Onorificenze da Regina

09 Gennaio 2015

L'olimpionica britannica, oro nel pentathlon a Monaco 1972, elevata tra i Companions of Honour dalla Regina Elisabetta

di Giorgio Cimbrico

Nell’elenco degli Onori del Nuovo Anno concessi dalla Regina Elisabetta, c’è spazio anche per l’atletica. Steve Cram, già Mbe, Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico, transita nel ruolo di Cbe, Comandante dello stesso ordine in virtù del lavoro che sta svolgendo con l’Istituto per lo Sport. Tra i nuovi ammessi negli Mbe, Wendy Sly, argento sui 3000 a Los Angeles ’84.

Il riconoscimento più alto è toccato a Mary Peters, medaglia d’oro nel pentathlon a Monaco ’72: la campionessa nativa del Lancashire ma cresciuta in Irlanda del Nord, già Dame – l’equivalente di Sir -, è stata elevata tra i Companions of Honour, un ordine creato da Giorgio V quasi cento anni fa (motto, in action faithful, in honour clear) al quale appartengono una sessantina di aristocratici e di personaggi che hanno dato lustro alla Gran Bretagna. Tra essi, il formidabile documentarista (scomparso da poco) David Attenborough e gli attori Judi Dench e Ian McKellen, grandi interpreti shakespeariani diventatati famosi in misura globale lei come capo di 007, lui come mago Gandalf. Al ristretto elenco apparteneva già Sebastian Coe, barone Coe di Ranmore.

Mary, oggi 75enne, offrì il suo capolavoro tra il 2 e il 3 settembre 1972 dopo un avvicinamento ai Giochi tormentato dalla campagna di bombe scatenata dall’Ira. Ormai 33enne e alla terza esperienza olimpica (senza podio), esordì con 13”29 nei 100hs lasciando a 5 centesimi la fulva Heidi Rosendahl e a 24 la biondona Burglinde Pollak, aumentò il vantaggio nel peso (16,29 lei, 13,86 la tedesca ovest, 16,04 la tedesca est) e prese il volo nell’alto: 1,82 contro 1,76 di Burglinde e un misero 1,65 della bella Heidi. Alla fine della prima giornata, 97 punti su Pollak e 301 su Rosendahl, ma senza poter passare una notte tranquille: le prove che la aspettavano erano i suoi talloni d’Achille.

Rosendahl usò la sua specialità di parata per portare un attacco a fondo: 6,83, a un centimetro dal record del mondo, suo. Pollak atterrò a 6,21, Mary a 5,98. E la aspettavano 200 lunghi come una brutta strada ventosa: Heidi si trasformò in tigre e per un po’ Burglinde provò a tenerle dietro. Mary dietro, lontana. I tempi dissero: 22”96 per Rosendahl (degno di un settimo posto nell’individuale), 23”93 per Pollak, 24”08 per Peters.

L’elaborazione dei punteggi annunciò che la britannica aveva salvato la vittoria per 10 punti sulla federale e per tredici sulla democratica. Il totale, 4801 punti, fu anche record mondiale, strappato a Polla e destinato di lì a meno di un anno a tornare nelle mani della walkiriona dai capelli color stoppa.

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