Mondo: NCAA fuoco e fiamme

09 Giugno 2019

Risultati eccezionali dagli NCAA, con storici show dei Fantastic Four: Sha'carri Richardson, Grant Holloway, Janeek Brown e Divine Oduduru. A Kingston Fraser-Pryce 10.88, Miller-Uibo 49.54, Hughes 9.97.

di Marco Buccellato

Si sono conclusi stanotte a Austin i campionati universitari USA, annunciati di grande interesse dalle fasi preliminari, ma esplosivi oltre l'immaginabile nella legittima sede delle finali. Sicuramente, per i risultati singoli e in profondità, i migliori degli ultimi anni, con molti primati universitari caduti e con le perle archiviate da quattro atleti, la coppia statunitense Sha'carri Richardson e Grant Holloway, la giamaicana Janeek Brown e il nigeriano Divine Oduduru.

RICHARDSON, DOPPIO MONDIALE U20 - La prestazione più grandiosa, per unicità e impatto, è quella della 19enne Sha'carri Richardson, che ha messo la firma su due primati del mondo Under 20. Il tuono è sicuramente quello sui 100: presentatasi con credenziali da 10.99, ripetuto in batteria, è letteralmente volata nella finale di ieri notte, chiusa in un inusitato 10.75, nona performer di sempre, con un giusto 1,6 metri di vento alle spalle e le braccia alzate a pochi metri dal traguardo. Il nuovo limite abbatte di ben 0.13 quello vecchio di 32 anni della tedesca democratica Marlies Oelsner, poi signora Goehr, e quello assoluto NCAA stabilito 31 anni fa dalla brava quanto sfortunata Dawn Sowell, che segnò 10.78 in quota a Provo con vento al limite. Per dire, vanta ora un crono migliore della leggenda Evelyn Ashford, di Veronica Campbell e della iridata in carica Bowie, e le manca 0.01 per agganciare, almeno sul display, un'altra eroina della velocità, Merlene Ottey.

Poco dopo, al via nella finale dei 200, perde di un niente dall'altro grande talento Angie Annelus (22.16), ma in 22.17 (1.3) la Richardson ha centrato un altro mondiale U20, sottraendolo di 0.01 ad Allyson Felix (un primato ufficiale di 22.18, stante un 22.11 della stessa Felix mai omologato per assenza di procedure di controllo). Una impresa unica, due mondiale junior in pochi minuti, anticipata da quanto fatto nelle batterie di venerdì, doppietta 10.99/22.37, accoppiata mai registrata in 24 ore da nessuna atleta sotto i 20 anni. Numeri: sui 100 la Richardson ha vinto praticamente per distacco. Due decimi a Kayla White (10.95), 0.23 a Twanisha Terry (10.98). 11 netti per la quarta (Daniels), 11.02 la quinta (Parker), 11.04 per il nuovo primato centroamericano U20 della giamaicana Kiara Grant. Sui 200, dietro le prime due, 22.40 per Cambrea Sturgis e Janeek Brown. Ora è il suo turno.

JANEEK BROWN - Persi i 200, ma con un'impresa favolosa nelle gambe, i 100hs vinti poco prima dalla stessa Brown con la miglior prestazione mondiale dell'anno di 12.40, a solo 0.01 dal primato NCAA di Brianna Rollins, e record nazionale giamaicano eguagliato, a lungo sognato nelle ultime settimane grazie alla continuità di risultati, oltre che prestazione n.15 all-time.

Una gara dai contorni tecnici elevatissimi, con la nemmeno 20enne Brissett proiettata ai vertici, seconda in 12.52, e la terza, Tonea Marshall, 20 anni e mezzo, altra forza della natura in 12.66. C'è gloria per tutte, fin dalla prima gara di sabato pomeriggio, la finale 4x100: vince la Southern California con il miglior crono mondiale dell'anno di 42.21, con la Brissett, la Annelus poi prima sui 200, Lanae Thomas e la Terry. La Richardson non raggiunge la Terry in ultima frazione ed è seconda con la Louisiana in un pazzesco 42.29. La Brown è terza con l'Arkansas in 42.79.

HOLLOWAY - Se vedergli battere il 40enne primato NCAA di Renaldo Nehemiah (13.00) valeva già il prezzo del biglietto, archiviare le imprese dell'immenso talento Grant Holloway è delizia per gli occhi. Quaranta minuti prima di vincere i 110hs in 12.98, primato mondiale stagionale e NCAA, Holloway ha trascinato in terza frazione la sua Florida alla vittoria con la 4x100 e a un altro record NCAA, per la prima volta sotto i 38" in 37.97, in compagnia del nigeriano Ekevwo, del giapponese Sani Brown e di Ryan Clark. Non è finita: con la 4x400, mondiale stagionale per i winner di Texas A&M in 2:59.05, ma Holloway grandioso in ultima frazione corsa abbondantemente sotto i 44" e chiusura in 2:59.60, al vano inseguimento di Devin Dixon, l'anchorman texano. Tornando ai 110hs, il duello Holloway-Roberts ha caratterizzato tutta la campagna universitaria indoor e quella di primavera. Daniel Roberts, al personale di 13.06 in batteria, in finale si è superato in 13.00, perdendo dal tornado Holloway. E' l'undicesima volta nella storia che il secondo dei 110hs perde in 13 netti, o meno.

