Mondo: maratona senza età

19 Ottobre 2015

La Toronto Marathon vinta da una 19enne. Bis di Cheroben a Valencia con super-crono.

di Marco Buccellato

La firma della settimana è di una etiope che compirà vent'anni nel mese di gennaio e che ha già fatto parlare di sé nella corrente stagione. Si chiama Shure Demise e in gennaio ha rilevato la miglior prestazione mondiale di maratona per una atleta di categoria juniores, 2:20:59 a Dubai. Dopo l'esordio in una 42 km del circuito World Marathon Majors a Boston (ottava in 2:27:14), la giovane africana ha vinto la prima maratona della carriera ieri a Toronto (IAAF Gold Label), chiudendo in un eccellente 2:23:37. E' la prima volta nella storia della specialità che una maratoneta di età inferiore a venti anni detiene due tra le migliori trenta prestazioni stagionali sui 42 km. La Demise ha gareggiato anche in Italia: lo scorso anno fu quarta alla Roma-Ostia in 1:08:53 (a 18 anni appena compiuti) e successivamente aveva vinto la mezza maratona di Trento in 1:14:11.

Dietro l'etiope, classificate dai giudici in un inusuale ex aequo per la maratona, la kenyana 31enne Sharon Cherop e l'altra etiope Fatuma Sado in 2:24:16. Anche la Cherop aveva gareggiato a Boston, piazandosi però quinta davanti alla Demisse nell'occasione. La corsa di Toronto ha offerto spesso risultati femminili di prim'ordine (record 2:22:43). Del percorso favorevole ha giovato anche l'altra kenyana Monica Jepkoech (due anni fa vincitrice alla Milano Marathon), che ha tolto quasi tre minuti e mezzo al personale chiudendo quarta in 2:27:26. La canadese Marchant, quinta in 2:28:09, ha mancato di soli nove secondi il record nazionale che lei stessa aveva realizzato due anni fa sullo stesso tracciato. Nella gara maschile finale più incerto e favorevole al kenyano Ishmael Chentan Bushendich, al traguardo in 2:09:00 per un solo secondo sul connazionale Gilbert Kirwa. Podio completato dal campione uscente Laban Korir (2:09:20) per uno spot tutto firmato Kenya.

Ancora Cheroben, ancora Valencia

Per il secondo anno consecutivo il 23enne kenyano Abraham Naibei Cheroben ha vinto la mezza maratona di Valencia a suon di record mondiale stagionale. L'anno scorso sorprese in 58:48 (sesto crono all-time), ieri si è confermato in 59:10, un tempo che abbassa di quattro secondi il limite 2015 stabilito un mese fa dall'altro kenyano Bedan Karoki Muchiri a Copenhagen. Dietro Cheroben l'altro kenyano Mathew Kisorio, terzo un anno fa, in 59:52. Proprio Kisorio, con Cheroben nella sua scia, ha stabilito di passaggio al 15° chilometro il miglior tempo della stagione in 42:01. La mezza maratona valenzana, giunta al giubileo della 25ª edizione, è stata ulteriormente nobilitata dal record femminile della corsa, stabilito dalla etiope Netsanet Gudeta, bronzo ai mondiali di cross, in 1:07:31, ottava prestazione al mondo in questa stagione. Spot etiope sul podio, stavolta, firmato da Worknesh Degefa (1:07:51) e Genet Yalew (1:08:12). Tra i big in gara anche Leonard Komon, primatista mondiale sui 10 e sui 15 km su stada, appena dodicesimo in 1:02:53. Primato anche tra i runners giunti al traguardo, vicino alle 10.900 unità, e striscia di prestazioni maschili inferiori a un'ora che si allunga al quinto anno consecutivo. La corsa viene vinta da un kenyano, inoltre, per il decimo anno di fila. Per l'Etiopia, infine, la Gudeta ha centrato il primo successo a Valencia in dieci anni.

Lisbona doppia razione

Altra IAAF Gold Label nella capitale portoghese: a Lisbona grande domenica di atletica con maratona e mezza maratona e tre successi kenyani sui quattro in palio. Il miglior risultato tecnico è stato ottenuto da Purity Rionoripo che ha vinto la 42 km femminile in 2:25:09, precedendo di circa quattro minuti la connazionale Margaret Agai (2:29:12). La Rionoripo aveva vinto appena un mese fa la mezza maratona di Copenhagen in 1:08:29. La maratona maschile, con tre kenyani sul podio, è stata vinta dal 22enne Asbel Kipsang in 2:09:26. L'atleta è conosciuto in Italia per il successo dello scorso anno nella maratona di Firenze in 2:09:55. Di seguito, Samuel Theuri in 2:09.56 e Daniel Kiprop Limo in 2:12:14.

Nella mezza maratona, successi dell'eritreo Nguse Tesfaldet Amlosom (tredicesimo a Pechino sui 10000 e quinto ai mondiali di mezza maratona un anno fa) in 1:02:38 e di Beatrice Mutai in 1:09:50. Secondo in 1:02:39 tra gli uomini quell'Atsedu Tsegay, etiope di 24 anni, che tre anni fa stupì vincendo la mezza maratona di Praga in 58:47, tuttora record nazionale d'Etiopia e quarta prestazione all-time. Tra le donne terzo posto di Rebecca Chesire (1:10:00), che a fine marzo aveva vinto la Stramilano in 1:08:21.

Agli antipodi

Nella Melbourne Marathon Festival doppio successo australiano: di scarso rilievo il crono del vincitore della 42 km maschile Brad Milosevic (2:16:00 ma a precedere due kenyani), mentre Jessica Trengove, bronzo ai Giochi del Commonwealth lo scorso ann e tredicesima ai mondiali di Pechino, ha migliorato di due minuti e mezzo il personale portandolo a 2:27:45 con ampio margine sulla seconda, staccata di oltre undici minuti. Nella vicina Asia, a Gyeongju, recuperiamo dallo scorso weekend di attività internazionale il 2:07:01 del kenyano Wilson Erupe Loyanai. A proposito di kenyani, la federazione nazionale ha comunicato che la selezione dei maratoneti per i Giochi Olimpici di Rio sarà fatta in base a un Trial da disputare in febbraio: i primi tre classificati andranno in Brasile, senza disputare altre maratone fino alle Olimpiadi.

Cross di famiglia

I titoli norvegesi di cross sono stati assegnati ieri a Oslo: nel cross lungo senior scontato successo di Henrik Ingebrigtsen, oro europeo sui 1500 nel 2012 a Helsinki e argento nel 2014 a Zurigo, mentre tra gli under 16 si è laureato campione nazionale il fratellino Jakob, già ben noto per la precocità del talento, che ha compiuto 15 anni da appena un mese.

Lutto, la scomparsa di Marianne Dickerson

L'atletica statunitense piange Marianne Dickerson, scomparsa a 54 anni venerdì scorso. Fu medaglia d'argento a Helsinki nella maratona, in occasione della prima edizione dei campionati del mondo, rimontando due posizioni negli ultimi tre chilometri. Di quel primo storico podio della maratona femminile (per il primo titolo olimpico si dovette aspettare l'Olimpiade di Los Angeles dell'anno seguente), la Dickerson è la seconda atleta a cui si dedicano pagine di lutto. La medaglia d'oro fu vinta dalla norvegese Grete Waitz, una delle più grandi maratonete della storia dell'atletica, scomparsa nel 2011 a 58 anni.

Previews, la maratona di Francoforte

Da poco archiviata la 42 km di Berlino, ecco la seconda maratona tedesca in ordine di importanza, Francoforte, in programma domenica prossima, valida anche come campionato nazionale. Il record maschile appartiene a Wilson Kipsang, che nel 2011 sfiorò di quattro secondi il primato del mondo in 2:03:42, prima di migliorarlo due anni dopo a Berlino, strappandolo a Patrick Makau. Quel record è passato di mano, ora è detenuto da Dennis Kimetto, ma il 2:03:42 di Kipsang è tuttora la quinta prestazione assoluta nella maratona su percorso certificato per l'omologazione.

Quest'anno la ricchissima partecipazione africana prevede le presenze di etiopi di buon nome quali Sisay Lemma (2:07:06 a Dubai), ma soprattutto di maratonete di primo piano come Korene Jelila (2:22:43 di personale, al secondo impegno agonistico dopo la maternità), Meseret Mengistu (2:23:26 a Parigi un anno fa), Ashete Bekele (2:23:43) e la vincitrice della maratona di Roma Meseret Tolwak Kitata. Anche tra gli uomini sarà al via un atleta già vincitore a Roma, l'etiope Getachew Terfa Negari, primo nel 2013. Tra i tedeschi, il ritorno di Lisa Hahner e la seconda 42 km per Arne Gabius, quest'ultimo con l'ambizione di migliorare il record nazionale di 2:08:47 di Jörg Peter, vecchio di 27 anni. Potevano mancare kenyani? Ecco Alfers Lagat (2:07:10) e Anthony Maritim (grazie a Børre Lilloe, Paul Jenes, Alfons Juck).

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