Pechino: Obrist nei 1500 di Ramzi



Il clou della giornata atletica ai Giochi Olimpici di Pechino per i colori azzurri era racchiuso nell'ultimo appuntamento della sessione serale, la gara dei 1500 maschili nella quale Christian Obrist, già bravissimo a raggiungere una finale attesa da 24 anni, non è potuto andare al di là del dodicesimo e ultimo posto, presto staccato dal gruppo di testa: "Sono contento di aver partecipato a questa finale, gli altri avevano una marcia in più, io ho faticato a recuperare i primi due turni. Per me quest'Olimpiade è stata la più bella esperienza mai vissuta. La mia carriera riparte da qui". Gara molto difficile tatticamente, lenta all'inizio e lanciata dal keniano Kiprop che però nulla ha potuto fare contro l'ex campione mondiale, Rachid Ramzi del Bahrein vincitore in 3:32.94. Argento a Kiprop in 3:33.11 e bronzo al neozelandese Willis capace di beffare il francese Baala in 3:34.16. Per Obrist 3:39.87.

In una grande finale del salto in alto Filippo Campioli svolge purtroppo solamente un ruolo comprimario. 2,20 per il saltatore dell'Esercito e decimo posto finale, nella prova vinta dal russo Andrei Silnov con 2,36 ma due tentativi sbagliati di un nulla a 2,42. "Ma io sono già soddisfatto così - ha affermato Campioli - ero scarico nervosamente già prima dell'inizio della ginale, probabilmente avevo speso troppo in qualificazione. Peccato perché con 2,29 si poteva fare qualcosa di meglio, ma io sono già contento per la mia Olimpiade". Argento al britannico Mason con 2,34, stessa misura del russo Rybakov, bronzo.

Soddisfatto a dispetto dell'eliminazione anche Claudio Licciardello, che ha chiuso ultimo nella sua semifinale dei 400, chiusi in un comunque probante 45.64 (oltretutto nella sua batteria vinta da Wariner in 44.15 ci sono stati tre record nazionali): "Mi ha penalizzato sicuramente la nona corsia sorteggiata per me, ma in fin dei conti a Pechino volevo la qualificazione per le semifinali e l'ho ottenuta, oltretutto con il mio personale, non posso certo lamentarmi". Grande impressione destata dai due americani Wariner e Merritt, che lasciano presagire una super sfida per l'oro.

Lo scorso anno era andata in finale finendo anche in una posizione di prestigio, ma la Silvia Weissteiner del 2008 non era la stessa di Osaka e nelle batterie dei 5000 si è visto. L'altoatesina ha chiuso decima in 15:23.45, eliminata e delusa: "Ce l'ho messa tutta ma le gambe non giravano proprio. Il mio sogno di essere alle Olimpiadi si è avverato, ma avrei sperato in qualcosa di più". Eliminata anche Vincenza Calì nei quarti di finale dei 200: "23.56 con il settimo posto non è il massimo, anzi credo sia uno dei miei peggiori tempi della stagione e questo mi dà fastidio perché volevo giocarmi meglio le mie carte". Parole che dimostrano il carattere della ragazza siciliana, talento ritrovato.

Nelle altre finali sorpresa nei 400 femminili dove l'americana Richards, favorita della vigilia, si "suicida" con un avvio bruciante rimanendo in riserva sul rettilineo finale venendo superata dalla britannica Ohurougu, che così legittima l'oro mondiale di Osaka chiudendo in 49.62 davanti alla giamaicana Shericka Williams in 49.69. Per la Richards bronzo in 49.93 e tanta delusione. Clamoroso l'esito dei 100hs femminili, dominati fino al penultimo ostacolo dall'americana Lolo Jones che sbaglia però perdendo la frequenza e lasciando speranze e ambizioni in pista. Podio tutto per vere sorprese, con oro comunque agli Usa con Dawn Harper in 12.54, davanti all'australiana McLellan e alla canadese Lopes Schliep, con 12.64. Nel disco maschile titolo all'Estonia con Gert Kanter (68,42) davanti al polacco Malachowski (67,82) e al lettone Alekna (67,79).

Domani niente sessione mattutina e tre sole finali al pomeriggio, ma che finali... Grande spettacolo nei 200 maschili con Usain Bolt pronto a dare la caccia non solo all'oro ma a un altro crono storico, se accetterà d'impegnarsi per tutta la distanza. Nei 400hs femminili grande incertezza sull'esito con tante pretendenti al podio, nel martello femminile spazio anche per l'azzurra Clarissa Claretti che punta a un posto nelle prime otto. Altro italiano impegnato, Giuseppe Gibilisco nelle qualificazioni dell'asta: la misura da superare è 5,75, ardua ma possibile.

Gabriele Gentili

Nella foto: Christian Obrist (foto Giancarlo Colombo per Omega/Fidal)

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