Italia quarta, Howe stupendo: è l'altalena di Copp



L’Italia chiude al quarto posto la prima giornata della Coppa Europa a Malaga (Spagna), al termine di una vera e propria altalena di emozioni. Il computo complessivo vede gli azzurri in una posizione di perfetto equilibrio in una classifica imprevedibilmente cortissima, con la Russia a spadroneggiare (+17 punti sulla seconda), ma con le cinque squadre seguenti racchiuse in appena 4 punti. Ciò vuol dire che l’Italia in questo momento, esattamente a metà del programma, è a quattro punti e mezzo dalla zona rossa della retrocessione, ma anche a due sole lunghezze da un secondo posto che vorrebbe dire una clamorosa qualificazione in Coppa del Mondo, obiettivo sì poco realistico, ma comunque perlomeno plausibile in senso matematico. L’acuto è arrivato dal protagonista più atteso, Andrew Howe, prim’attore di un settore, i salti, che hanno dato il "la" alla giornata italiana. Il 21enne italo-americano ha vinto la gara di lungo con un superlativo 8,29 (vento +0,5; serie: 7,70; 8,16; 8,29; 8,04), misura che rappresenta probabilmente il risultato tecnico più significativo della giornata di Coppa al maschile, oltre che – ovviamente – anche la miglior prestazione italiana promesse (al limite dei 23 anni; precedente, l’8,26 realizzato dallo stesso Howe a Torino il 6 giugno scorso). Howe impressiona ancora una volta per determinazione e capacità di gestione di ogni situazione di gara. Qui, a farlo “arrabbiare”, è stato il francese Sdiri. Howe era al comando con 8,16, misura avvicinata dal transalpino con un notevole 8,15; la reazione agonistica, ormai marchio di fabbrica dell’azzurro, ha prodotto il salto vincente, squillo di tromba che avrà verosimilmente eco un po’ in tutto il circus dell’atletica. Grandi contenuti tecnici nella gara: in quattro sono finiti oltre gli otto metri, a sottolineare l’alta densità di specialisti attualmente in circolazione (e aggiungiamo: a suonare come un avvertimento in proiezione Europei, a Goteborg niente sarà scontato). Giulio Ciotti è apparso per tre quarti di gara di una sicurezza disarmante. Ruolino perfetto fino a 2,25, due prove per salire a 2,27, ruolino limpido per fare 2,29, e poi, una battaglia – purtroppo persa – prima con il 2,31, e poi con 2,33. La vittoria è andata al solito russo, in questo caso ad Andrei Silnov, unico capace di superare i 2,31, ma resta la soddisfazione per la bella prestazione dell’azzurro, che conferma di essere nel pieno dell’annata più felice della sua carriera, dopo la finale mondiale centrata nelle indoor a Mosca. Bravissimi anche i ragazzi della 4x100, orfani prima di Simone Collio (che ha rinunciato per il solito malanno al piede, dopo il 10.30 della gara individuale), poi di Marco Torrieri, vittima di un incredibile infortunio – lo scontro con un atleta distratto – durante il riscaldamento. Richiamato Luca Verdecchia dalla comoda tribuna, appena 20 minuti prima del via dello starter, la staffetta veloce (composta da Verdecchia, Anceschi, Donati e Scuderi) ha chiuso al secondo posto in 39.14, superata solo dalla Polonia (39.07), e davanti alla Gran Bretagna campionessa olimpica. Un piccolo capolavoro, con cambi praticamente improvvisati, ma sorprendentemente efficaci. Claudio Liciardello era atteso all’esordio da individualista: il suo 400 metri corso nel vento non ha prodotto sconquassi (46.43 finale per il quarto posto, vittoria al francese Raquil in 45.89), ma lascia ben sperare per il futuro. Lo stile è notevole, così come il coraggio: sono mancati probabilmente 40 metri al catanese, per riuscire in una piccola impresa, ma a vent’anni e mezzo, un bilancio del genere non può che essere considerato positivo. Male purtroppo nei lanci (con Vizzoni e Dodoni capaci di portare complessivamente soli quattro punti), e anche nel mezzofondo (settimi posti per Obrist e La Rosa, con quest’ultimo però da salvare per i suoi 21 anni d’età). Domani seconda e ultima giornata di gare: vista la situazione di classifica, il meno che si possa dire è che può accadere di tutto. Il Dt Silvaggi manderà in gara una manciata di altri big, ma sembra proprio che debba arrivare dai salti (asta con Gibilisco, triplo con Donato) la spinta propulsiva per rimettere in asse la barca italiana. Andrea Longo correrà un 800 metri davvero difficile, mentre a uomini come Francesco Scuderi e il suo omonimo giavellottista Pignata, o come Andrea Giaconi, è chiesto di conquistare punti preziosi, magari lottando centimetro su centimetro. Prima di una 4x400 metri che potrebbe scrivere una pagina importante nella piccola, grande storia della nostra atletica. Marco Sicari Nelle due foto, Andrew Howe in azione ed esultante a Malaga (Giancarlo Colombo er Omega/FIDAL) File allegati:
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