Mondiali, primi allenamenti per gli azzurri



Manca il gran caldo. Per il resto, tutto è esattamente come nelle previsioni. Daegu mostra alle delegazioni arrivate per i Mondiali di atletica, il volto più gentile e tecnologico della Corea. Ovunque inchini e sorrisi, organizzazione cronometrica e tempeste di elettronica. Il villaggio degli atleti è un gioiello, per certi versi simile a quello allestito a Pechino, tre anni fa, per i Giochi Olimpici. Nove alti palazzi immersi nel verde (fino a tredici piani, ospiteranno complessivamente 3500 persone), posti alla periferia sud est della città, non lontano dallo stadio. Il primo villaggio appositamente costruito per un Mondiale di atletica, dicono gli organizzatori con un orgoglio che appare giustificato. A pochi passi, una pista a otto corsie nuova di zecca, campo lanci di estensione esagerata, anello asfaltato per marciatori e fondisti. Tutto già testato dalla squadra azzurra nella prima giornata di permanenza. Pedana e un po' di palestra per Nicola Vizzoni, palestra a tutto tondo per Chiara Rosa, abituale razione di chilometri per Alex Schwazer (doppia seduta, mattina e pomeriggio), Giorgio Rubino, e Daniele Meucci (doppio anche per lui). In pista, le ragazze della 4x400 (Bazzoni, Spacca, Milani, Bonfanti e l'ostacolista Gentili), l'eptathleta Doveri, l'altista Chesani, e l'astista Giordano Bruno: per tutti, una sorta di riattivazione, dopo il lungo volo di trasferimento dall'Italia. Minimi problemi per il jet lag, aggirato, probabilmente, anche grazie alla scelta di viaggiare in notturna. Inquietano, per le preoccupanti dimensioni (e per il sacco di raccolta posto al fondo) solo i dispositivi anti zanzare distribuiti un po' ovunque intorno al campo di allenamento e nella piazza centrale del villaggio... Domani mattina (nella tardissima serata di oggi per l'Italia) si unirà al gruppo anche l'ostacolista Emanuele Abate, in arrivo da Shenzhen (Cina), dove ha preso parte all'Universiade. Sempre in mattinata, via ai prelievi ematici (per tutti gli atleti) imposti dal nuovo protocollo IAAF. Al Mondiale mancano: sei giorni.

m.s.

Coreando :-) La Corea vista dai Mondiali
1 - Brivido alto - Nel primo giro di perlustrazione, a tarda sera, è stata la sorpresa più grande. Sul balconcino dell'appartamento al nono piano, in un angolo, un poderoso braccio metallico ripiegato a serramanico e appoggiato al muro. A che serve? La risposta, nell'eloquente disegnino a corredo: in caso di emergenza, indossate l'imbragatura riposta nella scatola qui in basso, aprite il braccio metallico, agganciatevi, e... calatevi giù per il balcone. In dotazione, anche una torcia. Per più rilassanti emergenze notturne.

Nella foto, Alex Schwazer in allenamento, seguito in bicicletta dal tecnico Michele Didoni (FIDAL)




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