Mondo, focus sulle maratone d'Oriente

02 Dicembre 2013

Maratone a Fukuoka e Shanghai. Il recordman di maratona Kipsang perde al rientro. Report da Asia, Europa, Americhe, Africa e Oceania nella ricca agenda internazionale

Fukuoka: Mathathi 2:07:16 
 
Primato personale per Martin Irungu Mathathi, sul podio mondiale a Osaka nei 10000 metri e ai Mondiali di cross 2006 (proprio a Fukuoka), che ha vinto la più blasonata tra le maratone internazionali dell'ultima parte dell'anno (67ª edizione) in 2:07:16, con due metà esemplarmente divise in 1:03:51 e 1:03:25. Il successo del kenyano (ritirato all'esordio un anno fa proprio a Fukuoka) è maturato dopo il 35° km, con una frazione da 14:39 che gli ha permesso di staccare di un minuto il vincitore uscente, Joseph Gitau Kariuki, alla fine secondo in 2:09:00 (2:06:58 un anno fa). Menzione particolare per il terzo classificato, il semiprofessionista giapponese Yuki Kawauchi, che alla decima maratona disputata nel 2013 è salito sul podio in 2:09:05. Quarto, con la quarta prestazione europea 2013, il poolacco Henryk Szost in 2:09:37. Dietro, sensibile progresso per il giapponese Chiharu Takada (2:10:39). Tra gli atleti più attesi, è mancato l'apporto dell'etiope Gebremariam (oro iridato di cross e vincitore a New York in passato), che ha rinunciato a inizio settimana per un risentimento al polpaccio, del campione europeo di maratona Viktor Röthlin, e dell'altro giapponese Hiroyuki Horibata, secondo l'anno scorso. Debutto deludente per l'irlandese Alistair Cragg, che ha tenuto discretamente nella prima parte di gara per crollare dopo il 30° km (ha chiuso 26° in 2:23:05).

Shanghai, Kebede 2:23:28

La 24enne etiope Aberu Kebede Shewaye ha vinto a tempo-record la maratona di Shanghai (14ª edizione) in 2:23:28, sedicesima prestazione femminile 2013 e terza della carriera. L'etiope, già prima in febbraio nella Tokyo Marathon in 2:25:34, aveva poi fallito l'appuntamento top dell'anno, chiudendo in 13ª posizione la maratona mondiale di Mosca. A completare il podio, tutto etiope, Merima Mohammed Hasen in 2:26:30 e Ashu Kasim Rabo in 2:26:34. La Mohammed è un fenomeno di regolarità e di precocità: a 21 anni, ha corso la sua decima maratona sotto le 2:27. Vicino al primato, mancato per meno di 30 secondi, il vincitore della 42 km maschile Stephen Mokoka, un sudafricano che alla terza partecipazione a Shanghai ha finalmente colto il primo successo da maratoneta in 2:09:30. Le prime otto posizioni sono andate a maratoneti africani: sul podio anche l'eritreo Beraki Beyene in 2:09:48 e il kenyano Stephen Chemlany (terzo a Roma in 2:08:30) in 2:09:50, poi a seguire l'etiope Tefere Kebede Balcha in 2:09:52 e i kenyani Samuel Ndungu (2:09:55) e Michael Chege (2:09:58). Non pervenuto il kenyano Dickson Kiptolo Chumba, iscritto col miglior tempo. Ancora non definito il piazzamento (o l'eventuale ritiro) nemmeno di altre atlete di nome, come Lydia Cheromei, Zemzem Ahmed e la polacca Karolina Jarzynska.

