Mondo, Bolt per il 2015

25 Agosto 2014

Usain Bolt, appuntamento al 2015. Fajdek strapazza Pars con 83,48. Eberstadt da record con Barshim. Panoramica sulle maratone d'autunno.

di Marco Buccellato

Bolt apre e chiude

La volata sontuosa con la 4x100 giamaicana ai Giochi del Commonwealth e il 100 metri a Varsavia (corsi in 9.98), col tetto dell'impianto coperto per riparare dalla pioggia l'esordio del primatista del mondo in territorio polacco, sono state le uniche apparizioni di Usain Bolt nel 2014 che volge, almeno per quanto relativo all'attività in pista, all'ultimo frenetico mese del calendario. Bolt, in accordo col suo entourage, non sarà sui blocchi del Letzigrund per il Weltklasse in programma giovedì. In ottobre inizierà la preparazione per la stagione 2015, in cui tornerà a pieno regime in vista dei Campionati del Mondo di Pechino. Nonostante il tetto in modalità "chiuso", il vento è stato misurato: indoor? Outdoor? Se alla gara di Bolt (e perché non ai 110 hs vinti da Ortega in 13.03?) fosse accreditata valenza indoor, il 9.98 gli varrebbe la miglior prestazione mondiale al coperto, detenuta da Frankie Fredericks (10.05) dal 1996. La miglior prestazione giamaicana al coperto, invece, appartiene a Michael Green, che corse in 10.14 a Johnson City l'anno precedente. Per le gare a ostacoli, i riferimenti indoor sono 13.34 di Allen Johnson, e 13.36 (Europa) dell'olandese Robin Korving (Pascal Martinot-Lagarde ha corso in 13.06 a Varsavia). Per la gara di 100 hs, vinta da Nia Ali in 12.77, il limite attuale indoor è già migliore: 12.64 di Ludmila Engquist, datato 1997.
 
Fajdek, martellata nel passato

Lo straordinario lancio da 83,48 del polacco campione del mondo e vice-campione europeo Pawel Fajdek a Varsavia, oltre che migliorare il record nazionale e quello mondiale stagionale, e a lasciare a 5 metri il campione olimpico e neo-campione d'Europa Pars, vale al giovane martellista l'undicesima prestazione di tutti i tempi. Magistrale la serie di Fajdek: 80,19-83,48-83,37-82,16-81,57-81,46. Misurazioni che riportano la specialità a metriche frequenti negli anni '80 e '90, rare dal 2000 in poi. Polish-day anche nella gara femminile, con Anita Wlodarczyk che ha migliorato il suo record del meeting per due volte fino a 77,66, superando Betty Heidler di un metro e 40 centimetri. Tra gli altri risultati dell'ultima settimana, quelli degli sprinters e dei lanciatori: Asafa Powell è riapparso in Texas, dove è tornato sotto i 10 netti correndo in 9.87 con vento quasi al limite (1,8).

Justin Gatlin (neanche lui a Zurigo per il veto posto dagli organizzatori a atleti che sono incorsi in sospensioni), ha invece mantenuto l'imbattibilità stagionale segnando 10.00 nei Flame Games di Amsterdam. In Germania (Bad Kostritz), ritorno alla vittoria per David Storl (21,24, record del meeting) su Whiting e sul neozelandese Walsh (20,89 e 20,75), e grande lancio del giavellottista Röhler (86,74). I pesisti migliori (Storl, Whiting, Hoffa, etc...) si ritroveranno in pedana per l'Istaf di Berlino del 31 agosto.

