L'oro di Goteborg: Silnov, è nata una stella



Sulla pedana di Goteborg è nato un nuovo fenicottero. Ha solo 21 anni, una frangetta bionda d'altri tempi ed il viso imberbe. Si chiama Andrey Silnov ed è arrivato agli Europei col fardello gerarchico del terzo rappresentante russo, in base ai valori tecnici espressi nelle ultime due stagioni. Nonostante il campione europeo uscente Rybakov e l'altro giovanissimo saltatore Ukhov fossero considerate le punte del movimento dell'alto maschile, Silnov era stato schierato in Coppa Europa dopo aver vinto i campionati nazionali, e non aveva tradito le attese dei selezionatori, portando nove punti alla causa nazionale. Se si pensa che solo due anni fa il neocampione d'Europa vantava solo 2,15, si resta sbalorditi per la facilità con la quale Silnov ha centrato al primo tentativo tutte le misure della progressione della finale di oggi, compreso il capolavoro vincente alla quota di 2,36. Nella giornata che ha rivelato anche la straordinaria combattività del ceko Janku, argento contro ogni pronostico, e la resa con l'onore delle armi del favoritissimo Holm, passa agli annali una delle più belle finali di salto in alto della storia dei Campionati Europei, con quattro uomini a giocarsi il titolo a 2,36. La stagione della specialità era andata fino ad oggi così così, nonostante un eccellente preludio indoor nei mesi invernali, dove ben quattro atleti erano volati a 2,36 e 2,37. Curiosamente, nessuno di loro ha potuto cimentarsi sulle stesse altezze, fatta eccezione per Rybakov, uscito contro i 2,34. Sokolovskiy non ha superato le qualificazioni, Ukhov si è arenato subito in finale, Tereshin è stato lasciato a casa. Silnov, 2,28 nella scorsa stagione, si è rivelato al coperto migliorandosi in un solo colpo di sette centimetri ad Arnstadt, in Germania, nel mese di febbraio. Successivamente, nel giro di tre settimane, aveva superato per quattro volte misure variabili da 2,32 a 2,34. Silnov è nato a Rostov nel settembre del 1985, ed è allenato da Yevgeniy Zagorulko. Pur non essendo popolarissimo come Holm e Rybakov, era atteso dagli addetti ai lavori come uno dei papabili per la medaglia d'oro, in conseguenza delle numerose vittorie ottenute nel corso dell'anno. Si ricordano successi al Jumping Gala di Tallinn ed a Liévin (entrambe competizioni indoor), e come detto i due appuntamenti più importanti del calendario russo in preparazione di Goteborg, i campionati nazionali di Tula e la Coppa Europa di Malaga. La facilità con la quale ha superato al primo impatto quote importanti come 2,34 e 2,36 lascia presagire ancora grandi margini di miglioramento per questo ragazzo, protagonista destinato a durare a lungo ai vertici della specialità. Marco Buccellato


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