Mondo, l'oro panamericano

27 Luglio 2015

A Toronto il continente americano mostra i muscoli prima di far rotta su Pechino. Campionati nazionali in Europa: Germania OK aspettando Russia e Spagna.

di Marco Buccellato

Toronto, ecco l'America

Prove generali di forza prima dello sbarco in Cina. Il Nuovo Continente spariglia le carte presentando, nell'edizione n°17 dei Giochi Panamericani, assi in ordine sparso e in odor d'oro a Pechino sia, come comprensibile, manipoli di seconde schiere laddove molti big avevano da tempo scelto l'attività in Europa. Pur se con una formazione ricca di aspiranti prim'attori, però, il contingente statunitense ha vinto il medagliere dell'atletica. La manifestazione, eccezionalmente seguita nel continente americano (48 discipline sportive rappresntate e cassa di risonanza formaot gigante), è un evento che annovera, tra i grandi del passato, le firme di Carl Lewis, Don Quarrie, Javier Sotomayor, Evelyn Ashford, Ana Quirot e Jackie Joyner-Kersee. Gli USA primi, dunque, con 41 medaglie (13-14-14) davanti agli ottimi padroni di casa canadesi (26, 11-7-8) e a Cuba (5-3-1). Nell'atletica, a fronte di 41 paesi rappresentati, 25 bandiere differenti hanno sventolato sul podio e sono stati stabiliti ben 14 record della manifestazione, oltre un primato mondiale stagionale (l'astista cubana Yarisley Silva con 4,85).

De Grasse mina vagante

Doppio oro per quattro atleti: la statunitensi Baisden, Little e Whitney (400, 400 hs e 200), che hanno fatto doppietta con le staffette, e il canadese Andre De Grasse, unico doppio vincitore individuale su 100 e 200. Se sulla distanza breve non ha strabilitato (10.05), è sui 200 che ha alzato la posta pre-mondiale abbassando il record canadese a 19.88 con vento vicino allo zero, in una finale che ha visto due 19.90 (del giamaicano Dwyer, autore di 19.80 in semifinale, e del panamense Edward) e il record cubano di Skyers in 20.02. Anche l'antillano Francis, salito alla ribalta per il misterioso 19.76 in patria, ha confermato i progressi palesati in precedenza con un 20.05 in semifinale.

Barber vince e vola

Tra gli altri risultati, oltre alla prodezza menzionata della Silva, citiamo il successo di Pichardo nel triplo con 17,54 appena ventoso (17,46 legale), il 2,37 del canadese Drouin nell'alto, la gran prova di Henderson nel lungo (8,54 ventoso e 8,52 nella norma), e la gran finale dei 110 hs vinta da Oliver in 13.07 con a seguire ben quattro personal best sotto i 13.30 con la punta del record di Trinidad di Thomas (13.17). Dai concorsi, 21,69 del pesista jamaicano Richards e la bella finale dell'asta con la star di casa Shawn Barber (prima di confrontarsi con Lavillenie a Londra) vincitore in 5,80 davanti al rinato argentino Chiaraviglio (5,75). Ancora, imperioso decathlon di Damian Warner (record nazionale di 8.659 punti) e il miglior 400 dell'anno per il dominicano Santos (44.56).

Segnali dal testimone

Come preludio iridato, niente male: gli USA vincono prevedibilmente tre volte su quattro, assicurandosi le due 4x100 e la 4x400 donne. Perdono la staffetta maschile del miglio con una formazione priva dei capofila, battuti per mezzo secondo dal team titolare di Trinidad (2:59.60). In entrambe le staffette femminili, dietro ai team USA si sono piazzati quelli giamaicani. Il risultato a sensazione però l'hanno estratto dal cilindro i quattro di Antigua & Barbuda, capaci in batteria di uno strepitoso record nazionale nella 4x100 uomini in 38.14 con in squadra le due star già alla corte tecnica di Bolt, Daniel Bailey e Miguel Francis. Al femminile, vanno ricordati soprattutto i successi della colombiana campionessa mondiale di triplo Ibargüen con 15,08 (serie tutta ventosa) e la finale dei 100 vinta in 10.95 da una Sherone Simpson che non scendeva sotto gli 11 secondi da ben sette anni, e dove è stata protagonista anche l'ecuadoregna junior Angela Tenorio, che in 10.99 ha realizzato il record del Sud America, senior, junior e under 23. Bel triplo colpo.

Campionati nazionali in Europa: Germania

L'edizione n°115 si è esaurita a Norimberga con alcuni risultati di grande rilievo e una media generale superiore agli anni passati. Su tutti l'exploit del campione del mondo di salto con l'asta Raphael Holzdeppe, i cui segnali di ritrovata efficienza fisico-tecnica delle ultime settimane sono confluiti nel personal best di 5,94 e il primo assalto della carriera (fallito) oltre i 6 metri (precisamente ai 6,02 del record nazionale).