Barshim-Bondarenko

Dopo Birmingham, il bilancio dei confronti diretti tra i due è di 7 a 6 in favore dell'ucraino. Relativamente a quest'anno, 3 a 2, sempre per Bondarenko. In questa stagione è la prima volta che un duello tra i due non si risolve oltre i 2,40. Barshim era reduce dalla bellissima gara di Eberstadt (2,41), dove ha migliorato il record del meeting (2,40 di Sotomayor), e in tutte le prove sopra i 2,30, soprattutto nel tentativo vincente a 2,41, ha dimostrato di avere ben più da offrire. Ieri la gara femminile, vinta dalla lituana Airine Palsyte con il record nazionale alzato a 1.98. Primato nazionale assoluto anche per la sorprendente britannica under 23 Isobel Pooley, salita a 1,96, e solo quinta, battuta anche dalla croata Šimic, dalla tedesca Jungfleisch e dalla polacca Kasprzycka (tutte a 1,96). Sesta la campionessa d'Europa Beitia, con 1.94. Per il discorso-record, al duo Barshim-Bondarenko restano due mani di poker: la finale di Diamond League a Bruxelles e la Continental Cup a Marrakech. Il prossimo anno i suoi piani prevedono la rincorsa ai record mondiali in pista su 5000 e 10000 metri.

Rono sotto l'ora, Farah a Newcastle

Nell'ultimo mese estivo riecco il calendario infoltirsi di mezze maratone e, a venire, maratone di grande livello. Giochi aperti dal kenyano Geoffrey Rono, già vincitore a Olomouc con 1:00.17 ancorché iscritto da pacemaker, che nell'austriaca Kleagenfurt è sceso a 59:45, tredicesima prestazione mondiale stagionale. Rono è atteso a Praga il 6 settembre al duello con Geoffrey Mutai, l'uomo più veloce di sempre in una maratona, la famosa Boston vinta in 2:03:02, crono non valido per l'omologazione-record per le ben note caratteristiche del percorso.

Le prossime settimane saranno ricche di eventi di primo piano: dopo la miglior prestazione europea sulle due miglia a Birmingham, Mo Farah correrà la Great North Run tra due weekend. Lo scorso anno il britannico fu artefice di un duello straordinario con Kenenisa Bekele, con vittoria in volata dell'etiope. Farah non ha intenzione di correre, dopo quella di Londra dello scorso aprile, altre maratone prima dei Giochi di Rio 2016.

Marathons time, Berlino e Eindhoven

Tra un mese tocca a Berlino: tra i migliori in gara, l'iridato di mezza maratona Geoffrey Kipsang Kamworor, il vincitore delle World marathon Majors 2011 Emmanuel Mutai, e il miglior esordiente di sempre sui 42 km Dennis Kimetto. L'etiope Tsegaye Kebede, altro nome-top, è detentore di un portentoso palmarès: su 17 maratone disputate, ne ha concluse ben 14 tra i primi tre classificati, con sei vittorie. Tra le donne, occhio particolare sull'esordiente Gladys Cherono, iridata di mezza maratona, alle prese con Tirfi Tsegaye, Shalane Flanagan, Kayoko Fukushi, e un foltissimo gruppo di africane di prim'ordine. In ottobre si profila l'esordio sui 42 km del primatista del mondo dei 10 km e dei 15 km, Leonard Patrick Komon (26:44 e 41:13), iscritto nella maratona di Eindhoven, e già concentrato sul miglioramento del record della corsa (2:05:46). Il kenyano ha esordito quest'anno sulla mezza distanza, segnando il miglior tempo di sempre per un debuttante sui 21,097 km (59.14).
 
Bekele vs Kipchoge

Nello stesso giorno (12 ottobre) il ritorno di Kenenisa Bekele sui 42 km a Chicago, dopo il favoloso esordio di Parigi (2:05:03). L'etiope troverà sulla sua strada il già collaudato maratoneta Eliud Kipchoge, il kenyano che undici anni fa, proprio a Parigi, lo sconfisse sui 5000 ai campionati del mondo su pista (assieme a Hicham El Guerrouj), e che ha affrontato tante volte, ma mai in una maratona. Nel mirino, il record della corsa di 2:03:45 di Kimetto, che è anche il quarto crono di sempre, a 22 secondi dal record mondiale. Bekele studierà il percorso della maratona di Chicago via internet, preferendo continuare la preparazione in Etiopia. Una settimana dopo toccherà alla 42 km di Amsterdam, con l'etiope Ayele Abshero a caccia del primato del percorso detenuto da Wilson Chebet (2:05:36). Per finire, è in procinto di rientrare anche l'ex-recordman mondiale di maratona Patrick Makau, rimessosi dagli infortuni, che correrà una mezza maratona in settembre, prima di tornare sui 42 km in febbraio a Tokyo.

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