Jesolo: Dosso e Paissan re dello sprint

17 Giugno 2016

Il forte vento contrario non ferma i favoriti della velocità ai Campionati Italiani allievi: si impongono Zaynab Dosso 12.03 (-1.7) e Lorenzo Paissan 10.89 (-1.8).

di Raul Leoni

Assegnati i primi titoli allievi ai Campionati Italiani allievi 2016 allo Stadio “Picchi” di Jesolo: nelle finali dello sprint, avversate dal vento, si impongono i favoriti, con la neo-azzurra Zaynab Dosso insidiata dalla lombarda Giulia Curone (12.03 a 12.07, vento -1.7), mentre il trentino Lorenzo Paissan (10.89) tiene dietro il romano di Pomezia Mario Marchei (10.92) con -1.8. Brillano i siepisti con due PB sotto il muro dei sei minuti sui 2000 con barriere: il piemontese di San Mauro Pietro Arese – nessuna affinità con il leggendario campione azzurro – riesce ad aver ragione in volata del romano Luca Zanetti (5:58.68 contro 5:59.64). In campo femminile la trentina Linda Palumbo scende a 7:09.21 per precedere in progressione una miglioratissima Erika Fabiani (7:17.34). Programma denso di turni eliminatorie, in questa prima giornata: al 50.77 della favorita Carolina Visca sulla pedana del giavellotto risponde l’altra azzurra Sara Zabarino (PB a 52.99). Nelle qualificazioni del disco domina la milanese Sydney Giampietro (44.33), mentre la rivelazione dei 400hs Alessandro Sibilio passeggia in batteria (54.79). Grande agonismo nelle batterie degli 800 e lotta aperta nelle finali di domani, con i protagonisti in caccia di una maglia azzurra per gli Europei di Tblisi. Chiude la prima giornata una combattuta finale della marcia maschile: al termine dei 10000 metri, il bergamasco della Riccardi Davide Marchesi riesce ad avere ragione dei rivali di scuola pugliese (46:11.14).

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LE GARE DELLA PRIMA GIORNATA

ALLIEVI

Marcia 10000m (finale) – Per quasi tutta la gara conduce la coppia dei due favoriti, Davide Marchesi e Nicolas Fanelli: poi, a sei giri dal termine, il pugliese viene fermato dalla giuria e il rivale in maglia Riccardi – già campione indoor di categoria - ha via libera. Nel finale ci prova un altro ragazzo di scuola pugliese, Alfonso Alberga, ad insidiare il battistrada: Marchesi resiste fino in fondo, 46:11.14 per il bergamasco di Villa di Serio allenato da Andrea Adragna e Andrea Previtali (due ex atleti con una carriera importante soprattutto nelle fasce giovanili). Poi Alberga al PB (46:13.68) e l'ultimo campione cadetti, Riccardo Orsoni (46:29.36).

Giavellotto (qualificazione) – Resta Amar Kasibovic l’unico allievo a superare i 60 metri in stagione: ma al vicentino di origini bosniache – bravo a guadagnarsi la qualificazione subito al primo lancio (58.66) – risponde nel secondo gruppo un sorprendente Riccardo Favretto (il trevigiano  arriva vicino ai suo personale e fa 58.07). In finale anche l’ex campione italiano del lungo, Mattia Zagotto, costretto a cambiare pedana da un infortunio.

2000st (finale) –  Gran bella finale sotto il profilo agonistico: e due degni interpreti che, a questo punto, possono sognare gli Europei. Il peso della gara se lo prende sulle spalle Pietro Arese – nessuna affinità con il leggendario campione azzurro – alla seconda esperienza della carriera sulle siepi. Passaggio veloce, 2:58.2, e dal gruppo sale il romano Luca Zanetti (seguito da Francesco Ambrogi, nessuna affinità con gli specialisti capitolini degli anni Ottanta …). Da una volata al cardiopalma emerge il torinese di San Mauro, allenato dalla coppia Flavio Schiavino-Nerio Gainotti, ma c’è soddisfazione per entrambi: due PB di ottima fattura, sotto il “muretto” dei 6 minuti (5:58.68 e 5:59.64).


Il neo-tricolore sarà al via dei 1500 domenica e c’è grande voglia di far doppietta.

100m (finale) – Resta sensibile l’ostacolo del vento (-1.8), ma Lorenzo Paissan riesce a firmare il primo tempo di giornata sotto gli 11”: l’allievo di Giorgio Tovazzi brucia in 10.89 Mario Marchei (10.92), in pratica gli ultimi due campioni degli 80 cadetti. Il savonese Luca Biancardi, anche lui protagonista dell’ultima stagione dello sprint cadetti, arriva al bronzo (11.14).

