Marcia cadette, la più forte è un'ivoriana



Nel segno della tradizione: la Lombardia domina con 585.5 punti la classifica finale del Campionato per regioni cadetti/e di Bisceglie, davanti ai tradizionali rivali del Veneto (546) e al Piemonte (532, frutto di una grande prestazione con le ragazze). Ai piedi del podio, ma in salita, il Lazio (502.5). Le classifiche parziali del settore maschile vedono la Lombardia ancora prima con 271 punti: battuti Veneto (262) e Lazio (257.5); in campo femminile, ancora Lombardia e Veneto nell'ordine (314.5 e 284 rispettivamente), seguiti dal Piemonte (276). A livello individuale, il risultato di maggior contenuto tecnico della giornata conclusiva è quello di Giulia Micozzi, astista marchigiana di Treia (a 15km da Macerata): presentatasi con un personale di 3.35, dopo una gara protrattasi per molte ore, la portacolori dell'Avis Macerata - una ex ginnasta allenata da Franco Lorenzetti, con la saltuaria collaborazione di Natalino Angelini in quel di Ascoli - si è proiettata oltre i 3.45, terza prestazione di sempre per la categoria, a 10 cm dal limite italiano di Amalia Cinini (3.55 nel 2003). La grande battuta è stata la bergamasca Arianna Martiradonna, compagna di allenamento del bronzo europeo juniores Elena Scarpellini: dopo aver saltato 3.50 in stagione (seconda di sempre) ed aver tentato in tre occasioni la MPN cadette, Arianna - anche lei con un passato nella ginnastica artistica - ha mancato la gara più importante (solo quarta con 3.25). Buon progresso, invece, per la piemontese Giulia Galli (seconda a Bisceglie con 3.40). In genere, uno degli aspetti più caratteristici delle manifestazioni giovanili degli ultimi anni è senz’altro quello di rispecchiare la composizione multietnica della società: anche a Bisceglie non sono mancati i protagonisti di origini esotiche, ma i casi più particolari riguardano le vittorie assegnate nell’ultima giornata ad una ragazza molisano-camerunense nel peso e ad una palermitana di origini ivoriane nella marcia. Come si vede, specialità abbastanza distanti dalle tradizioni atletiche dei Paesi di provenienza. Odilia Ngo Ag è un prodotto della Virtus Campobasso: nuovo personale per lei con 13.63, discreto per l’attrezzo da 3kg, ma meraviglia il fatto che questa ragazzona italo-africana sia stata anche capace di saltare, qualche settimana fa, un 5.44 di lungo. Il suo titolo del peso fa il paio con quello di un altro molisano, stavolta DOC, come Stefano Vetere, vincitore ieri tra i cadetti (16.96 sotto la pioggia, davanti al romano Federico Fiore, 16.69). Il caso di Sabine Sobo-Blay (nella foto accanto al titolo) è veramente particolare: il suo tecnico, Francesco Caruso, è uno che ama reclutare a Palermo i suoi atleti facendo al contempo promozione sociale. Nessuna meraviglia che anche Nadia Boukhrissi, terza classificata qui a Bisceglie, sia una ragazza di origini esotiche, nel caso marocchine. Invece Sabine è di nazionalità ivoriana: è arrivata dall’Africa quattro anni fa con la mamma e i fratelli, preceduti dal papà, arrivato a Palermo nel ’99. Fino a 7 mesi fa la ragazza faceva mezzofondo: ora è la più forte cadetta (personale di 14:56.15 migliorato nell’occasione, miglior tempo stagionale) in un Paese come il nostro, dove la marcia è tutt’altro che una specialità negletta. Il vincitore della marcia maschile rientra invece nei canoni della tradizione: Riccardo Macchia è di Chieti e, a bordo pista, è stato applaudito anche dalla corregionale azzurra Gisella Orsini e dal papà Rodolfo, ex marciatore a sua volta che ora allena il suo ragazzo, seguendo i preziosi consigli di Giovanni De Benedictis. A fare i complimenti al neo-campione italiano, c’era pure Hans Ladurner, scopritore del bronzo mondiale della 50km a Helsinki, Alex Schwazer. Macchia si è migliorato al “Ventura” con 18:08.33, niente male sui 4km a questa età, ma si è fatto notare soprattutto per il portamento impeccabile e la tecnica corretta. Già ora il 15enne abruzzese si allena sei volte alla settimana, percorrendo 60km complessivi: un buon punto d’inizio per Riccardo, che si è innamorato della disciplina vedendo a casa una vecchia foto del papà in gara e ha voluto provare a seguirne le orme. La gara più spettacolare è stata forse quella del pentathlon: il duello tra i pretendenti alla maglia tricolore è stato incerto fino alla fine. E sul traguardo dei 1000, pur tagliato in modo sofferto, ha potuto gioire Riccardo Marcato (3.599 punti di totale, appena 14 in più del campano Marco Perna, primo anno di categoria), replicando così la vittoria padovana ottenuta nella prova multipla cadette da Silvia Masiero. Marcato è un figlio d’arte, di nobili origini: la mamma, Anna Baraldi, è stata azzurra del disco ed è ancor oggi la primatista italiana allieve della specialità. Non ci si può stupire se la specialità migliore del figlio siano i lanci, in particolare il giavellotto: a Bisceglie Marcato ha ottenuto 57.75, miglior misura dell’anno, superiore anche al 55.55 con la quale il corregionale Danuso ha vinto la prova singola. Altro aspetto interessante, Riccardo ha cominciato a fare atletica solo tre anni fa – stabilì la MPN del vortex ragazzi – ma il suo primo amore è stato il baseball: sul diamante aveva dimostrato di avere il “braccione”, giocando esterno destro (il ruolo più distante da casa base) addirittura nella nazionale cadetti. Nelle prove multiple si fa assistere da Renzo Roverato, esperto tecnico dei lanci, ma anche da atleti ancora militanti come i saltatori Marco Chiarello e Alessandra Pietrogrande. A completamento del discorso, c’è da notare come anche la campionessa del giavellotto cadette, la goriziana Gaia Caporale (assistita qui nientemeno che da Elisabetta Marin), abbia seguito un percorso simile: ancor oggi si divide tra il softball nei “Peanuts” di Ronchi dei Legionari e le pedane dell’atletica e anche Gaia è stata primatista del vortex nella categoria ragazze. In una gara molto incerta, disputata ieri sotto la pioggia, ha fatto il suo con un lancio da 42.93: sufficiente a lei, che vanta un ottimo 44.95 di personale, per sopravanzare un bel prospetto della classe ’91 come la trentina di Borgo Valsugana Letizia Marchi (miglioratasi a 42.77 in finale). Sempre con un occhio alla convulsa giornata di ieri, una nota di merito va al quartetto veloce del Veneto – Masiero, Dallo, Strati, Cavallin – capace di correre in 48.33, secondo prestazione di sempre tra le cadette dopo il 48.21 delle ragazze toscane targate 2001. Nella foto grande: l'emozionante arrivo dei 2000 metri cadette sotto la pioggia (la biellese Roffino precede in volata Marica Rubino), forse la gara-simbolo della bella rassegna di Bisceglie. File allegati:
- I RISULTATI COMPLETI



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