I salti hanno offerto cose egregie soprattutto al femminile: 1,95 della Jungfleisch nell'alto, 4,60 della Ryzih nell'asta e 14,38 di Kristin Gierisch nel triplo, ma la qualità vera va ricercata nei risultati ottenuti nel settore lanci. Scontati i successi di David Storl e Christina Schwanitz nel peso (21,47 e 20 metri esatti) e da Betty Heidler (75,34), sono state soprattutto le finali donne di disco e giavellotto a tirarsi a lucido. La fidanzata di Hulk Harting, Julia Fischer, ha battuto di stretta misura Nadine Müller (65,98 contro 65,72), con Shanice Craft terza con 64,79.

Obergföll promossa

Nel giavellotto, il test autodefinito da Christina Obergföll come esame di efficienza (in soldoni, "se deludo non vado a Pechino") è stato ampiamente superato con un lancio di 64,11, non sufficiente però per assicurarsi il titolo nazionale, andato alla primatista europea stagionale Katharina Molitor (65,40). In assenza di Bob Harting (rinviato ancora il suo esordio stagionale), il titolo del disco maschile è andato al fratello Christoph con 64,06. Corse: bell'uno-due (tre con il titolo della 4x100) per Julian Reus, che ha dominato la velocità in 10.12 (10.09 in batteria) e 20.42. Negli ostacoli 13.32 di Traber e successo nei 400 hs donne di una figlia d'arte dal cognome importante, Jackie Baumann (57.18), una ragazza quasi ventenne che vide la luce esattamente tre anni dopo che il celebre padre (Dieter) vinse l'oro olimpico sui 5000 metri ai Giochi di Barcellona, l'ultimo successo di un europeo di pelle bianca sull'asse delle distanze 1500-10000.

Romania, Grecia, Croazia, Serbia

In Romania il vecchio leone Oprea vince l'ennesimo titolo della carriera con 16,89. Test validi anche per le lunghiste Rotaru (6,75) e Marincu (6,63) e per il pesista Gag (20,49). Grecia: con le tossine ancora sulla pedana di Londra, il duo dell'asta Kiriakopoulou e Stefanidi si è affrontato per il titolo nazionale a Atene. Stavolta la Stefanidi (4,65) è stata più brava della primatista nazionale (4,60). Nella gara maschile, 5,82 di Filippidis. Prima di volare a Stoccolma per la Diamond League, lo sprinter Likourgos-Stefanos Tsakonas (successo sui 200 al Golden Gala) si è assicurato i titoli dello sprint in 10.27 e 20.71 senza affaticarsi troppo.

Ultimo giro per Periklis Iakovakis, che ha disputato il 400 hs conclusivo della carriera vincendo in 51.69 e conquistando il titolo greco numero sedici. Al suo attivo, il titolo europeo 2006, il bronzo mondiale 2003, un oro mondiale junior e ben quattro argenti nelle categorie under 20 e under 23. Senza le dive Vlasic e Simic, in Croazia hanno tenuto banco i lanciatori: 20,38 di Zunic contro i 20,31 di Premeru, nel disco vittoria con 62,42 dell'oro under 23 di Tallinn Mihaljevic (in Estonia ha vinto il peso) sull'argento junior di Eskilstuna Markovic (61,91). Il record però è arrivato nell'asta, a firma di Ivan Horvat con 5,65. Serbia: senza la Spanovic e Bekric, fa reparto da solo Kolasinac che vince il peso in 20,48, a oltre un metro dal 21,58 del recente exploit di Belgrado.

Belgio, questione tra fratelli

I tre consanguinei Borlée si sono affrontati nella finale dei 400 metri dei campionati belgi di Bruxelles. Successo al gemello Jonathan in 45.27 sul gemello Kevin (45.84) e poco più indietro il fratello minore Dylan in 45.95. Tra i risultati, 49.04 di Bultheel sui 400 hs, 12.87 di Anne Zagre sui 100 hs alla prima uscita dopo il primato nazionale di Heusden in 12.71. L'eptatleta Nafissatou Thiam, argento europeo under 23 a Tallinn dietro Alessia Trost, ha gareggiato nel lungo andando vicina al personale con un salto di 6,40.

Bielorussia, il ritorno di Tikhon

Nell'abituale sede dei campionati nazionali di Grodno si sono messi in luce soprattutto i saltatori: 8,22 ventoso di Barychevski (reduce dall'8,17 al Memorial Znamenskiy), 6,82 della Mironchik-Ivanova e 6,72 della Sudareva. L'ostacolista Talay ha vinto i 100 hs in 12.74, vicina al primato nazionale di 12.70.