ODUDURU, DREAMDAY - Tre notti fa, la sensazionale doppia finale 100 e 200 uomini. Ordine d'arrivo in fotocopia, Oduduru, Gillespie e Sani Brown, ma dalla cifra straordinaria. Il nigeriano Divine Oduduru (9.94 e 19.76 di recente), ha vinto entrambi i titoli con una doppietta da 9.86 (mondiale stagionale eguagliato) e 19.73, a 0.03 dal crono superlativo di Michael Norman a Roma. Si tratta della seconda miglior accoppiata di sempre in un solo giorno, superiore solo a quella che realizzò Justin Gatlin cinque anni fa nella finale di Diamond League a Bruxelles (9.77 e 19.71). Dietro Oduduru, compagnia stellare con 9.93 e 19.93 di Cravon Gillespie, e 9.97 e 20.08 del giapponese Abdul Hakim Sani Brown. Il tempo sui 100 è anche il record giapponese e il primato asiatico Under 23. Per dirne di più, sulle statistiche dei 200 Oduduru si lascia alle spalle qualche nome che dire eccellente è riduttivo: LaShawn Merritt, Carl Lewis, piazzandosi 14esimo di sempre, a 0.01 da Pietro Mennea.

TOP 100 & TOP 80 - statistiche generali: con questa ondata di risultati, si tira una riga su "cifre tonde" nuove nuove: con i nuovi PB di Oduduru e Gillespie sui 100, sono ora in cento gli sprinter ad aver corso entro 9.96.

Sui 200, a 20 netti e meno contiamo ben 80 nomi.

DUPLANTIS BATTUTO - I campionati si sono aperti nei giorni scorsi con la sorpresa della sconfitta del campione d'Europa di salto con l'asta Armand Duplantis, battuto dal regolarissimo (di solo un anno più grande) Chris Nilsen, che ha costretto Duplantis a inseguire grazie a un gran 5,90 alla prima prova. Fallita la sua, lo svedese ha cercato di vincere direttamente a 5,95 (sbagliando), impresa riuscita a Nilsen (ancora al primo assalto), prima di sbagliare ciò che nemmeno immaginava, provare i 6,01. Gara di straordinaria profondità per gli NCAA, la migliore di sempre con sette atleti capaci di volare oltre i 5,70 e altri due a 5,60.

GRANDIOSI - Edizione indimenticabile. Vincono Texas Tech tra gli uomini, su Florida e Houston che confermano le piazze d'onore di un anno fa (vinse la Georgia). Al femimnile, l'Arkansas di Janeek Brown vince il titolo davanti alle campionesse uscenti della Southern California, terza la Louisiana della formidabile Richardson. I grandi risultati non finiscono qui: 400 uomini con finale da urlo per il 44.23 di Kahmari Montgomery e il 44.25 di Trevor Stewart, sugli 800 1:44.41 del bianco Bryce Hopper, il record nazionale del giavellottista di Grenada Anderson Peters (86,62), il peso da 21,11 per Adrian Piperi ma è doveroso sottolineare l'immenso campionato dell'olandese Demenentia, secondo nel peso (20,77) e quinro nel martello nello stesso giorno, poi quinto anche nel disco. Ancora più bravo Ju'Vaughn Harrison, doppio titolo nell'alto (2,27) e nel lungo (8,20). Chiudiamo con una cifra che da esattamente la dimensione dell'NCAA appena concluso e di cosa rappresenti per coloro che sono chiamati a partecipare: nella quattro giorni di Austin, sono stati realizzati 200 (!) primati personali. Novantacinque dai ragazzi, centocinque dalle ragazze. Chapeau.

POCKET ROCKET CI PRENDE GUSTO - Dopo essere tornata sotto gli 11" due settimane fa, riecco la Shelly-Ann Fraser-Pryce da exploit. Stanotte Nel racers Grand Prix di Kingston la pluriolimpionica e iridata dei 100 metri ha limato diversi centesimi nella sua rincorsa all'ennesimo campionato del mondo, vincendo in 10.88 con vento contrario. Alla seconda uscita sui 400, Shaunae Miller-Uibo ha scavato ancora un enormità tra sé e le avversarie, vincendo in 49.54. Tra gli altri risultati, 9.97 sui 100 del campione d'Europa Zharnel Hughes (Blake secondo in 10.01), 44.49 di Fred Kerley sui 400, 12,54 di Kendra Harrison sui 100hs e due ottimi concorsi: 68,10 del discobolo Dacres e triplo da 14,69 di Shanieka Ricketts con quattro atlete sopra i 14,30.

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File allegati:
- I RISULTATI DEI CAMPIONATI NCAA

Grant Holloway e Daniel Roberts nella finale NCAA


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