Singapore kenyana

Prestazioni mediocri nella Standard Chartered Marathon di Singapore, dominata dal 36enne Luka Kipkemboi Chelimo (2:15:00) e Sharon Jemutai Cherop (2:41:11), bronzo mondiale a Daegu. Chelimo ha superato Eliud Kiptanui (2:15:26), Mike Mutai (2:15:41), e l'ex-campione del mondo di Osaka Luke Kibet (2:17:14), qui vincitore quattro anni fa. La Cherop, seconda a Berlino e terza a Boston quest'anno, ha battuto di strettissimo margine l'etiope Deribe Godana (2:41:12) e la russa Alina Prokopeva (2:41:16). Ancora ignoti i piazzamenti di Haile Haja Gemeda (quarto a Roma in 2:08:35) e di Aliaksandra Duliba, la bielorussa che ha impressionato cronometricamente a Los Angeles (dove ha anche vinto) e a Chicago.

Altre maratone

Ripartiamo dall'Oriente con la maratona di Hangzhou del 24 novembre, i cui risultati sono stati resi noti dopo qualche giorno: il successo è andato all'etiope Sisay Jisa in 2:11:25 sui kenyani Elijah Chelimo (2:11:42) e Patrick Muriuki (2:11:54). Dall'area asiatica, molto prolifica nell'ultimo bimestre dell'anno per le condizioni ambientali più confortanti, sono segnalati altri successi africani a Pune (India), dove l'etiope Belachew Endale Abayneh si è imposto in 2:17:52, e a Macau, dove il kenyano Julius Kiplimo Maisei ha stabilito il primato della corsa in 2:12:43. Nelle cronache della maratona di Pune è dato come ritirato l'etiope Gebre-egziabher Gebremariam, lo stesso che ha dato forfait a Fukuoka (stesso giorno).

Dall'Africa la prima edizione della maratona di Libreville, in Gabon, vinta dai kenyani Peter Chesang Kurui (2:14:42), su Samwel Maswai Kiptanui (2:15:44) e su quel Luka Kanda Loboke (2:17:02) che in marzo ha chiuso quinto a Roma in 2:08.50. Tra le donne, 2:34:04 di Milka Jerotich, sesta l'anno scorso a Torino.

Kipsang quinto in Olanda

Il primatista del mondo della maratona Wilson Kipsang Kiprotich è rientrato alle gare con un quinto posto nella 18ª Montferland Run di Heerenberg (15 km), staccato di circa 15 secondi (43:20) dal vincitore Patrick Mugur Ereng 43:01, e preceduto anche dallo junior Ezrah Kiprotich Sang (43:02), dall'ugandese Soyekwo Kibet (43:11) e dall'etiope Tsegasew Kibret (43:15), un atleta semisconosciuto le cui prime tracce internazionali risalgono a non più di due mesi fa. Il primato della corsa ha resistito senza problemi (42:25 di Geoffrey Mutai). Il principale avversario di Kipsang, sulla carta, doveva essere l'etiope Abera Kuma, assente e rimpiazzato all'ultimo momento da un altro kenyano ben noto, Peter Some, che ha chiuso ottavo. Tra le donne, non c'è storia contro le kenyane: Cynthia Kosgei (49:46), Lucy Macharia (50:24) e Elizabeth Cherono (50:27) monopolizzano il podio.

Corri città

Nella 31ª City Run di Basilea (7,55 km) vittoria dell'eritreo Abraham Tadesse in 22:09, tre secondi più veloce del kenyano Bernard Matheka e dieci dell'altro eritreo Simon Tesfay. Un secondo e mezzo il margine inflitto, nella corsa femminile (5,9 km) dalla kenyana Jane Muia (19:43) alla canadese di origini etiopi Aster Demissie Bacha. Nella 77ª corsa su strada di Manchester ha invece vinto Sam Chelanga, un atleta assai noto negli USA per essersi laureato a più riprese campione universitario in pista e nel cross. Chelanga ha preceduto di nove secondi Aaron Braun, americano doc. Tra le donne, prima al traguardo la kenyana Alice Kamunya, una outsider.

