Pechino: azzurri a confronto con il mondo

20 Agosto 2015

Il presidente FIDAL Alfio Giomi e il DTO Massimo Magnani tracciano il quadro della squadra azzurra a 36 ore dall'inizio della rassegna iridata. Parola anche ai maratoneti Meucci e Pertile e all'ottocentista Benedetti.

A due giorni dal via dalla quindicesima edizione dei Campionati del Mondo di Pechino (22-30 agosto), l'atletica azzurra si presenta a Casa Italiana Atletica allestita nel cuore del Fashion Echo and Power Square della capitale cinese. "Arriviamo da un'estate che ci ha portato risultati incredibili a livello giovanile, i migliori di sempre - esordisce il presidente FIDAL, Alfio Giomi -. Ora ci attendono i Mondiali, evento che per gli azzurri rappresenta l'obiettivo del 2015, ma anche una tappa verso l'Olimpiade di Rio 2016. Tutti gli atleti fin qui sono stati messi nelle condizioni di poter lavorare al meglio. Il contesto che si troveranno ad affrontare è di altissimo livello anche perchè un campionato del mondo con una simile presenza globale ce l'ha solo l'atletica. La strada da percorrere è ancora lunga, ma qui ci aspettiamo la conferma che sia quella giusta".  

"Siamo al Mondiale dei grandi numeri nel Paese dei grandi numeri - le parole del Direttore Tecnico Organizzativo, Massimo Magnani -. Pechino 2015 è un'edizione già da record per numero degli atleti e partecipazione dei Paesi. Quante medaglie per l'Italia? In squadra abbiamo 33 atleti  ed ogni atleta dovrà vincere la propria medaglia, nel senso che ognuno di loro dovrà lasciare il campo gara a testa alta. Esprimersi al 100% vuol dire fare il proprio dovere e qui ci sono 33 atleti che hanno voglia di farlo".

"I Mondiali di atletica di Pechino - il saluto di Ettore Sequi, ambasciatore d'Italia a Pechino - sono nello stesso anno dell'EXPO di Milano, evento a cui la Cina è presente con ben tre padiglioni. Do il benvenuto alla squadra italiana, un grosso in bocca al lupo a tutti voi per l'impegno che vi attende a Pechino".

Daniele Meucci (campione europeo di maratona): "Malgrado l'infortunio di marzo, penso di essere in una buona condizione. Vedremo che gara sarà e soprattutto quanta umidità ci sarà nell'aria. Mi lascerò guidare dall'istinto, nel senso che terrò d'occhio quello che mi succede intorno, ma poi cercherò di ragionare velocemente sul da farsi. Kiprotich ha tutte le carte in regola per confermarsi ancora, ma l'ex primatista mondiale Kipsang mi sembra che sia quello più razionale nel leggere la gara. Per l'anno prossimo vorrei fare un 10.000 forte in pista per poi pensare alla maratona dei Giochi Olimpici. In fondo è quello che mi è mancato quest'anno, ovvero una base veloce per poi lavorare sulla resistenza che serve per i 42,195 km".

Ruggero Pertile (maratona): "Stiamo bene, anche se siamo perfettamente consapevoli che i Mondiali non sono gli Europei. Nel 2008 io c'ero anche all'Olimpiade, ricordo che era molto caldo ma si poteva correre. I keniani sono avversari fortissimi anche perchè, l'ho visto con i miei occhi quando sono andato lì in raduno, hanno un fiume di gente che corre. Possono contare su un ricambio continuo e sulle gambe hanno ritmi più veloci. Importante in manifestazioni come queste è la gestione di gara, perchè se magari qualcuno parte con l'idea di fare un tempone c'è il rischio che scoppi per strada".

Giordano Benedetti (800 metri): "Mi presento a questo Mondiale con l'animo tranquillo. Sono sereno perchè mi sento pronto per un impegno del genere. Il mio obiettivo è arrivare a correre forte la semifinale, poi si vedrà. Pronostici? Con un Rudisha che non sembra al 100%, forse manca un vero frontman, ma con Aman e Souleiman saranno sicuramente protaonisti anche se mi aspetto qualche incursione europea in finale". 

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