800m (batterie) – Come in campo femminile, passano i migliori otto tempi: e quindi si tratta di non indulgere a tentazioni tattiche. Ce la fa per un paio di deici Abel Campeol, il trevigiano di origini etiopiche che aveva vinto i 1000 cadetti l’anno scorso a Sulmona: invece i più accreditati ed esperti, riescono a gestire abbastanza tranquillamente una qualificazione problematica. Fuori dai giochi per gli Europei è Ouassim El Ammari (1:54.43), ancora lontano dalla cittadinanza italiana, che si trascina dietro Davide Zavagno (1:54.62). Altra batteria combattuta su buoni ritmi è quella che vede l’azzurro di Cali Andrea Romani rintuzzare (1:54.57) un bell’attacco di Vittorio Braccia, ragazzo brianzolo capace di un secondo di miglioramento in colpo (1:54.89). Anche il pluricampione italiano Simone Barontini si dimostra in forma (agevole vittoria in 1:55.52).

100m (batterie) – Anche qui vento contrario sempre intorno ai 3 m/s: -2.8 è il dato che accompagna l’11.11 in batteria di Lorenzo Paissan, il campione italiano uscente degli 80 cadetti che guida le liste stagionali. Quando si arriva in fondo alle 10 batterie, però, in testa al ranking dei promossi c’è un altro tricolore degli 80 cadetti, il romano di Pomezia Mario Marchei (11.06/-2.3). Per la cronaca, la brezza in faccia più fastidiosa (-3.6) se la trova Stefano Bignami (11.21 nell’ultima batteria), appena uscito dalla pedana del lungo con un’altra finale in tasca. Esce invece dagli otto eletti il friulano Fabrizio Ceglie, secondo tempo stagionale (10.74) dietro Paissan.   

Lungo (qualificazione) – Il primo a qualificarsi direttamente è il piacentino Andrea Dallavalle (6.94/0.0), ma a ruota del pluricampione del triplo si rivela un bergamasco adottato in Costa d’Avorio, Denis Rigamonti, provvisto di grandi mezzi fisici (qui 6.95/-1.0): portato in pedana un anno e mezzo fa da Orlando Motta, Denis vanta anche 2.00 nell’alto.

400hs (batterie) – Inutile negarlo, Alessandro Sibilio è uno dei più attesi ai Tricolori di Jesolo: questo napoletano di Posillipo che si è rivelato con il titolo studentesco sul piano a ritmi da top-10 (47.77), ora punta a ritagliarsi un ruolo da ostacolista anche in prospettiva di Tbilisi. Fatto è che l’allievo di Giampaolo Ciappa si presenta qui con un PB di 53.14, passeggia in batteria con 54.79, e in linea teorica potrebbe attentare in finale anche al primato di categoria (51.46) siglato nel 2013 da Matteo Beria alle Gymnasiadi di Brasilia.

Martello (qualificazione) – In pedana ci sono il campione in carica della categoria, Omar Chirico, e il tricolore uscente dei cadetti, Giorgio Olivieri: il marchigiano allenato da Alfio Petrelli si presenta subito con il miglior lancio a 62.83, mentre il romano deve ricorrere al secondo turno per andare oltre lo standard di qualificazione (58.04). Sopra i 60 metri vanno invece il bergamasco di Casnigo Gregory Falconi (61,.65) e il pluricampione del peso giovanile Andrea Proietti (60.88 per il reatino, che lo scorso anno era incappato in una brutta giornata ai Tricolori di Milano, eliminato in qualificazione). Passa col terzo lancio a 59.05 Nicolas Brighenti, un outsider di lusso seguito dal tecnico cremonese Pietro Frittoli.

Asta (qualificazione) – Stagione molto vivace e questa qualificazione già lo conferma: 12 promossi a 4.30 non sono un fatto banale per la categoria. Domani si avranno anche le giuste indicazioni per la magia azzurra a Tbilisi: capilista stagionali Andrea Marin e Francesco Masci a 4.90, ma ce ne sono altri quattro che hanno saltato il minimo europeo a 4.60, tra cui il romano Leonardo Orlandi, che qui raddrizza la gara dopo due nulli a 4.10 in entrata.

ALLIEVE

Asta (qualificazione) – Si entra in finale con 3.20 e non ci sono sorprese: in testa ci sono cinque ragazze a 3.30 senza errori, con i nomi delle favorite.


Oltre alla brava marchigiana Nikita Lanciotti, la romena di Velletri Maria Roberta Gherca, le amiche-rivali friulane Martina Molinaro e Rebecca De Martin, poi la viterbese Martina Turco, con la maglia rossoblù del sodalizio reatino intitolato ad Andrea Milardi.

2000st (finale) – La scuola trentina del mezzofondo riesce ad esprimere un’altra campionessa italiana giovanile: stavolta tocca a Linda Palumbo, ragazzina di proporzioni ridotte (1m53 x 37kg), ma dotata di un grande cuore, che il tecnico Claudio Tavernini – lo scopritore di Silvano Chesani, tra gli altri – è riuscito a mettere in sintonia con gambe e motore. Arriva il nuovo PB a 7:09.21, con il quale Linda vince la tenace resistenza della romana Erika Fabiani, classe 2000 in grande progresso sulla distanza (7:17.34).

