Internazionale: volano i jets a stelle e strisce



Il report di questa settimana è occupato per larga parte dagli ultimi meetings internazionali della stagione, in particolare Il Golden Grand Prix di Shanghai, e dall'attività su strara, che ha avuto ieri il suo apice con la maratona di Berlino. Eccezionali i riscontri sulla pista cinese, con il nuovo primato statunitense di Tyson Gay e la cometa Jeter che sfreccia come nessuna prima, a parte Florence Griffith-Joyner.

Gay e Jeter, come voi (quasi) nessuno mai
 
Le terrificanti prestazioni di Tyson Gay a Cermelita Jeter hanno scosso l'atletica internazionale ad un mese dalla conclusione dei Campionati del mondo. Nonostante una partenza decisamente mediocre l'americano ha divorato nella seconda metà di gara un lanciatissimo Asafa Powell (vistosi poi perso, come al solito, non ha più spinto negli ultimi appoggi), ed ha trafitto il traguardo in uno straordinario 9.69 (+2.0), lo stesso tempo con cui Usain Bolt fece sua la finale olimpica di Pechino ed ottenne il vecchio primato del mondo dei cento metri. Curioso notare come la media delle tre migliori prestazioni della stagione di Bolt e Gay sia in favore dell'americano, seppur di un niente: 9.7266 per Bolt, 9.7233 per Gay. In tutte e tre le occasioni, Gay ha realizzato il primato degli Stati Uniti. Alle spalle dello statunitense sensazioni agrodolci: ad Asafa Powell la consolazione di aver corso per la sessantesima volta sotto i dieci netti (9.85), a Darvis Patton la soddisfazine del personale eguagliato con 9.89, a Nesta Carter la gioia per il personale stracciato fino a 9.91 ma anche il rimpianto per essere rimasto fuori per tutta la parte centrale della stagione per un infortunio occorsogli in primavera.

Con il 10.64 di ieri, Carmelita Jeter ha superato Marion Jones nella graduatoria delle donne più veloci di sempre. Il primato del mondo più controverso della storia della velocità è ora a quindici centesimi, cosa che in pochi avrebbero pensato potesse succedere, anche dopo il clamoroso 10.67 (praticamente senza vento) di Salonicco, che resta intrinsecamente migliore del 10.64 di Shanghai (1,4 di vento a favore). Dietro di lei Veronica Campbell-Brown (10.89, miglior risultato tecnico della stagione), e l'immortale Sturrup con 11.03. Assolutamente fantastici i secondi cinquanta metri della Jeter. Gli ultimi dieci da manuale.

Il meeting di Shanghai non è vissuto solo sullo show americano nella velocità. A più di un anno dall'ultima apparizione in pista, Liu Xiang è rientrato ed ha convinto piombando in recupero sul traguardo in 13.15, a parità di cronometraggio con Terrence Trammell (vittorioso e molto avanti a metà gara) ed anche con il medesimo tempo di reazione dello statunitense. In settimana si era diffusa la notizia che il coach del cinese avrebbe smentito la presenza del suo atleta in pista, perché non ancora pronto. Detto fatto. Pubblico in delirio per la prestazione con cui l'ex-campione olimpico ha esorcizzato, finalmente, il mostro della delusione di Pechino, quando non riusciva a stare nemmeno sui blocchi per il dolore.

Yelena Isinbayeva ha vinto la gara di salto con l'asta con 4.85, seconda misura della stagione che aveva ottenuto anche all'Olimpico, prima di tre errori al 5.07 del nuovo record del mondo. Allyson Felix ha vinto i 200 in 22.37 (imbattuta quest'anno, così come LaShawn Merritt sui 400 metri, primo in 45.28). Ancora, un altro grande ritorno all'attività (meno scintillante di quello di Liu Xiang), quello del campione olimpico degli 800 Wilfred Bungei, quinto in 1:46.39. Ancora: 8.36 di Phillips nel lungo, 14.76 della Lebedeva, 12.56 della Foster (stesso tempo Harper) e doppio sub-50 per giamaicane dei 400, le due Williams.

Talence, vittorie ucraine

La campionessa olimpica di eptathlon Natalya Dobrynska si è imposta nel Decastar Multis francese con 6.485 punti. Tre ucraine hanno occupato i primi quattro posti (compresa Hanna Melnychenko, sposata Frullani, quarta). Nel decathlon vittoria per Oleksiy Kasyanov (argento europeo indoor a Torino) con poco margine sull'estone Pahapill, che a Torino invece fu d'oro, e sull'ex-campione del mondo Pappas. Il tutto con la pioggia a guastare la prima parte della seconda giornata di gare.

Ultimi risultati dal mondo

Dalle pedane le cose più interessanti degli ultimi giorni: il giavellottista estone Laanmäe ha ottenuto 81.96 a Törva. Buone gare in Ungheria per i discoboli: Zoltan Kövágó (65.31) ha battuto l'ex-magiaro Varga (ora croato, 62.42) a Budapest. Pochi giorni prima, sempre a Budapest, Varga aveva lanciato a 62.76. Nuovo primato nazionale junior per il giavellottista ceko Vadlejch (80.52). A Newcastle britannici contro australiani, strabattuti. Tra le cose migliori l'8.17 del rosso Rutherford nel lungo e le migliori prestazioni nazionali sui 150 metri per Marlon Devonish (14.88) e per la campionessa olimpica Ohuruogu (16.94).

