Laguardia: "Sogno Collio in finale a Pechino"



Parte la stagione e come ogni anno succede il settore velocità è tra quelli più guardati con attenzione. I tempi delle vittorie di Mennea sono lontani nel tempo, è vero, ma la velocità italiana si mantiene sempre a livelli importanti, sia sul piano assoluto che giovanile. Inoltre, è innegabile che negli ultimi tempi ci sia un certo fermento, dato dalla resistenza e dalla voglia di progredire degli atleti più affermati e dalla rincorsa dei giovani. Per questo il responsabile di settore Antonio Laguardia ha chiesto qualche tempo di riflessione prima di mettere in evidenza la situazione alla vigilia di un anno importante come quello olimpico: “E’ chiaro che tutti guardano a Pechino e il nostro gruppo parte per questo 2008 con ambizioni. Il primo discorso da fare è quello delle staffette: il meccanismo di qualificazione prevede che parteciperanno a Pechino le prime 16 Nazioni di un ranking formulato attraverso i due migliori risultati ottenuti fra il 1 gennaio 2007 e il 16 luglio 2008. Il nostro obiettivo è qualificare tutte e quattro le squadre: con la staffetta 4x100 maschile il compito dovrebbe essere agevole, come graduatoria di possibilità metterei poi la 4x400 femminile, la 4x400 maschile e in fondo la staffetta veloce femminile che deve ottenere due risultati da 43.60 per poter ambire a entrare fra le 16 elette. Poi a Pechino sarà ancora la staffetta veloce maschile la carta migliore: credo che sei meccanismi verranno messi a punto attraverso una selezione chiara degli uomini utilizzati, questa squadra può entrare tranquillamente in finale”. - E dal punto di vista individuale? - Due atleti hanno già il minimo, Collio nei 100 e Cavallaro nei 200, ora sta a loro dimostrare che sono a quei livelli, ma altri possono qualificarsi per le prove individuali a cominciare da Andrea Barberi che ha già corso ben sotto il minimo richiesto e che viene da una stagione difficile e non può che migliorare, magari con lo stimolo di Licciardello che ha grandi margini di progresso. Fra le ragazze vedo potenzialmente quattro elementi che possono puntare ai tempi richiesti: Reina, Levorato, Calì e Pistone. Ma il 2008 non è solo Olimpiadi… - Proprio a questo proposito, chi punta alla stagione indoor? - Alcuni atleti passeranno proprio dalle gare al coperto per iniziare la rincorsa olimpica. In campo maschile abbiamo gente che potrebbe ben figurare negli appuntamenti internazionali, anche ai Mondiali, come Collio, Verdecchia e Cerutti che stanno preparando le gare al coperto con grande impegno. Fra le donne se la Graglia dovesse esprimersi ai livelli dell’anno scorso potrebbe staccare il biglietto per la rassegna iridata di Valencia, poi c’è la Calì che finalmente sta rientrando bene e farà tutta la stagione indoor, potrebbe anche lei arrivare a conseguire il minimo di 7.33. - Dietro le punte, la situazione del settore come la vede? - Diciamo che siamo alla presenza di più “strati”: dietro le punte c’è un gruppo di ragazzi che nel 2007 hanno raggiunto una prima qualificazione internazionale come Cerutti, Riparelli, Lamastra e ci aspettiamo che consolidino e migliorino quello che hanno fatto, non sono giovanissimi, vanno dal 1983 al 1985 ma si stanno costruendo adesso. Mi aspetto un miglioramento dei risultati per aggiungersi al blocco storico della nazionale. Poi abbiamo un nugolo di atleti giovanissimi che già possono inserirsi ad alto livello, gli juniores che passano di categoria, fra i quali si staccano Galvan e Demonte, ragazzi che hanno grandissimo talento e sono già in grado d’inserirsi ai vertici. Aita, il bronzo europeo juniores, essendo un corridore che fa solo i 100 metri ha un campo di avversari più agguerrito, bisognerà vedere quale sarà l’entità dei suoi progressi. Infine non vorrei dimenticare atleti esperti frenati da problemi fisici e infortuni, come Scuderi, Kaba Fantoni e Anceschi che possono garantire impegno e dedizione tali da riportarli ai loro migliori livelli e un contributo fondamentale anche in questo caso per la squadra. - Al di là degli impegni internazionali (nel 2008 l’unico evento titolato giovanile sono i Mondiali Juniores) per le fasce di età che vanno dagli Allievi alle Promesse, la sfida principale sarà contro il cronometro? - Certamente sì e si articolerà per tutta la stagione, ma è chiaro che molti aspirano al minimo olimpico. Bisognerà vedere quanto si evolverà questa seconda schiera fra le promesse e l’assoluto, se crescono i giovani dovranno faticare per poter far parte del gruppo per le Olimpiadi, anche se per Galvan si prospetta anche l’eventualità di provarlo nella 4x400, concretizzando quei progressi che non si sono visti appieno nel 2007. - La situazione al femminile è la stessa? - Fra le ragazze abbiamo sicuramente un bel gruppo sia nella velocità pura con la Salvagno, la Gervasi, la Alloh in progresso, la Arcioni che possono insidiare le atlete più mature e rendere effervescente la caccia per un posto in staffetta; sia nei 400 con due atlete giovani come la Grasso e la Milani che hanno fatto bene e che si concentreranno sul giro di pista. A livello giovanile non abbiamo avuto come nei maschi dei personaggi di spicco, mostrando un talento che possa continuare nella categoria assoluta, molte atlete però sono ancora juniores anche per quest’anno, come Draisci, Paoletta, Palezza che hanno ampi margini di miglioramento. - Qual è il suo sogno? - Ne ho tanti, ma non nascondo che guardo con grande curiosità alla stagione di Collio. Io credo che se dovesse continuare a dimostrare la costanza di risultati avuta nel 2007, magari con ulteriori miglioramenti, potrebbe anche aspirare alla finale olimpica, che nei 100 varrebbe come una medaglia. Sarebbe un risultato mai visto, eccezionale per l’atletica italiana. Gabriele Gentili Nella foto: i ragazzi della staffetta maschile vincitori in Coppa Europa nel 2006, da sin. Collio, Verdecchia, Kaba Fantoni e Torrieri (foto Giancarlo Colombo per Omega/Fidal)

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