Mondiali Juniores avanti Tricca e Lorenzi

10 Luglio 2012

Entrambi gli azzurri devono ricorrere al ripescaggio, ma il 46"31 del segusino in batteria risulta alla fine il sesto tempo assoluto del turno.

Un azzurro coraggioso protagonista nei 10000 metri, una delle tre finali della giornata inaugurale dei Mondiali juniores: l’abruzzese Daniele D’Onofrio chiude al 10° posto con 31’07”70, primo europeo classificato tra i 35 atleti al via. La sessione pomeridiana si era aperta con il passaggio alle semifinali dei 400 metri dei due azzurri Michele Tricca (46”31, sesto tempo assoluto del turno) e Marco Lorenzi (47”19, abbastanza agevolmente tra gli otto ripescati). Bene anche Judy Ekeh, all’esordio in azzurro: la reggiana si qualifica in scioltezza per le semifinali dei 100 metri correndo in 11”70 (nono tempo delle batterie, con -1.7 di vento). In mattinata era stato Mohad Abdikar, il somalo di Sezze, il primo azzurro a conquistare una finale mondiale al Montjuic: bravo a districarsi in un complicatissimo turno eliminatorio dei 1500 metri e premiato dall’ultimo tempo di recupero (3’46”37). Esibizione da grande agonista per il solito Giovanni Galbieri, promosso alle semifinali dei 100 metri (10”60, con -1.7), mentre l’ostacolista Lorenzo Perini ha avuto bisogno del ripescaggio (13”92, -1.6) per inserirsi tra i pretendenti alla finale dei 110hs.

LE GARE DEGLI AZZURRI (pomeriggio)

10000m M (finale): C’è anche un azzurro – l’abruzzese Daniele D’Onofrio, esordiente in nazionale - tra i 35 protagonisti dell’ultima finale di giornata, quei 10000 metri che sono da sempre terreno di caccia per gli africani. Qui il pericolo pubblico numero uno si chiama Geoffrey Kirui, un personale “marziano” da meno di 27 minuti: tanto per mettere le cose al loro posto, il 29’45”43 di D’Onofrio è il secondo tempo europeo stagionale e il migliore tra i partenti del Vecchio Continente. In avvio il cinese Wang Binlu sembra partire per la classica “visita parenti” cara alle due ruote, conquistando in meno di due giri oltre 50 metri di vantaggio. Chi tenta la sortita all’inseguimento? Proprio l’azzurro, ma siamo ancora alle schermaglie iniziali. Un obiettivo Wang lo ottiene: fa innervosire i kenyani, che in un paio di giri ci si mettono con le cattive per assorbire un gap ormai avviato verso i 100 metri. I ritmi, follie tattiche a parte, non sono proibitivi, perché si viaggia sul piede di 3 minuti al chilometro o poco meno. In questo contesto da “helzapoppin” atletico, D’Onofrio si batte con grande coraggio e comanda a lungo il gruppo degli “umani” intorno alla 15^ posizione: passa 6’05” al secondo chilometro, poi 9’07” al terzo. Prima del quarto (12’09”) riprende il “folle” cinese Wang e poi purtroppo si ritrova senza alcun appoggio, in completa solitudine, quando va a doppiare la metà gara in 15’18”: nel frattempo Kirui ha rotto gli indugi e lo passa senza pietà, evitando anche di guardarlo. L’allievo di Donato Chiavatti prosegue in ogni caso animato da un pregevole coraggio, approfitta dei doppiati per trovare obiettivi intermedi e passa al 6° in 18’23”: arriva la fase psicologicamente più difficile, ma non molla più di tanto e tocca il 7° chilometro in 21’35”. Ormai D’Onofrio è lanciato verso la terra promessa del traguardo, mentre in testa c’è un sussulto quando il secondo kenyano Cheboi rimonta su Kirui in piena crisi e passa in testa, seguito a ruota dall’etiope Demelash che poi riparte in contropiede. Nel frattempo Daniele soffre, cala il ritmo (24’47” all’8° chilometro), stringe i denti: 27’59” al nono, ma ormai è quasi un calvario per il valoroso portacolori dell’Atletica Gran Sasso.

