (6.39), va invece al 20enne statunitense Trayvon Bromell, il cui 6.47 è inferiore di tre centesimi al 6.50 di un confuso Powell. Nella battaglia deglli utlimi tre appoggi di corsa, il bronzo finisce al collo di Ramon Gittens (Barbados, 6.51), con il cinese Zhenye Xie, quarto, che firma il personale con 6.53. Bromell continua la sua ascesa al vertice dello sprint mondiale: l'oro di oggi segue il bronzo mondiale outdoor vinto lo scorso anno (alla pari con il canadese De Grasse) nei 100 metri di Pechino. E costituisce senza dubbio un bel biglietto da visita lungo la strada che conduce ai Giochi di Rio (dove comunque rientreranno in scena molti dei big assenti qui, a cominciare da sua maestà Usain Bolt).

Risultato sensazionale nel salto in lungo donne: a vincere, con un 7,22 che ricorda gli anni '80 del secolo scorso, è la statunitense Brittney Reese, la campionessa olimpica di Londra.

Il sorpasso sulla croata Ivana Spanovic, due volte oltre i 7 metri in serata (7,00 e 7,07, record nazionale) arriva proprio all’ultimo salto, soluzione che – con un pizzico di diabolica casualità – rende merito alla nuova formula di gara che concentra l’attenzione sugli ultimi istanti della competizione. Bronzo alla britannica Lorraine Ugen, come la Spanovic al primato nazionale (fissato a 6,93). Il 7,22 della Reese è ovviamente miglior prestazione mondiale dell’anno, inferiore di un solo centimetro rispetto al personale indoor (il 7,23 realizzato ai mondiali di Istanbul 2012, terza misura di sempre al coperto), e tre rispetto a quello outdoor (7,25, Doha, maggio 2013).

Vittoria thriller per Brianne Theisen-Eaton nel Pentathlon. Una prestazione conclusiva di puro carattere negli 800 metri (2:09.99) ribalta clamorosamente la graduatoria, che fino a quel punto vedeva le ucraine Mokhnyuk e Fodorova guidare con margine sulla canadese. I 4881 punti accumulati dalla neocampionessa iridata (abbracciata subito dopo il traguardo dal marito, superman Ashton Eaton, leader nell’Epathlon) sono anche la cifra del mondiale stagionale. Oro nel getto del peso per il neozelandese Thomas Walsh, al comando dal secondo lancio (21,60), ma capace di migliorarsi anche nell’ultimo tentativo a disposizione, con una bordata a 21,78, miglior prestazione mondiale 2016. Per l’all-black una conferma sul podio mondiale, dopo il bronzo di Sopot 2014. Argento al romeno Andrei Gag (20,89), bronzo al croato Filip Mihajlevic (20,87). Gli ostacoli al femminile si chiudono con una doppietta USA: Nia Ali (7.81) precede di un solo centesimo (7.82) Brianna Rollins, con il bronzo che finisce alla britannica Tiffany Porter (7.90). La terza statunitense in gara, Kendra Harrison, finisce praticamente subito il proprio impegno, dopo l’urto con la prima barriera che la mette fuori gioco; era stata la più veloce in semifinale, con 7.81. Stati Uniti già al largo nel medagliere, con sette medaglie (4 ori e 3 argenti) dopo l'assegnazione di appena 7 titoli.

Turni eliminatori nella parte centrale del pomeriggio dell’Oregon Convention Center. Ancora Oluwakemy Adekoya: la possente quattrocentista del Bahrain conferma in semifinale la leadership dei 400m già ottenuta nelle batterie del mattino.

Il suo 51.47 è anche record continentale asiatico; in scia, la statunitense Quanera Hayes ferma il cronometro a 51.54. Il doppio giro di pista al maschile vede la conferma del capolista mondiale stagionale, il 23enne grenadino Bralon Taplin, particolarmente convincente nella prima delle due semifinali, vinta in 45.38 (guida la lista iridata 2016 con 45.20). Nella seconda semifinale, il ceco Pavel Maslak, campione uscente, deve impegnarsi più del previsto per battere il 18enne Haroun (45.71 per entrambi), sudanese di nascita ma qatarino di passaporto dallo scorso anno. Miglior tempo delle batterie dei 1500 metri per il gibutiano Ayanleh Souleiman (3:41.04), con lo statunitense Matthew Centrowitz ad imporsi nella più lenta delle due (3:47.15 ma con un finale particolarmente efficace).

Sabato, terza giornata di gare, si assegnano nove titoli. In campo anche quattro dei cinque azzurri convocati nella rassegna: dopo Gloria Hooper (impegnata nella serata italiana - ore 19:58 - nelle batterie dei 60 metri), sarà la volta di Chiara Rosa (finale del getto del peso, nella notte, via alle 1:45 italiane) e poi di Marco Fassinotti e Gianmarco Tamberi (finale dell'alto, dalle 2:22 italiane).

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La finale dei 60 metri (foto Colombo/FIDAL)


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