Dai lanci, 18,88 della Dubitskaya e 18,60 della Leantsyuk. La notizia vera, però, è il rientro dopo tre anni di Ivan Tikhon, il martellista che vinse a Parigi e Osaka e che perse il titolo olimpico 2004 in favore di Murofushi. In Russia, nello stesso giorno in cui ha compiuto 39 anni, ha ottenuto subito il minimo mondiale con un miglior lancio di 77,46. La tornata di campionati nazionali prosegue a cavallo del prossimo fine settimana e l'inizio di quella successiva con i campionati di Spagna a Castellón, quelli di Russia a Cheboksary e soprattutto il "dentro o fuori" dei Trials mondiali in Kenya.

Al momento giusto

Poche ore prima dell'ennesimo successo di David Storl a Norimberga, in un piccolo meeting in Renania il neozelandese Tom Walsh ha stabilito il primato dell'Oceania con un lancio di 21,50 ottenuto al primo turno. Nello stesso giorno si è rifatto vivo agli antipodi il connazionale ex-bimbo prodigio Jacko Gill, campione nazionale con 20,75, che vicino Auckland ha disputato la prima gara ufficiale dopo quattro mesi vincendo con la misura di 20,21.
 
Velo-turchi

I quasi 1800 metri di altitudine di Erzurum, in Anatolia, hanno giocato un ruolo non da poco per i record nazionali stabiliti 48 ore fa nel settore sprint. Nella cronologia dei primati arrivano il 49.39 di Copello sui 400 hs (ex-Cuba), il 45.97 di Can (turco vero) e il 38.79 della 4x100 che comprendeva due ex-giamaicani, Harvey e Barnes, ma non l'ex-azero Guliyev. Di Harvey (che ora si fa chiamare Jak Ali e non più Jacques) ricordiamo che a inizio settimana a Bellinzona ha migliorato due volte in tre ore il record nazionale dei 100, 10.04 in batteria e 10.03 nella finale B. Altro cambio di bandiera, per ora negli intenti, è quello del cubano Ortega, leader stagionale dei 110 hs: in settimana i media spagnoli hanno riferito che il governo del paese ha garantito la nuova nazionalità a lui e al primatista mondiale di salto in alto Javier Sotomayor, notizia confermata poche ore fa da ulteriori fonti spagnole.

Velo-iraniani e martellata uzbeka

Doppio exploit iraniano nel Memorial Kosanov in Kazakistan, a firma degli sprinter Hasan Taftian, campione asiatico junior nel 2012, e Mohammed Abaraghi, campione asiatico junior l'anno scorso. Il primo ha migliorato il record nazionale dei 100 in 10.10, il secondo quello dei 200 in 20.47. Da segnalare che il meglio conosciuto Ghasemi (per tre volte semifinalista sui 60 ai mondiali indoor) ha chiuso secondo in entrambe le gare, correndo però i 100 in 10.12. Nello stesso meeting, 45.01 dell'ucraino Butrym sui 400 (altro primato nazionale) e 78,22 dell'uzbeko Khodjayev nel martello,

Etiopia in 43

L'elenco degli etiopi per Pechino non è ancora completo, ma il più e il meglio è compreso in una prima lista di 43 atleti, in cui figurano Genzebe Dibaba (al momento solo per i 5000, seguirà decisione tecnica), Almaz Ayana (5000), Aman sugli 800 (detentore), Yomif Kejelcha (leader stagionale sui 5000 uomini), la Burka sui 10000, Mare Dibaba nella maratona, così come Lelisa Desisa, argento a Mosca. Sui 5000, con Kejelcha, Alamirew, Gebremeskel e Gebrehiwot.

Niente Cina

Fonti francesi riferiscono che il campione europeo e primatista del mondo dei 50 km di marcia Yohann Diniz ha gettato la spugna e rinunciato ai mondiali a causa dell'infortunio che, in un primo momento, l'aveva costretto a rinunciare alla doppietta 20 km-50 km, per schierarsi solo sulla distanza più lunga. Si tatta dell'ennesimo K.O. per atleti di punta del team francese, che segue quelli già noti del siepista Mekhissi-Benhabbad (operato), del triplista Tamgho (sarà a Pechino in veste di telecronista), e della lunghista Eloyse Lesueur.

Previews

L'American Track League torna il primo di agosto a Atlanta a si è garantita la presenza di Asafa Powell. Come detto, i campionati russi sono imminenti e il CT Borzakovskiy ha comunicato la dispensa dalla partecipazione per alcuni big quali l'ostacolista Shubenkov e le saltatrici Koneva (triplo), Klishina (lungo) e Kuchina (alto). In tema salti, domenica doppia sessione tedesca con odore di numeri importanti da Eberstadt (Drouin e proprio la Kuchina) e da Beckum (asta con la cubana Silva e le migliori tedesche).

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