Quando sente il suono della campana è una liberazione: nel frattempo le medaglie sono già state assegnate da tempo, ma D’Onofrio è comunque il primo degli europei: 31’07”70 e 10° posto, una piccola medaglia anche per lui. E tra gli atleti arrivati ci sono scene drammatiche, perché la fatica è tanta per tutti e le condizioni ambientali, nella sera catalana, sono comunque pesanti.    

Disco M (qualificazione): Il primo dei due azzurri in pedana è Giacomo Grotti e la norma di qualificazione è fissata a 59.40 (solo due ci riescono nel gruppo A), ma il toscano dovrebbe migliorarsi di un paio di metri solo per cominciare a sperare nella finale: ovviamente non ci riesce, ma la sua progressione è relativamente valida, 51.88-54.59-55.25, tanto da garantirgli una 10^ piazza provvisoria superiore alle attese. Invece può recriminare sulla sua prestazione Stefano Petrei, che pure veniva da una stagione di grande consistenza: il friulano non riesce mai a trovare la misura in pedana, sbaglia il primo lancio (50.64), poi manda in scena un nullo molto lungo – ma pur sempre nullo – e chiude con un'altra traiettoria bassa, finita a 52.48. Conti alla mano, può parlarsi di una finale mondiale gettata alle ortiche: per passare occorreva un 56.78, assolutamente alla portata del ragazzo allenato da Adriano Coos (Grotti si piazza 16° e Petrei 24°).

100 m F (batterie): Come in mattinata è ancora il vento che fa le bizze e ingolfa i motori delle velociste: ma Judy Ekeh, finalmente al suo debutto in azzurro, mostra di non accorgersene assolutamente e tallona la turca Nimet Karakus (reduce dagli Europei dei “grandi” a Helsinki). La reggiana interpreta con grande consapevolezza la batteria e agguanta in buona scioltezza il passaggio del turno con 11”70 (-1.7). Poi la brezza mette giudizio a tratti, ma non sembra che in pista ci siano fenomeni inarrivabili: immancabile la lacrimuccia, stavolta sul viso dell’inesperta capoverdiana Lidiane Lopes che si fa squalificare per una puerile falsa partenza. Stessa scena per l’iraqena Hadeel Raheem Kaood nella batteria che comprende anche Elisa Paiero: qui si corre contro un muro di vento da -2.6 e non si può pretendere che la friulana faccia miracoli sul piano cronometrico, anzi il suo 12”08 in questo contesto è più che accettabile. Comunque è un peccato perché  la seconda azzurra non arriva poi lontanissima dal possibile ripescaggio per le semifinali, fissato a 11”98, con un vento che va da un leggero favore ad un pesante svantaggio nel corso del turno.

400m M (batterie): Il giro di pista fa il pieno, con otto batterie colme di talento dove anche i due azzurri fanno la loro parte: Marco Lorenzi e Michele Tricca hanno riscritto la storia recente della specialità a livello giovanile. In 66 si presentano sui blocchi di partenza mentre nelle tre semifinali si ritroveranno in 24, con i primi due e gli otto migliori tempi usciti dal primo turno: una selezione che già può far tremare più di qualche specialista di buon spessore internazionale. Lorenzi è nella prima, con il quarto tempo stagionale, e c’è subito da correre: anche perché il kenyano Boniface Mweresa (46”16) sembra una scheggia impazzita sulla pista. Il trentino passa ai 200 metri in linea per la qualificazione diretta, poi sul rettilineo si fa sorprendere dal polacco Dobek in prima corsia e finisce terzo: per quanto ci sia da attendere il responso delle altre batterie, 47”19 è comunque un ottimo tempo per un comodo ripescaggio dalle batterie.

