Mondiali, Tamberi chiude da ottavo

30 Agosto 2015

Il saltatore marchigiano supera i 2,25 ma deve arrendersi alla quota successiva. Oro a Drouin, la Dibaba battuta nei 5000, terzo oro consecutivo nei 1500 per Asbel Kiprop

di Marco Sicari

La speranza di una serata finalmente gioiosa ai Mondiali di Pechino, si è arenata presto sulle secche di una finale dell’alto priva di emozioni in chiave italiana. Gianmarco Tamberi, ultimo azzurro in campo nella rassegna iridata, ha chiuso all’ottavo posto la finale dell’alto, superando la misura di 2,25 (prima, semaforo verde alla prima prova anche a 2,20). Alla quota successiva, quattro centimetri più in alto, il marchigiano ha dovuto arrendersi, con un ultimo tentativo mancato per un soffio (lieve contatto dei polpacci con l’asticella). Il titolo mondiale è andato all'uomo più in forma del momento, il canadese Derek Douin, con un salto vincente a 2,34 nello spareggio per l’oro con il cinese Zhang e l’ucraino Bondarenko (entrambi d’argento). Fuori dal podio il qatarino Mutaz Essa Barshim, quarto e non incluso nello spareggio, pur avendo anche lui superato, come i tre avversari, l’ultima misura di gara valida, i 2,33, al primo tentativo (a pesare, l’errore commesso lungo il percorso, a 2,29).

Tamberi: "Mi dispiace, avrei voluto giocarmi meglio il Mondiale"
"Non lo so neanche io cosa sia successo - il commento di Gianmarco Tamberi al termine della gara -. La giornata è iniziata male già dal riscaldamento, mi mancavano le sensazioni giuste. Non riuscivo a saltare nemmeno 2,15. In gara a 2,25 ho piazzato un salto discreto, pensavo di essermi sbloccato. E, invece, a 2,29 continuavo a frenare negli appoggi finali e all'ultima prova, anche se era un brutto salto fatto di cattiveria, l'asticella è finita giù di un niente. Di solito quando vado male sono incavolato e cerco di imparare dai miei errori, ma qui non capisco proprio cosa non abbia funzionato. Rivedere i video dei salti forse mi aiuterà a capirlo. Non c'entra l'emozione come all'Olimpiade di Londra, non c'entra il fatto che avesse piovuto o che la pedana fosse bagnata. Sono condizioni uguali per tutti. Potevo esserci anche io, ma oggi mi sono giocato così il Mondiale. E questo mi dispiace tantissimo perchè non vedevo l'ora di fare questa gara, ero l'ultimo azzurro in gara e mi sarebbe tanto piaciuto far bene per l'Italia e per tutti quelli che credevano in me". (a.g.) 

Le altre finali: Dibaba KO, Asbel Kiprop al terzo titolo
Ancora grandi emozioni nell’ultima sessione di gare al Bird’s Nest. Genzebe Dibaba cercava la doppietta, dopo l’oro dei 1500. E’ arrivata invece una sconfitta, seppure contrassegnata da una medaglia (il bronzo) e dalla tripletta etiope. A vincere il titolo mondiale è stata Almaz Ayana, il bronzo di Mosca, che ha salutato la compagnia della Dibaba a tre giri dal termine, andando a vincere in 14:26.83, record dei campionati, grazie ad un ultimo duemila metri da 5:31 (dopo un passaggio ai 3000 in 8:55.63); argento alla connazionale Teferi (14:44.07), bronzo, come detto, alla Dibaba. Ancora Africa, ma questa volta lato Kenya, nei 1500 metri uomini. Il passo regale di Asbel Kiprop, al terzo titolo iridato dopo Daegu e Mosca (gemme impreziosite dall’oro olimpico di Pechino 2008), non trova ostacoli nel rettilineo conclusivo, quello nel quale si compie il sorpasso dell’algerino Makhloufi (primo ad attaccare il rettilineo), e del marocchino Iguider. Kiprop è oro in 3:34.40 (ed un ultimo 300m da 38.02), il connazionale Manangoi è argento (3:34.63), Iguider bronzo (3:34.67).

