Mondo: America e altre storie

29 Aprile 2019

Le Relays di Des Moines e Philadelphia, il 19enne bianco Boling nel vento sotto i 10 secondi, i campionati sudafricani, le corse su strada del fine settimana internazionale

di Marco Buccellato

Edizioni non scintillanti come in altre annate, ma sempre illuminanti per il proseguimento della stagione di molti big a Des Moines e Philadelphia. Nelle Drake Relays dell'Iowa, il rientro dopo l'intervento a un'anca per l'astista Sandi Morris, subito al successo con 4,76. Nella giornata di chiusura, freddo e pioggia non hanno impedito a Ryan Crouser di piazzare un lancio da 21,11. L'asta uomini si è disputata anche quest'anno al coperto con vittoria di Chris Nilsen (5,85) che ha battuto il campione del mondo Kendricks (5,80), in predicato di gareggiare a Doha in Diamond League. Risultato più interessante, la sconfitta di Omar McLeod sui 110hs a firma del 21enne emergente Daniel Roberts, per un centesimo (13.28 contro 13.29) e con vento oltre i limiti. Nelle Penn Relays di Philadelphia, tre vittorie USA, due giamaicane e una keniana nelle staffette USA vs the World, senza prestazioni trascendentali: 38.80 per la 4x100 uomini USA su un Canada privo di De Grasse, 3:02.70 per i miler a stelle e strisce (con Kerley), 43.19 e 3:28.94 per le ragazze giamaicane con Shelly-Ann Fraser-Pryce in prima frazione nella 4x100.

RISULTATI TOP - Quelli di Jenna Prandini a Fayetteville, 11.10 e 22.53 con vento legale, e soprattutto dell'ostacolista giamaicana Janeek Brown, firma di un inatteso 12.57 da pole position mondiale. Esordio da 21,72 del gigante nero Darrell Hill a Tucson, atteso venerdì a Doha contro Crouser e Walsh. Altra cifra da numero uno mondiale stagionale, il 6,90 della lunghista delle Isole Vergini Britanniche Chantel Malone in Georgia. Apertura per la quarta di Rio del salto triplo, Keturah Orji, con 14,66 e vento quasi nullo. Da prima pagina anche il 5,94 di Armand Duplantis a Baton Rouge, sfortunato almeno in una prova a 6,01. Dai concorsi anche la conferma della felice vena del triplista Craddock a Provo (17,25), dove hanno brillato anche l'iridata dei 100 metri Bowie (6,78 nel lungo) e l'olimpionico Jeff Henderson (8,38).

BOLING TEMPESTA - Continua a fare clamore l'ascesa del giovanissimo velocista bianco statunitense Matthew Boling. Stavolta, con un vento molto amico di 4.2 metri al secondo, è sceso sotto i 10 secondi in 9.98 e la cosa ha scatenato particolari entusiasmi. Numeri alla mano, Boling è il decimo sprinter caucasico a abbattere il muro dei 10 netti sui 100 metri, in qualsiasi condizione, ma è di sicuro il più giovane a esserci riuscito (appena 19enne). Prima di lui, hanno centrato il "meno-10", con vento nei limiti o no, un francese (Lemaitre), due italiani (Pietro Mennea e Filippo Tortu), uno svedese (Peter Karlsson), due tedeschi (Keller e Reus), un turco di origini azere (Guliyev), e un namibiano (Van Wyk).

Boling è il primo statunitense non afroamericano a riuscirci.

MANYONGA 8,35 - L'oro iridato di salto in lungo ha onorato i campionati nazionali di Germiston con un successo e una buonissima misura d'esordio (8,35). Nella velocità successi di Magakwe (10.05) e Simbine (20.28). Big mark della rassegna, il 21,51 del pesista con avi italiani Orazio Cremona. Caster Semenya ha vinto a spasso i 1500 metri in 4:13.59 e i 5000 in 16:05.97. Gran risultato nel peso anche nel Gran Prix brasiliano di Bragança Paulista, a firma del nigeriano Chukwu Enekwechi, al record nazionale con 21,77 e davanti alla stella locale Romani (21,69). Nello sprint, 20.08 del colombiano Baloyes. Sui 400hs record sudamericano U20 di Alison dos Santos in 48.84, oltre mezzo secondo sul suo precedente limite datato dieci giorni fa. Un altro brasiliano, il polivalente saltatore Alexandro de Melo, ha saltato 17,31 con vento legale pochi giorni fa in Bolivia. Ultimo primato dal settore lanci, la migliore prestazione europea U18 della giavellottista serba Adriana Vilagoš, appena 15enne, che a Spalato ha centrato il limite di 64,73 con l'attrezzo da 500 grammi.

NON SOLO KIPCHOGE - Detto largamente ieri del superasso della maratona, ecco il resto del calendario del weekend. Nella 42km di Madrid record della corsa del keniano Reuben Kerio in 2h08:18 su Kipkemoi Kipsang (2h08:58). Quinto in 2h10:19 lo spagnolo Javi Guerra. Stesso margine tra le prime due donne, le etiopi Shasho Insermu (2h26:24) e Dejene Tsegaye (2h27:06). Record doppio a Cracovia: Cyprian Kotut fa suo quello della corsa maschile in 2h09:18, l'ucraina poco conosciuta Viktoriya Khapilina firma quello donne in 2h28:03. Tra le mezze maratone, ottimi risultati a Gifu, dove Ruth Chepngetich ha migliorato il primato di mezza maratona sul suolo del Giappone in 1h06:06, facendo tripletta keniana sul podio con Joan Chelimo (68:01) e Evaline Chirchir (68:07). Infine, record della corsa per l'argento mondiale dei 5000 metri Senbere Teferi a New York. L'etiope ha vinto la tradizionale Healthy Kidney 10K in 30:59.

HASSAN 10000, KEJELCHA 5000 - Arriva l'ora dell'esordio sulla distanza più lunga del programma in pista (i 10.000 metri) della campionessa europea dei 5000 e primatista continentale di mezza maratona Sifan Hassan. L'appuntamento è per giovedì 2 maggio nel Payton Jordan Invitational di Palo Alto, in una gara ricca di spunti per il mezzofondo locale e anche europeo: oltre alla Hassan, al via l'altra olandese Susan Krumins, la svedese Bahta, la norvegese Grovdal e la britannica McColgan. Tra gli uomini, spicca il nome di Yomif Kejelcha sui 5000 metri.

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Matthew Boling


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