Internazionale: primo piano su sprint ed ostacoli



Il giro d’orizzonte settimanale su quanto realizzato all’estero nelle ultime ore prende il via dal trittico di meetings che ha offerto il miglior rapporto qualità-quantità nei risultati: la vetrina mediatica è stata tutta per i supermen dello sprint (Gatlin e Powell), impegnati a Osaka e Kingston. Al commento di questi due eventi, ed a quello di Modesto, seguiranno le notizie dal resto d’America, dall’Africa (con le azzurre Balassini e Claretti in evidenza), dall’Europa e dal mondo dell’attività su strada. Le cifre del week-end: Osaka All'esordio individuale, il numero uno della velocità mondiale Justin Gatlin non ha deluso le attese scendendo subito sotto i dieci secondi (9"95"). Attrazione principale del Grand Prix di Osaka assieme a Liu Xiang (13"22 nonostante l'insufficiente rodaggio dovuto ai pochi allenamenti sostenuti dopo un leggero infortunio), Gatlin e la sua gemma passano tuttavia in secondo piano a confronto della strepitosa gara di 400 ostacoli maschili che ha cambiato il volto dei "piani alti" della specialità. Bershawn Jackson, iridato a Helsinki, è riuscito ad infilare in rettilineo il greco Iakovakis ed il giapponese Narisako in un magnifico 47"60, ma restano davvero impressionanti i numeri mostrati dagli sconfitti: 47"82 per Iakovakis (record nazionale e quarta prestazione europea di sempre) e 47"93 del giovane Narisako (aveva 48"09 ottenuto in ottobre), che si candida a raccogliere l'eredità del grande Tamesue, terzo ad Helsinki ed ancora in vista del debutto stagionale. Il Giappone gioisce anche grazie alle prodezze di Kumiko Ikeda, che dopo il 6,75 di Shizuoka si è portata a 6,86 (record nazionale), e di Yuriko Kobayashi (classe 1988), che ha impressionato sui 1500 metri in 4'07"87, pur perdendo dalla nuova leader mondiale stagionale Jamieson (Australia), eccellente in 4'03"51. Kingston: Powell-Bolt-Simpson come fulmini Il confronto a distanza tra lo sprinter più medagliato del momento (Gatlin) e quello più veloce di sempre (Powell) è finito in un virtuale verdetto di parità. Anche il giamaicano ha chiuso in 9"95 la sua esibizione, lasciando ai ricordi l'amarezza dell'infortunio che ha compromesso la sua partecipazione mondiale la scorsa estate. Le perle più splendenti sono però arrivate entrambe dai 200 metri: ancora da Usain Bolt, che ha praticamente uguagliato con 20"10 il 20"08 ottenuto pochi giorni addietro in Martinica, bruciando di due centesimi lo statunitense Tyson Gay, e da Sherone Simpson, fantastica in un 22"14 che ha lasciato di sasso la numero uno locale Campbell (22"51). Sui 400 metri il quasi ventenne LaShawn Merritt si è portato all'inseguimento del leader stagionale Wariner con un ottimo 44"67 (il bianco Rock secondo con 44"89 ed il giamaicano Gonzales al personale, terzo, in 44"90). Particolarmente favorevoli le condizioni per gli ostacolisti, letteralmente volati a ritmo di primati personali e stagionali: Brown 13"30, Payne 13"31, Hughes 13"34, Bramlett 13"39. L'altro miglior risultato femminile, oltre al gran duecento della Simpson, è venuto da Sanya Richards, che ha migliorato il mondiale stagionale con 49"89, lasciando a quasi un secondo Monique Henderson. Da segnalare ancora i 400 ostacoli della Demus (54"20) e di Kerron Clement (48"95), gli ostacoli alti della Foster (12"69 davanti alla rediviva Cherry con 12"78) ed il 14,34 di Trecia Smith nel triplo contro una brezza contraria di quasi due metri e mezzo. “Modestamente” Greene Nelle Coca-Cola Relays di Modesto la formazione USA della 4x100 che contava sull'apporto in rettilineo di Maurice Greene si è dovuta inchinare al quartetto comprendente alcune "seconde schiere" come Scales, Buchanan e Smoots, ed un velocista più che stagionato come Jeff Laynes (36 anni!), vincitori in 39 netti. Con Greene, un grosso nome come Leonard Scott, ma non è servito. Lo stesso Smoots ha trovato il jolly nella gara individuale con un regale 10"04, giocando sul vento favorevole (ma entro i limiti) che ha portato il campione olimpico del lungo Phillips a 10"15 (come Scales) ed il veterano Laynes a 10"17. A Modesto era di scena metà della nobiltà americana: la bianca Jenny Adams ha vinto gli ostacoli in 12"68 superando l'ex-iridata canadese Felicien (al debutto stagionale) seconda in 12"80. Miguel Pate ha saltato 8,26 nel lungo con una carezza di vento in più che ha inficiato il valore della prestazione; Christian Cantwell, dopo l'exploit di Des Moines è tornato a misure più "terrestri" nel peso con 20,93. Molto lontano invece i dischi di Aretha hill, sposata Thurmond, capace di 64,41, e di Ian Waltz, uno specialista di lunga milizia che ha centrato un gran personale con 67,85. Ancora da Modesto, 13"38 di Aubrey Herring sui 110 ostacoli, 44"84 di Wariner, 5,75 di Toby Stevenson nell'asta, che ha fatto suo il primo faccia a faccia col campione olimpico Mack (5,65). Un altro atleta avvezzo ai podi olimpici, Adam Nelson, ha gareggiato nel Georgia Invitational di Athens vincendo il peso con 21,05. Sempre in tema-lanci, il numero uno della stagione Tammert (disco) ha confermato