L’ultimo lancio di gara rovina la festa cinese, pronta ad esplodere al termine del giavellotto: a compromettere i sogni degli spettatori, la tedesca Kathrina Molitor, fino a quel momento terza, e capace del sorpasso (67,69, miglior prestazione mondiale dell’anno) ai danni della padrona di casa, Huihui Lyu, arrivata a 66,13 nel penultimo turno. Bronzo alla sudafricana Sunette Viljoen, 65,79. Staffette del miglio secondo pronostico: tra le donne, a trionfare è la Giamaica (Day, Jackson, McPherson e Williams-Mills, 3:19.13, miglior prestazione mondiale dell’anno), superando nei metri finali gli Stati Uniti (3:19.44), pur schierati con una formazione comprensiva delle stelle Sanya Richards-Ross e Allyson Felix; bronzo per le britanniche (3:23.62). Tra gli uomini, oro agli Stati Uniti (Verburg, McQuay, Nellum, Merritt, 2:57.82, anche in questo caso miglior prestazione al mondo nel 2015), davanti al sorprendente quartetto di Trinidad (record nazionale portato a 2:58.20), bronzo con tuffo sul traguardo per la Gran Bretagna (2:58.81) e Giamaica beffata, pur accreditata dello stesso tempo. In mattinata, esito incredibile per la maratona donne: in quattro nello stadio, si sono giocate le tre medaglie in un finale mai visto prima: oro all’etiope Mare Dibaba (2h27:35), davanti a Helah Kiprop (Kenya, 2h27:36), e a Eunice Jepkirui Kirwa (Bahrain, 2h27:39). Fuori dal podio, per tre secondi, l’altra keniana Jemina Jelagat Sumgong (2h27:42).

Mondiale: il Kenya primo nel medagliere
Per la prima volta in quindici edizioni del Mondiale, è un paese africano a guidare il medagliere: è il Kenya, primo della graduatoria con 7 ori, 6 argenti, 3 bronzi; Stati Uniti terzi (dietro la Giamaica), e per la seconda volta conscutiva (non era mai accaduto) vincitori globali in termini di medaglie. Ma la densità della squadra statunitense viene fuori nella classifica a punti, dove gli americani comandano con oltre 40 lunghezze di vantaggio sui keniani (214 contro 173) e oltre 80 sulla Giamaica (132); Germania (quarta, 113), Gran Bretagna (quinta, 94), Polonia (ottava, 68), Russia (decima, dopo il primo posto casalingo del 2013, ma qui con squadra fortemente ridotta, capace di 60 punti) il top tra le europee. L'Italia è solo 29esima, con 10,5 punti, e nessuna medaglia (come a Berlino 2009).

Azzurri al di sotto delle attese
Non è questione di sensazioni, che pure ci sono, e nette. Lo dicono i numeri: Pechino 2015 è stata la peggiore edizione dei Campionati del Mondo per la squadra italiana. Dal 1983 ad oggi, in quindici edizioni, gli azzurri non avevano mai fatto così male. Zero medaglie (seconda volta, dopo Berlino 2009), quattro soli finalisti (record negativo, tre dei quali dalla strada, uno dallo stadio), per un totale di 10,5 punti (ancora record avverso). In precedenza, il limite basso, sia in termini di finalisti, sia di punti, era stato toccato due anni fa a Mosca, con 6 piazzamenti nei primi otto e 18,5 punti. A riprova di una tendenza che si sperava invertita, e che invece, nei fatti, è stata accentuata. Dati severi, che vanno poi collegati ai risultati dagli italiani schierati nelle prove individuali: un solo primato personale (il 22.92 di Gloria Hooper nelle semifinali dei 200), una raffica di eliminazioni al primo turno, ovviamente considerate nelle gare che prevedevano round successivi: addirittura 12 su 15. Intendiamoci: non è che non fossero chiare già alla vigilia le difficoltà di una squadra decimata dagli infortuni (che sono l'altro grande problema di casa nostra). Anzi. Ma al di là di questo, è innegabile che il rendimento medio dei presenti sia stato, purtroppo, e certo non per scelta di nessuno (non eisstono atleti a cui piaccia non riuscire a dare il meglio), al di sotto delle attese. E non è neanche questione di centimetri mancanti per la qualificazione o di centesimi di troppo per il passaggio del turno. A mancare, pur con le dovute eccezioni (Pertile, Meucci, Palmisano, Tamberi, Hooper, le due staffette) sono state le prestazioni nel loro complesso, con esiti spesso nella media, ed in qualche caso (ben) al di sotto. La squadra italiana, come detto in presentazione, aveva le sue carte da giocare, alcune delle quali per tentare di andare a medaglia o comunque di riuscire ad essere competitivi (salto in alto, marcia donne, maratona): il tavolo ha confermato queste potenzialità, alle quali vanno aggiunte le buone prove dei due quartetti presenti (a proposito: la 4x100 donne correrà di nuovo giovedì sera a Zurigo). Agli altri, molto semplicemente, resta il rammarico per non essere riusciti ad esprimersi sui propri livelli. Qualcosa che l’atletica italiana, in un Mondiale, non può permettersi senza conseguenze come quelle descritte dai numeri.

RISULTATI/Results - FOTO/Photos

TUTTE LE NOTIZIE/News - I MONDIALI DI PECHINO 2015 IN TV - LE PAGINE IAAF SUI MONDIALI (orario, iscritti, risultati)

SEGUI LE ULTIME NOTIZIE SUI MONDIALI E LA SQUADRA AZZURRA VIA Twitter: @atleticaitalia | Facebook: www.facebook.com/fidal.it



Condividi con
Seguici su: