Mondiali, Giordano Bruno a un soffio dalla finale



La prima giornata dei XII Campionati del Mondo di Berlino si è esaurita con una sessione pomeridiana avara di soddisfazioni per la spedizione azzurra. A recriminare più di tutti la primatista italiana di salto con l'asta  Anna Giordano Bruno, protagonista di una qualificazione più che onorevole e rimasta fuori dalla finale di dopodomani come prima delle atlete escluse, nonostante il superamento della misura di 4.50 al primo tentativo. Eliminazioni anche per gli altri tre azzurri impegnati nel pomeriggio, Christian Obrist sui 1500 metri ed i velocisti Emanuele Di Gregorio e Fabio Cerutti, la cui avventura sui cento metri si è arrestata ai quarti di finale. Il primo ad andare in pista è Christian Obrist, nella batteria d’apertura dei 1500 metri. L’altoatesino si trova davanti nelle battute iniziali, ma quando si accendono le polveri finisce per ritrovarsi intrappolato nel gruppo. La volata lunga premia il fuoriclasse francese Baala, mentre Obrist finisce lontano dalla linea del quinto posto (l’ultimo buono per lapromozione), terminando ottavo in 3:43.41. I tempi di ripescaggio danno ragione, come ovvio, ai battuti dell’ultima batteria, ammessi in blocco alle semifinali.

Lo sprint si apre discretamente per gli azzurri, anche se, alla resa dei conti, né Emanuele Di Gregorio né Fabio Cerutti accedono alle semifinali. Il siciliano è bravo però a indovinare lo start, e a piombare sultraguardo quasi sulla stessa linea del francese Mbandjock, nella contesa per l’ultima piazza: c’è però aria tra i due (10.22 a 10.26; primo il britannico Chambers, in 10.04, vento -0.7), con l’azzurro quindi eliminato. Meno brillante Fabio Cerutti, capitato ancora una volta nella corsa di Tyson Gay: l’americano vola in 9.98 (vento +0.1), staccando anche il giamaicano Frater (10.09). Per il piemontese, arriva il settimo posto in 10.37.  Usain Bolt dà sfoggio, ancora una volta, della sua impressionante superiorità. Si lascia battere dall’antiguano Daniel Bailey, passeggiando per almeno trenta metri e scambiandosi sorrisi e, dopo l'arrivo, buffetti camerateschi, frutto della lunga comune militanza di allenamenti e di gare vissute l'uno contro l'altro nelle categorie giovanili. 

Brava e sfortunata Anna Giordano Bruno: entrata in gara a 4.10 (buona la prima), e superati i 4.25 ed i 4.40 con due tentativi, la primatista italiana di salto con l'asta è stata in lizza per la qualificazione ad una storica finale mondiale fino all'epilogo della competizione, dopo aver superato i 4.50 al primo assalto. Dopo i tre errori a 4.55 (discreto il primo tentativo, scarica e rallentata nella rincorsa nei restanti), ed a lungo dodicesima e ultima atleta ammessa per la finale, è stata eliminata dall'ultimo salto vincente a 4.55 della russa Kiryashova, una specialista cresciuta in questa stagione come l'azzurra e convocata per Berlino dopo la rinuncia per infortunio di Svetlana Feofanova. La beffa reale è però venuta dall’incredibile fortuna che ha accompagnato la tedesca Gadschiew nel primo tentativo a 4.50. L’atleta è piombata sull’asticella in fase di ricaduta, facendola volteggiare in aria sollevata di diversi centimetri dai ritti, per poi ricadervi sopra miracolosamente, anche se girata.

 

Le finali del pomeriggio 

Bellissime e con verdetti sospesi fino alla fine. Nei diecimila metri orfani di Tirunesh Dibaba, è piombata sul traguardo per prima la gazzella kenyana Linet Masai, quarta a Pechino col record mondiale juniores. La resa dei conti all'ultimo giro, con le tre etiopi Defar, Melkamu e Ayalew allo strappo finale e la Masai rallentata prima da una concorrente doppiata poi da una delle avversarie africane. Ripartita all'inzio del rettilineo, ha inghiottito lo svantaggio in progressione e superato la Melkamu nei metri decisivi per soli dieci centesimi (30:51.24). La Masai è l'atleta che è in possesso dello stile di corsa più bello ed armonioso visto da molto tempo a questa parte. Accarezza la pista con le sue lunghissime leve, un modello di eleganza senza eguali. In primavera aveva già distrutto Tirunesh Dibaba sui cinquemila metri del Reebok di New York. Quotata dai bookmakers a dieci, niente in confronto alle strafavorite Defar e Melkamu. Argento a quest'ultima in 31:51.34, bronzo alla piccola Ayalew in 30:51.95. Solo quinta la Defar, superata in extremis anche dall'altra kenyana Momanyi. 

Grande finale del getto del peso, con primo titolo mondiale all'aperto nelle braccia di Christian Cantwell (miglior prestazione mondiale dell'anno di 22.03) ed il polacco Majewski argento. Il campione olimpico si era illuso al quarto lancio, quando è passato a condurre con 21.68 (Cantwell guidava dall'avvio con 21.54), ed aveva allungato al quinto turno con 21.91, ma lo statunitense non si è perso d'animo ed ha piazzato il lancio del titolo mondiale. Bronzo al tedesco Bartels con 21.37, primato personale nell'occasione più adatta, il Mondiale a casa sua. Ottimo riscontro complessivo, con cinque atleti sopra i ventuno metri. 

Nella foto, l'astista Anna Giordano Bruno (Giancarlo Colombo per Omega/Fidal) File allegati:
- RISULTATI / Results
- Le foto della 1^ giornata (pomeriggio) / Photos



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