il buon momento ad Arlington, lanciando a 65,88. In precedenza, nell'Idaho, doppio colpo di Jarred Rome: 20,40 nel peso e 65,56 nel disco. L'altra America: i Giochi Nazionali a L'Avana Alcuni ottimi risultati hanno caratterizzato la tre giorni dell'isola: il giavellotto ha trovato un nuovo leader mondiale stagionale nell'armoniosa figura d'atleta di Guillermo Martinez (85,02); nel triplo il ventenne Alexis Copello ha finalmente trovato la vittoria sul numero uno Betanzos, a suon di record personale (17,38 contro 17,33). Il 19enne Robles, in grande evidenza ai mondiali indoor di Mosca, ha corso gli ostacoli in 13"46. Nelle gare femminili ottimi i lanci, grazie al 19,28 della Cumba nel peso, all'ennesimo successo della Menendez nel giavellotto (63,33) ed al 70,05 di Yunaika Crawford. Curiosità per il ritorno alle gare di Daimi Pernia: l'ex-iridata dei 400 ostacoli, dopo un debutto da dimenticare alcune settimane fa, ha dato segnali di risveglio correndo in 56"90. Nel triplo, 14,55 della Savigne contro una muro di vento contrario. Un salto in Brasile Salto autentico, sulla quota di 2,30 (primato brasiliano), ottenuto da Jesse Farias de Lima a Porto Alegre domenica scorsa. Il meeting sudamericano ha potuto contare anche sull'apporto dell'ostacolista Machado (12"97) e sul ventenne uruguagio Andres Silva che si è imposto sui 400 metri in 45"60. Al suo attivo, un paio di settimane fa, il 45"32 del primato d'Uruguay ottenuto a Barquisimeto. Martelli d'Italia (in Africa) Ester Balassini e Clarissa Claretti hanno battagliato nel Grand Prix di Abuja (Nigeria) in un Area Permit Meeting IAAF che fa punteggio per il World Athletics Tour. La primatista italiana Balassini ha sfiorato i 70 metri lanciando a 69.87, precedendo la Claretti, seconda con 69,17. Dal resto del meeting, incentrato sulla velocità, 10"15 di Aziz Zakari sui 100, 45"35 di james Godday sui 400 e buon 1'45"62 del giovane kenyano Ismael Kombich sugli 800 metri. Martelli tedeschi A Dortmund si è rivisto Karsten Kobs (78,26); nella gara femminile successo di Susanne Keil con 69,30. La martellata della domenica è però arrivata da Leichlingen, dove il leader mondiale stagionale Markus Esser si è migliorato proponendosi come primo specialista over-80 della stagione, grazie ad un lancio di 80,10. Francia e Spagna La Spagna in fibrillazione per l'organizzazione della Coppa del Mondo di marcia del prossimo week-end ha mandato in archivio i campionati universitari: con i big ancora a riposo, unico squillo è arrivato da Ruth Beitia che ha superato l'1,95 fallendo di un nulla il mondiale stagionale di 2,01. In Francia si sono mossi con alterni risultati tre grossi nomi: bene Manuela Montebrun a Aix-les-bains (70,88), senza infamia e senza lode Pognon a Montgeron (21"04), gara interlocutoria di Bouchra Ghezielle sugli 800 metri a Franconville (2'06"20). Risultati dall'attività su strada A Vienna sono entrati nel club dei grandi maratoneti due nomi relativamente nuovi: il 34enne marocchino Mrikik (2h08'20") e la giapponese Morimoto (2h24'33"). La corsa di è disputata al suono della musica del grande compositore Mozart. Mrikik, al quale ha dato una mano il connazionale El Mouaziz, ha migliorato il suo precedente primato di oltre cinque minuti ed ha stabilito il primato della corsa. La Morimoto ha invece realizzato la seconda prestazione di sempre sul percorso viennese. Il record appartiene a Maura Viceconte, quel 2h23'47" risalente al 2000 che è anche il record italiano sulla distanza. Recuperiamo alcune performances dalle ultime tornate di manifestazioni: a Louisville il campionato USA dei 15 chilometri ha laureato campione Abdi Abdirahman con 48'23". A New Orleans Gilbert Okari si èimposto nella Crescent Classic (10 chilometri) in 27'49" davanti a Sammy Kipketer (27'53"). Alla Ochichi la 10 femminile in un eccellente 30'54". La Ochichi bisserà la settimana successiva a Vancouver in 30'55", e metterà a segno un altro colpo nella 12 chilometri di Spokane in 38'38". Sempre a Spokane nuovo successo di Okari in 34'42". Per finire la mezza maratona rancese di Ivry-Vitry, con ottimi risultati per il tanzaniano Hhaway (1h00'58") e per i kenyani Duncan Kibet e George Morara (ad un secondo). Sotto l'ora e dieci minuti Irene Kwambai nella corsa femminile, vinta in 1h09'54". Nei giorni recenti, vittoria di Patrick Musyoki nella 25 chilometri di Berlino (1h14'08") davanti a Francis Bowen ed Elijah Sang. Peninah Arusei (1h26'25") ha vinto nettamente la corsa femminile, lasciando a quasi due minuti l'etiope Tafa. Ad Edinburgo successi di Fabiano Joseph e Jelena Prokopcuka. Senza avversarie la lettone, discretamente impegnato invece il tanzaniano dal kenyano Arusei. Il mondo visto di marcia Nel fine settimana Coppa del Mondo a La Coruna, con primato di nazioni partecipanti (ben 63). In pista molti appuntamenti interessanti, dai Grand Prix di Doha e Rio al Felix Sanchez Invitational di Santo Domingo, oltre a tutta l'attività universitaria americana. In Europa, il calendario propone la maratona di Praga. Marco Buccellato


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