Gebre al poker, record sui 30 km

Haile Gebrselassie si è imposto per la quarta volta consecutiva nella Berlin Marathon (oltre quarantamila al via e un milione di persone lungo il percorso!) in 2:06:08, perdendo dopo il trentacinquesimo chilometro la possibilità di confrontarsi col suo record del mondo di 2:03:59, ottenuto sullo stesso percorso un anno fa, a causa di un sensibile rallentamento. Per l'etiope un record c'è comunque stato, ottenuto di passaggio al trentesimo chilometro in 1:27:49 (precedente 1:28:00 del giapponese Matsumiya non di passaggio in una maratona, ma in una gara di 30 chilometri). Sfumato il duello con Duncan Kibet Kirong (leader mondiale stagionale), ritiratosi a dieci km dal traguardo. Secondo il kenyano Francis Kiprop in 2:07:04, terzo l'altro etiope Terfa in 2:07:41. Primo europeo il nero inglese Abyu, undicesimo in 2:15:35.

Grazie all'amico Ken Nakamura ecco i passaggi di Gebrselassie (non ancora ufficiali), comparati tra parentesi con quelli del record mondiale della scorsa stagione: 5k: 14:30 (14:35); 10k: 29:15 (29:13); 15k: 43:56 (44:03); 20k: 58:34 (58:50); 25k: 1:13:09 (1:13:41); 30k: 1:27:49 (1:28:27); 35k: 1:42:37 (1:43:05); 40k: 1:58:34 (1:57:34). Il successo etiope si è fatto totale grazie al primo posto, nella maratona femminile, di Atsede Habtamu in 2:24:47, che ha preceduto la 35enne russa Silvia Skvortsova (2:26:24, primato personale) e l'altra etiope Mamitu Deska, terza in 2:26:38 e debuttante. A soli sette secondi dal podio Rosalba Console, che con questo risultato occupa la trentatreeeseima posizione nelle graduatorie stagionali mondiali, undicesima in quelle continentali.

Mondiali stagionali sulle dieci miglia

Nella classica olandese Amsterdam-Zaandam (venticinquesima edizione) migliore prestazione stagionale sulla distanza per i fratelli Mose Masai (medaglia mondiale) e Linet Masai, fresca campionessa del mondo dei diecimila metri. Per Moses 45:16 (secondo l'ex-oro mondiale dei 10000 Kamathi, terzo l'etiope Feleke, quarto Micah Kogo). Per la gazzella Linet 50:39, davanti alla olandese nera Hilda Kibet (51:21) e Peninah Arusei (51:26).

Martin Lel torna e vince la Greath North Run

Dopo i trascorsi vittoriosi nella maratona di Londra (ben tre successi), Martin Lel è tornato a mietere un successo in terra britannica, nella mezza maratona di Newcastle-South Shields. Dopo la vittoria a Lisbona in primavera si era infortunato e persa la possibilità di confrontarsi con Wanjiru a Londra. Nella "Great North Run" di domenica, corsa con l'obiettivo di una grande prestazione a New York, il kenyano ha chiuso in 59:32, su Kiplimo Kimutai (59:44) e l'argento olimpico di maratna Gharib (1:00.04). Sfortunato l'irlandese Fagan, uno dei pochi europei di vaglia al via, che si è infortunato al tendine d'Achille. Nella mezza femminile successo di grande prestigio della portoghese in 1:09:08, che ha preceduto una celebrità come Berhane Adere (1:09:42), e l'altra lusitana, ormai non più semplice emergente) Félix (1:09:48). Nona al traguardo Sally Barsosio, oggi ultratrentenne, che vinse un titolo mondiale in pista da junior.

USA con Hall e la Ndereba

Domenica a Philadelphia vittorie per Ryan Hall in 1:01:52 e la plurimedagliata Catherine Ndereba in 1:09:43. Anche in questo caso, scorrendo la classifica, una grandissima del passato, Derartu Tulu, quarta in 1:10:33. Undicesima la campionessa olimpica di maratona Constantina Dita in 1:14:47.

Primati di categoria a Saransk

Nel centro tecnico della Russia che spopola nella marcia si è disputata la finale del Race Walking Challenge IAAF. Aldilà delle classifiche ufficiali e del terzo posto di Elisa Rigaudo, sono da segnalare le prestazioni (ottenute fuori classifica) dei giovani marciatori russi, che hanno prodotto sui 10 chilometri il primato del mondo di Stanislav Yemelyanov (38:28, primo under 20 sotto i 39 minuti, anche se Kanaykin marciò da junior in un 38:16 non omologato) ed il limite europeo di Tatyana Mineyeva (42:04). Per il Challenge, vittorie nel circuito per il messicano Eder Sánchez e la norvegese Kjersti Plätzer-Tysse.

Ci vuole diplomazia

Non solo Bolt: se il giamaicano ha ottenuto lo status di diplomatico, il campione del mondo dei 110 ostacoli Brathwaite è stato insignito del titolo di "Ambassador His Excellency" per l'orgoglio di Barbados. La mezzofondista britannica Joanne Pavey è diventata mamma di un bambino. Tornerà con l'obiettivo di correre la maratona olimpica di Londra 2012.

Coming soon

Si prosegue con Kawasaki, mercoledì, e con il gran finale di Daegu venerdì prossimo. Nel "Super Meet" giapponese rivedremo Tyson Gay dopo l'exploit di Shanghai (niente Asafa), Felix Sanchez (già in Giappone), ed una bella gara di peso col trio Hoffa-Taylor-Armstrong. Tra le donne Allyson Felix sui 100 metri, la Lebedeva nel lungo ed il duo statunitense Tiffany Williams-Sheena Tosta sui 400 metri ostacoli. A Daegu alcuni duelli-replica di quelli di Shanghai, con Tyson Gay contro Asafa Powell, la Jeter contro Veronica Campbell-Brown, Yelena Isinbayeva nel salto con l'asta.

Marco Buccellato

Nella foto d'archivio, Tyson Gay vince al Golden Gala su Asafa Powell (Giancarlo colombo per Omega/FIDAL)




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