Mondiali, Galvan: ''Nuova consapevolezza''

11 Agosto 2013

Le dichiarazioni degli azzurri in zona mista dopo la sessione mattutina della seconda giornata

Matteo Galvan e un 45.39 che gli conferisce nuove certezze sul giro di pista: "Per me oggi era come fosse la finale. Ho corso con questo spirito mettendoci tutto quello che avevo. Come mi succede spesso, in riscaldamento non avevo buone sensazioni e invece è venuto fuori questo bel tempo. Quando ai 200 metri il brasiliano Henriques mi ha superato è scattata la molla per restargli attaccato. Mi serviva qualcuno che mi "tirasse" sul rettilineo. Adesso voglio studiare bene i passaggi, per la semifinale non mi va di partire con il pensiero di un crono da correre. Dico solo che servirà andare forte e poi il resto verrà di conseguenza. Nel 2009 a Berlino ci ero arrivato con un po' di fortuna, stavolta ne sono più consapevole. Sono tornato? Semmai sono cresciuto perchè credo di essermi lasciato alle spalle il "limbo" passato tra 100, 200 e 400 metri. Oggi mi sento un quattrocentista a tutti gli effetti. Ora che ho superato certi problemi fisici posso far bene sul giro di pista. L'esperienza di allenamento in Florida con il tecnico Loren Seagrave è stata positiva soprattutto per l'aspetto climatico e delle strutture che si hanno a disposizione. Potersi allenare con atleti del calibro di LaShawn Merritt (oggi il più veloce delle batterie in 44.92, ndr), con il quale ho condiviso anche l'appartamento, mi è servito tantissimo per scambiarsi anche qualche consiglio e crescere. Non dimentichiamoci che siamo a Mosca anche con la 4x400, una staffetta giovane ma che può fare bella figura".      

Margherita Magnani avrebbe ovviamente preferito un altro epilogo per la sua batteria dei 1500 metri: "Sinceramente avrei voluto essere in una batteria più tirata. E' vero, ho chiuso bene, ma ho un po' faticato a mettermi in moto, all'inzio mi sentivo incordata. Soffro il caldo, ma stamattina la temperatura qui era ideale. Con due secondi più forte agli 800 e ai 1000 metri oggi sarei passata. Questo è il mio primo anno ad alto livello e mi dispiace averlo chiuso con una serie di quarti posti negli altri eventi internazionali ai quali ho partecipato (Europeo per Nazioni, Giochi del Mediterraneo ed Universiade, ndr). Adesso penso di fare qualche meeting spaziando dagli 800 ai 3000 metri".

Chiara Rosa ha due occhi pieni di lacrime e delusione: "Mi dispiace perchè ci ho provato con tutte le mie energie a raddrizzare questo anno maledetto. Ho voluto esserci lo stesso, malgrado una serie infinita di problemi fisici che mi tormentano dall'inizio della stagione. Eppure agli Euroindoor di Goteborg anche se non in perfette condizioni 18,40 l'ho lanciato comunque. Mi sono allenata con un animale e 18 metri li potevo fare, ma stavolta fortuna non pervenuta. Grazie alla Federazione che mi ha sostenuto e portato lo stesso. Grazie anche alle Fiamme Azzurre e al mio allenatore".

a.g.

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