Nelle successive - con un risultato ben peggiore, 47”37 - può garantirsi la qualificazione diretta il russo Uglov, argento europeo di Tallinn: e molto più lento va il colombiano Palomeque, che si presentava qui con un personale da 45”62. Prima che scenda in pista Michele Tricca, anche il secondo kenyano Alphas Kishoyian desta un’eccellente impressione (46”22 per lui che vanta 45”64): ma è chiaro che l’attesa degli osservatori è tutta per il fenomeno dominicano Luguelin Santos, atteso dall’esperienza olimpica di Londra grazie al suo personale da 44”45: nella quinta batteria il caraibico “gigioneggia” un po’ troppo e rischia di farsi infilare, tanto da cedere la prima piazza al giamaicano Javon Francis (46”31 contro 46”34) anche dal neozelandese Andrew Whyte, sceso a 46”62. Quando viene chiamato Michele Tricca al via, Lorenzi ha ancora il 3° tempo dei ripescati sugli otto previsti: il punto di riferimento potrebbe essere lo statunitense Arman Hall, all’esterno (credenziali da 45”59). Anche il segusino deve ricorrere al ripescaggio, ma solo perché la sua batteria è la più competitiva: Hall 46”13, il croato Ruzic al personale di 46”30 e poi l’azzurro a 46”31, ossia il secondo tempo assoluto nelle liste juniores di sempre e alla fine risulterà il 6° tempo complessivo del 1° turno. Che cosa possa fare l’aria di casa lo dimostra poi lo spagnolo Julio Arenas, che ottiene una qualificazione miracolosa limando il personale da 47”63 a 46”42 in un colpo solo! Come previsto, anche Lorenzi si qualifica con il 7° ripescaggio.  

Raul Leoni  

RISULTATI DELLA PRIMA GIORNATA

3000st F: (13)b2 Sveva Fascetti 10’57”98 (25^, el.)
Peso F: (14)Q Monia Cantarella 14.30 (el.) 
1500m M: (4)b1 Mohad Abdikadar 3’46”37 (12°, qual.), (6)b3 Joao Bussotti Neves 3’49”37 (20°, el.)
800m F: (6)b5 Irene Baldessari 2’12”15 (37^, el.)
110hs M: (4)b3 -0.8 Lorenzo Vergani 14”03 (26°, el.), (3)b8 -1.6 Lorenzo Perini 13”92 (19°, qual.)
Asta M: (23)Q Alessandro Sinno 4.95 (el.)
100m M: (2)b1 -1.7 Giovanni Galbieri 10”60 (18°, qual.)
400m M: (3)b1 Marco Lorenzi 47”19 (22°, qual.), (3)b6 Michele Tricca 46”31 SB (6°, qual.)
Disco M: (16)Q Giacomo Grotti 55.25 (el.), (24)Q Stefano Petrei 52.48 (el.)
100m F: (2)b1 -1.7 Judy Ekeh 11”70 (9^, qual.), (5)b6 -2.6 Elisa Paiero 12”08 (32^, el.)
10000m M: (10) Daniele D’Onofrio 31’07”70

GLI ITALIANI IN GARA NELLA SECONDA GIORNATA

Ore 9.30: Marcia 10000m F (finale) Anna Clemente ed Elena Poli
Ore 10.10: Triplo F (qualificazione) Ottavia Cestonaro e Francesca Lanciano
Ore 10.40: 400m F (batterie) Flavia Battaglia
Ore 11.30: 400hs M (batterie) Paolo Spezzati ed Enrico Tirel
Ore 18.30: 110hs M (semifinali) Lorenzo Perini
Ore 18.40: Alto M (qualificazione) Alberto Gasparin
Ore 19.00: 100m F (semifinali) Judy Ekeh
Ore 19.30: 100m M (semifinale) Giovanni Galbieri
Ore 20.00: 400m M (semifinale) Michele Tricca e Marco Lorenzi
Ore 21.00: 100m F (finale) ev. Judy Ekeh
Ore 21.45: 100m M (finale) ev. Giovanni Galbieri

TV (martedì 10 luglio) - Diretta su RaiSport 1 ore 9:30-13:30, ore 17:40-22:00. [STREAMING]

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File allegati:
- ORARIO/RISULTATI
- Le FOTO della PRIMA GIORNATA/Photos

Daniele D'Onofrio (foto Colombo/FIDAL)


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