Kipchoge battuto a Londra, Meucci ritirato

04 Ottobre 2020

Colpo di scena nella maratona più attesa: il primatista del mondo non perdeva dal 2013 sui 42 km (ottavo 2h06:49), vince l'etiope Kitata (2h05:41). L'azzurro fuori al km 32. Kosgei bis tra le donne

di Marco Buccellato

La maratona di Londra è vinta a sorpresa dall'etiope 24enne Tola Shura Kitata (2h05:41), che nel finale ha la meglio sul keniano Vincent Kipchumba per un solo secondo. La gara è decisa a cinque chilometri dal traguardo con il crollo del favoritissimo, il primatista mondiale e olimpionico Eliud Kipchoge, che non riesce a reagire al cambio di passo degli avversari e chiude ottavo in 2h06:49. Per Kipchoge è la prima sconfitta dopo dieci successi consecutivi sui 42 km in sei anni, avendo perso l'ultima volta nel 2013 a Berlino. L'azzurro Daniele Meucci (Esercito) si è ritirato al trentaduesimo chilometro, dopo essere stato a lungo in quindicesima posizione. Tra le donne secondo successo di fila della primatista mondiale Brigid Kosgei in 2h18:58, che precede la sorprendente veterana statunitense Sara Hall e la campionessa mondiale di Doha 2019 Ruth Chepngetich.

LA CRONACA DELLA MARATONA DI LONDRA

Prima metà corsa dettata dal ritmo, sostenuto ma non trascendentale, del folto gruppo di corridori africani. A metà gara transitano in dieci al comando, equamente distribuito tra keniani e etiopi. Kipchoge sembra controllare senza affanni la situazione che vede coinvolti anche i connazionali Kipchumba, Kipruto, Kipserem e Kipketer. Per gli etiopi, il quintetto è composto da Geremew, Kitata, Tola, Wasihun e Lemma. Dopo i primi due segmenti percorsi a tre minuti al chilometro, il ritmo si velocizza fino a scendere a 2:52, per poi tornare a 3:01 dopo un terzo di gara. Per Meucci, la quindicesima posizione con intermedi inizialmente rapidi, con passaggi al quinto chilometro in 15:07, al decimo chilometro in 30:11 (15:04), e successivi rallentamenti. Al quindicesimo chilometro il pisano transita in 45:30 (15:19), al ventesimo in 1h00:58 (15:28), alla mezza maratona in 1h04:24. Per l'ingegnere campione europeo nel 2014 il ritiro si consuma al trentaduesimo chilometro, quando il suo ritmo era andato via via calando. “Condizioni proibitive per correre forte: vento, pioggia e freddo - le parole di Meucci, che compirà 35 anni mercoledì - Ci ho provato, ma poi mi son trovato a correre da solo”. Questi gli intermedi dell'azzurro e la posizione provvisoria in classifica ogni cinque chilometri: 5km 15esimo in 15:07, 10km 14esimo in 30:11 (15:04), 15km 15esimo in 45:30 (15:19), 20km 15esimo in 1h00:58 (15:28), mezza maratona 15esimo in 1h04:24, 25km 15esimo in 1h16:45 (15:47), 30km 23esimo in 1h32:52.

Nelle prime posizioni, il ritmo è altalenante tra i 3:10 e i 3:00 al chilometro, e non si fa selezione. La gara prende la svolta, inattesa leggendo i nomi degli autori, a cinque chilometri dal traguardo, quando Eliud Kipchoge non risponde all'allungo del poker di etiopi Lemma, Kitata, Geremew e Wasihun, cui si aggiunge l'unico keniano, il più alto del gruppo, Evans Kipchumba.

Kipchoge perde terreno in poche centinaia di metri, accumulando venticinque secondi di distacco nel giro di un chilometro e mezzo. Il verdetto si consuma in un bellissimo finale, con la coppia Kitata-Lemma e il sornione Kipchumba unici in lizza per il successo. Negli ultimi cinquanta metri è Kitata, sorpassato dal keniano, a reagire e vincere di un secondo, 2h05:41 rispetto alle 2h05:42 di Kipchumba. Sul podio va anche Lemma in 2h05:45. Delusione cocente per Kipchoge, solo ottavo in 2h06:49 e alla prima sconfitta dopo dieci successi di fila sui 42 km, preceduto anche da Geremew, Wasihun e Tola e dal connazionale Kipruto. Il migliore degli europei è il norvegese Sondre Nordstad Moen, nono in 2h09:91. Per il vincitore Kitata (personale di 2h04:49), trionfatore a Roma nel 2017, è il primo successo in una Majors, avendo già conquistato la piazza d'onore a Londra nel 2018 e a New York nello stesso anno. Kitata interrompe così una lunga striscia di sei successi londinesi firmati dai maratoneti keniani. L'ultimo a vincere sul Tamigi fu Kebede nell'edizione 2013.

LA MARATONA DONNE

Per il secondo anno consecutivo la keniana Brigid Kosgei vince la London Marathon, corsa quest'anno con la modalità inedita dei 19 giri, ciascuno di 2150 metri, e del raccordo finale lungo 1345 metri sul Mall e destinato al traguardo. La keniana, imbattuta dalla maratona di Londra di due anni e mezzo fa e nel frattempo diventata primatista mondiale a Chicago nel 2019 in 2h14:04, ha confermato la supremazia nella 42 km della capitale inglese in 2h18:58, tempo ragguardevolissimo in considerazione delle cattive condizioni meteo e terza prestazione mondiale stagionale, riuscendo a portare a cinque i successi consecutivi a Londra da parte di specialiste keniane.

Podio completato con il secondo posto della statunitense Sara Hall, moglie del maratoneta Ryan Hall, capace di superare proprio in prossimità dell'arrivo la campionessa del mondo di Doha Ruth Chepngetich, chiudendo in 2h22:01 (personale), solo quattro secondi meglio della keniana (2h22:05). Per la Hall anche il miglior piazzamento a Londra da parte di una maratoneta statunitense dopo il successo di Deena Kastor nel 2006. 

Gara decisa dopo il 30esimo chilometro, dove nella successiva frazione di 5 km la Kosgei ha accumulato progressivamente vantaggio sulla Chepngetich. Questi gli intermedi ogni cinque chilometri della vincitrice Kosgei: 16:26 - 32:25 - 48:31 - 1h04:35 - 1h08:13 (mezza maratona) - 1h21:17 - 1h38:18 - 1h55:00 - 2h11:41 - 2h18:58. Lo scorso anno la Kosgei si impose in 2h18:20.

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