Cross in Europa

Nella campestre spagnola di Aranda de Duero (28ª edizione del Cross della Costituzione) vittoria e secondo posto di due eritrei, Samuel Tsegay e Amanuel Mesel, che rafforzano la brillante tradizione eritrea nella competizione (tre vittorie in quattro anni). Tra le donne si è imposta l'ugandese Rebecca Cheptegei davanti alle spagnole Dolores Checa e Alessandra Aguilar. A Quintanar de la Orden (32ª edizione) vince lo spagnolo Roberto Alaiz, finalista europeo indoor a Göteborg sui 3000, che ha battuto largamente l'ugandese Ayeko. A 24 ore dal successo di Aranda de Duero, Rebecca Cheptegei ha mancato il bis perdendo dalla marocchina Saïda El Mehdi. Francia: nel cross internazionale di Les Mureaux, vittorie scontate in un cast modesto per due kenyani, il 18enne Michael Bett e di Sarah Chepchirchir. Oltre oceano, i campionati canadesi di cross a Vancouver, con titoli senior assegnati a Lucas Bruchet e Natasha Wodak, 32enne fresca di debutto in maratona a Toronto.

Belgrado 2013: appunti dai teams

L'Europeo di cross è alle porte: in poche righe, una sintesi sui migliori atleti delle altre squadre. Gran Bretagna con 36 selezionati, tra cui Emilia Gorecka, Stephanie Twell, Andy Vernon, Thomas Farrell, Gemma Steel e Charlotte Purdue. Germania: un anno fa a Budapest i tedeschi conquistarono un argento e due bronzi, e sperano in un bottino identico, forti delle chances della squadra femminile under 23 (con Corinna Harrer e Gesa-Felicitas Krause) e di due junior quotate come Maya Rehberg e Alina Reh. Tra gli uomini c'è il sempre temibile Steffen Uliczka. Norvegia con partecipazione limitata a due categorie, ma forte di nomi quali Henrik Ingebrigtsen e Karoline Bjerkeli Grøvdal. Al completo la Turchia, con sei squadre, guidate dal campione europeo dei 10000 Polat Kemboi Arikan. C'è anche il campione europeo junior dei 10000 a Rieti, Ali Kaya (alias Stanley Kiprotich Mukche, altro ex-kenyano).

Portogallo ben rappresentato da sei squadre, con le punte senior nei nomi di Ana Dulce Felix e Rui Pedro Silva. Francia: nella squadra senior maschile c'è l'argento di Budapest Hassan Chahdi.

Spedizione ridotta per l'Austria, che schiera però il miler Andreas Vojta. Irlanda: la due volte oro Fionnuala Britton cerca il tris, ma ha perso malamente il primo cross davvero impegnativo dell'autunno a Leffrinckoucke. I russi hanno scelto solo le opzioni under 23 e junior: c'è la 21enne Gulshat Fazlitdinova (32:01 nei 10000). Belgio, al contrario, con la squadra completa solo tra i seniores maschi, con Abdi, D´Hoedt, Tijtgat e El Hachimi che possono dire la loro per un buon piazzamento nella classifica a squadre. Tra le donne, Almensch Belete. Infine, l'Olanda, con la novità della neo-acquisita Sifan Hassan e la campionessa europea junior dei 5000 Jip Vastenburg.

Ancora in pista con i Bolivarian Games

Le cinque giornate di gare a Trujillo (Perù) hanno premiato la selezione colombiana, prima nel medagliere dei 17° XVII Juegos Deportivos Bolivarianos con ben 46 medaglie (sedici d'oro), su Venezuela e Perù. Tanti i record della manifestazione e anche i primati nazionali e personali, caduti a raffica in alcune specialità (come nei 400 hs). I migliori risultati in assoluto sono arrivati, al maschile, dall'ecudoregno finalista olimpico dei 200 Alex Quiñonez (20.47 senza vento), dal colombiano Rafith Rodriguez (45.62 e 1:45.14). L'argento olimpico di marcia, il guatemalteco Erick Barrondo, ha vinto la 20 km in 1:23:25. Tra le donne, doppio successo della colombiana Rosibel Garcia (2:01.98 e 4:09.75 su 800 e 1500), 51.94 della quattrocentista venezuelana Soto, e ottime cose dalle venezuelane: 73,36 (secondo lancio della carriera) per la martellista Rodriguez, 14,08 della triplista Urrutia, 18,15 (record nazionale) della pesista Espinoza.

