Lomala e Kalovics, Venezia è loro



Joseph Kimosop Lomala è il nuovo re della Venicemarathon. Il corridore africano, già più volte protagonista sulle strade italiane, si è aggiudicato la 23. edizione della classica lagunare al termine di un'accesissima volata con il connazionale e compagno di squadra Jacob Chesire, staccato di un solo secondo. 2h11:04 il tempo di Lomala, vincitore di una gara condizionata dal caldo. Il ritmo all'inizio era piuttosto elevato con proiezioni finali al di sotto delle 2h10, con un folto gruppo di atleti kenyani ed etiopi davanti insieme a un brillante Francesco Bennici, che però chiudeva la sua avventura a metà gara per problemi fisici. Sul lungo Ponte della Libertà Lomala e Chesire hanno rotto gli indugi allungando decisamente per giocarsi la vittoria nel finale. Lomala, corridore dalla figura slanciata piuttosto inconsueta per un maratoneta, è soprattutto uno specialista delle mezze maratone: nello scorso settemrbe aveva fatto le prove generali del suo successo a Venezia aggiudicandosi la Turin Half Marathon. Terzo posto sul podio per l'etiope Abdi Kidane con il tempo di 2h11:57. Primo italiano al traguardo è stato Federico Simionato (Aeronautica) campione italiano di mezza maratona che ha chiuso all'ottavo posto in 2h18:05.

Nella prova femminile pronostici rispettati con la vittoria dell'ungherese Aniko Kalovics, che comincia a risultare imbattibile nelle maratone in Italia. Dopo i successi a Carpi e Torino e il terzo posto di quest'anno a Roma, la magiara della Cover Mapei ha sofferto più del previsto, accusando l'attacco intorno al 30. km della kenyana Anne Kosgei, sulla quale però, passato un momento di crisi, rientrava su di lei per staccarla definitivamente all'ingresso a Venezia. La Kalovics ha chiuso in 2h31:24 precedendo la rivale, eterna seconda a Venezia (è la sua terza volta) di 57 secondi. A chiudere il podio è stata l'altra kenyana Florence Chepkurui in 2h35:09. Un po' di delusione per il ritiro sul Ponte della Libertà dell'attesa Elena Desco, oro europeo nella corsa in montagna che cercava un riscontro di prestigio anche in maratona: la prima italiana è risultata così la solita Monica Carlin (Brema Running Team) che ha chiuso settima in 2h50:42 nella sua ultima uscita in maratona prima dei Mondiali della 100 Km a Tarquinia.

Nella foto: l'arrivo vittorioso della Kalovics (foto organizzatori)

 

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- IL SITO DELLA MANIFESTAZIONE



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