Numeri dell'atletica, rifletterne con "AL"



Non tutti sono d'accordo, è vero: ma è difficile contestare il fatto che sia stata l'atletica ad insegnare allo sport la cura per i numeri, intesi come espressione concreta dell'attività svolta. Una cura che - va detto - in qualche caso rende un po' maniaci (tipo quelli che recitano le liste a memoria, velocità del vento comprese); ma che comunque è diventata patrimonio comune di quasi ogni disciplina. C'è poi chi dei numeri ha fatto materia di studio, o anche una professione; o, come nel caso di Enzo D'Arcangelo, entrambe le cose. Il nostro, probabilmente noto ai lettori di queste note soprattutto come presidente del Comitato Regionale Lazio della FIDAL, è, nella vita di tutti i giorni, anche ordinario di statistica all'Università La Sapienza. L'atletica è sempre stata il suo pallino, anche se nel curriculum può vantare una prestigiosa carriera dirigenziale nella pallavolo, dove ha ricoperto l'incarico di vice presidente federale. Questa lunga introduzione, contravvenendo alle regole elementari del giornalismo ("la notizia sempre in testa, anche se è già nel titolo!") porta infine all'elemento fulcro di questo scritto: D'Arcangelo ha dato alla luce il primo numero di "AL", rivista telematica da lui stessa definita, nel sottotitolo, "Mensile di informazioni, dati e analisi sull’atletica leggera italiana e internazionale". Con il classico stile effervescente, ma anche con la cura nella citazione delle fonti tipica del serio docente universitario, il prof. snocciola una serie di dati e cifre (più qualche spinosa considerazione) sulla controversa situazione dello sport nel nostro Paese, non mancando di trarre delle conclusioni inevitabilmente destinate alla discussione. Da leggere, semplicemente cliccando sul link a fondo pagina. m.s. File allegati:
- IL NUMERO UNO DI AL - OSSERVATORIO ATLETICA


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