100m (finale) – La finale perde subito una possibile protagonista, perché Camilla Maestrini non si presenta sui blocchi: però a complicare la vita della favorita ci pensa la compagna di club alla Brixia 2014 Giulia Curone, che insidia Zaynab Dosso fin sul traguardo. Il vento è ancora contrario, ma in misura più contenuta rispetto al pomeriggio (-1.7): il cronometro detta 12.03 per l’ex ivoriana, 12.07 per la lombarda. Ritorna sul podio Annalisa Modesti (12.29), che in stagione non aveva confermato i tempi sui quali si era espressa l’anno passato. 

Lungo (qualificazione) – La campionessa indoor Leila Kone, neo-italiana di famiglia ivoriana, esce di scena con due nulli e un balzo insignificante: e così rischia di vanificare il minimo già ottenuto per gli Europei di Tbilisi. Invece l’altra azzurra in possesso dello standard continentale, Giorgia Sansa, fa tutto il suo dovere e soprattutto la miglior misura del turno (5.70/+2.8), precedendo la lombarda di origini cubane Adanis Cuesta (5.66/+1.1).   

800m (batterie) – Lettura tattica complicata o forse no: bisogna correre forte da subito, perché passano i primi otto tempi dalle cinque batterie. Senza Marta Zenoni al via, tutto sommato, non ci sono sconvolgimenti tali da provocare sorprese: forse solo l’uscita della campionessa dei 1000 cadette Laura Pellicoro dal novero delle promosse. Per il resto la leadership virtuale resta alla figlia d’arte romana Martina Tozzi (2:12.98). Anche qualche nome abbastanza nuovo, a parte le ragazze che si erano messe in luce nelle passate stagioni: ad esempio la romana di Tor Tre teste Flavia Ferrari, arrivata all’atletica due anni fa con gli Studenteschi, o la torinese di mamma nigeriana Francesca Agostino, che ha fatto il salto diq qualità sotto la guida dell’ex siepista azzurro Gianni Crepaldi. Ma in realtà nella finale di domani si comincia tutte alla pari.

Giavellotto (qualificazione) – Entra in scena un’altra protagonista assoluta di questa rassegna, Carolina Visca: la romana si esibisce in una spallata d’apertura di 50.77, pratica archiviata. E però, attenzione: Sara Zabarino si presenta in una condizione invidiabile: prima un nullo da 52 metri, poi un bel lancio valido da 52.99 per il nuovo PB e – in prospettiva . misura da finale europea a Tbilisi. Piace anche il nuovo personale (43.40) di un’altra romana – ma di Velletri – Elisa Di Cori, in forza alla Stud. Rieti Milardi e ora seguita nel centro della finanza a Castelporziano dall’ex azzurro Francesco Pignata.

100m (batterie) – Vento contrario – in alcune batterie appena sotto i 4 m/s – e questo già dice molto sui riscontri cronometrici del primo turno. In ogni caso Zaynab Dosso riesce a distendersi con la consueta efficacia e firma un 12.06 (-2.7) che è di gran lunga il miglior tempo in batteria. Il fatto che vengano ammesse alle due finali (A e B) i migliori 16 tempi in successione determina inevitabilmente qualche mugugno intorno alla formula: però i numeri dicono che a darsi battaglia per il titolo – o almeno per il ruolo di “vice-Dosso” – ci saranno tutte le ragazze più accreditate, a cominciare da Giulia Curone (12.25/-3.1) e Camilla Maestrini (12.30/-1.7).

400hs (batterie) – Il livello medio è davvero molto alto e le batterie fanno una vittima illustre come Valeria Paccagnella, due volte campionessa dei 300hs cadette: per contro si rivelano in testa alla lista delle promosse un paio di novità, Alice Boasso – la ragazza di Fossano fa 61.99 in pratica alla seconda esperienza della carriera – e la veronese di Sommacampagna Sara Spada, brava a sorprendere la più esperta Isabel Vikoler (62.34 a 62.40). Lotta aperta per un posto agli Europei.

Disco (qualificazione) – I numeri dicono che potrebbe essere un one-woman-show, tale è la superiorità di Sydney Giampietro: la milanese fa una sola apparizione in pedana e 44.33 è di gran lunga il miglior risultato del pomeriggio. Però c’è anche una competizione a margine della lotta tricolore, quella relativa all’azzurro per gli Europei: e, per il momento, la campionessa cadette Emma Peron si dimostra competitiva con la seconda cifra in qualificazione (39.00).

Alto (qualificazione) – Qui si entra in finale con 1.66, misura che denota una certa profondità nella lista stagionale: il problema è che finora non si è andati oltre l’1.74 che – comunque - rappresenta il minimo per Tbilisi. Tra le quattro in possesso dello standard, il nome forse più nuovo è quello di Marta Morara, prospetto imolese che si staglia con il suo 1.83 di statura. Chiaro però che tutto si deciderà nella finale di domani. 




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