10000 a Hachioji

In Giappone altra discreta sessione di mezzofondo prolungato: ieri a Hachioji 27:46.35 dell'etiope Agato Yashin Hassan (27:46.35) sui kenyani Jacob Wanjuki (27:50.07) e Patrick Muendo Mwaka (27:51.10). Sotto i 28' anche i giapponesi Tetsuya Yoroizaka (27:53.34) e Chihiro Miyawaki (27:57.90), tra i quali si è infilato l'altro kenyano Paul Kuira (27:54.00). Ieri l'altro, a Yokohama, 28:02.79 del kenyano 19enne Daniel Muiva Kitonyi e un discreto 5000 donne vinto da Kasumi Nishihara in 15:26.61, due decimi meglio di Yuika Mori. Entrambe si sono lasciate alle spalle la junior kenyana Rosemary Wanjiru (15:30.41).

Lanci

A Buenos Aires l'argentino Joaquín Gómez, fresco di 17 anni compiuti da poco, ha portato la migliore prestazione mondiale allievi di lancio del martello (attrezzo da 5 chilogrammi) a 85,38. Ripresosi dalla delusione dell'eliminazione di qualificazione ai Mondiali allievi di Donetsk (tre nulli), dove si presentava tra i favoriti per le medaglie, era tornato in evidenza tre settimane fa vincendo il titolo nazionale allievi con 83 metri. La precedente migliore prestazione mondiale apparteneva al qatariano Ashraf Amgad El Seify (85,26). Sempre dalla specialità del martello, chiusura tardiva di stagione per il bielorusso Yury Shayunou, che nel meeting organizzato dall'ex-lanciatore Vadim Devyatovsky ha ottenuto un buonissimo 78,65. Infine, dopo Jacko Gill la Nuova Zelanda scopre di avere altre carte da giocare nel getto del peso: il 21enne Tom Walsh, dopo aver fatto esperienza in Europa in estate, ha esordito nella nuova stagione australe portandosi a 20,30, a soli 8 cm dal record nazionale del fenomenale Gill. 
 
Tamgho K.O.

Nel corso di una seduta di allenamento a Parigi, il campione del mondo di Mosca e campione-primatista mondiale indoor di salto triplo Teddy Tamgho ha riportato la frattura della tibia sinistra. Tamgho aveva subìto già un grave infortunio due anni fa (frattura dell'anca destra). Il campione francese è stato operato con successo. Sfumata la  stagione 2014, Tamgho è proiettato al recupero in vista dei Mondiali del 2015 e dei Giochi di Rio.

Kenyani

Gli atleti dell'anno in Kenya sono il siepista Ezekiel Kemboi e la ottocentista Eunice Sum, entrambi campioni del mondo a Mosca, premiati nel Gala della Federazione a Eldoret. Kemboi, due ori olimpici, tre ori e tre argenti ai mondiali, è uno degli atleti più vincenti attualmente in circolazione. Premiati anche Wilson Kipsang, che ha migliorato il record mondiale della maratona, e Edna Kiplagat, che ha bissato a Mosca l'oro mondiale di maratona vinto due anni prima a Daegu. La Kiplagat sarà al via domenica prossima nella prima edizione della Uhuru Marathon a Dar es Salaam, in Tanzania. Tra le fonti di alcune notizie riportate questa settimana, citiamo Ken Nakamura, Phil Minshull e Antonin Hejda.

Marco Buccellato



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