Internazionale, per Gebre record di rimpianti



Gebrselassie ancora protagonista, con una vana e straordinaria corsa verso il primato del mondo a Dubai, e tanta attività indoor costituiscono il top della settimana internazionale. Ornella Ferrara undicesima a Dubai Prima di parlare di Gebrselassie torniamo sulla trasferta araba di Ornella Ferrara, classificata undicesima, e migliore delle europee, in 2:37:40. La Ferrara inizialmente era stata data per ritirata a causa delle informazioni non complete giunte da Dubai. La maratoneta italiana è giunta a soli tre secondi da Luciah Kimani, atleta nata in Kenya che da sei mesi gareggia con nazionalità bosniaca. Ritirate invece due delle migliori europee in gara, la serba Olivera Jevtic per problemi di stomaco e Lornah Kiplagat, che aveva fatto i salti mortali per correre a Dubai, a causa di un leggero infortunio. Gebre tradito dal ritmo Il lavoro fin troppo celere dei pacemakers è costato ben 750.000 dollari a Haile Gebrselassie, che ha mancato a Dubai di soli 27 secondi il record del mondo della maratona, per il quale era stato messo in palio un milione di dollari di bonus (250.000 per la vittoria, il restante montepremi in caso di record). Passaggi scriteriati di 28:38 al decimo chilometro e addirittura di 1:01:27 alla mezza maratona hanno demolito le solide chances dell'etiope di migliorare il primato mondiale, nonostante le condizioni climatiche fossero vicine alla perfezione. Le speranze di Gebre di scendere sotto le due ore e tre minuti, obiettivo sognato nelle settimane precedenti la gara, sono state tradite dopo l'abbandono dell'ultimo "sherpa" della strada, il kenyano Abel Kirui. Ancora in vantaggio di 25 secondi sulla tabella-mondiale al trentacinquesimo chilometro (ma in precedenza la proiezione era di ben un minuto sotto il limite-record), Gebre ha calato il ritmo una volta rimasto solo alla caccia dell'impresa. Con un passaggio più saggio di 1:02 a metà gara, come Gebrselassie si augurava, il record (ed il milione di dollari) sarebbe stato probabilmente suo. I numeri del vincitore Il tempo finale di 2:04:53 è il secondo di tutti i tempi. Per la cronaca ricordiamo le sette maratone concluse da Gebrselassie in carriera: 2:04:26 a Berlino lo scorso anno (attuale record del mondo), il 2:04:53 di Dubai, un altro sub-2:06 (2:05:56 sempre a Berlino due anni fa), il debutto a Londra nel 2002 con 2:06:35, l'esperienza giapponese a Fukuoka nel 2006 (2:06:52), e le maratone di Amsterdam 2005 (2:06:20), e ancora Londra (2:09:05 ancora nel 2006). L'unico ritiro la scorsa stagione, ancora nella capitale inglese. Isaac Macharia ha colto un eccellente secondo posto in 2:07.16; Sammy Korir (2:04:56 in carriera) è giunto terzo in 2:08:01. Qualche suspence agonistica in più nella maratona femminile, dominata dalle etiopi come da previsioni. Ha vinto la Adere in 2:22:42 su Bezunesh Bekele (debuttante eccezionale, la quinta migliore di sempre, in 2:23:09) e Magarsa Assale Tafa in 2:23:23. Oltre alla maratona di Dubai si è corso anche in India, a Mumbai, dove si sono imposti John Ekiru Kelai in 2:12:23 e la etiope Seboka in 2:30:04. Ukhov uomo del mese Mettendo ampia luce tra sé e l'asticella, Ivan Ukhov ha vinto con 2.36 il meeting di Hustopece, in Repubblica Ceka, prima tappa del Moravian Tour. Già a 2.34 e 2.35 nelle scorse settimane, il saltatore russo ha battuto un brillantissimo thornblad (2.34) ed il connazionale Dmitrik (2.30). Mondiale stagionale anche nella gara di alto femminile, grazie all'1.99 pttenuto da Viktoriya Palamar e dalla tedesca friedrich, salita solo pochi giorni prima a 1.97. Terza la ceka Strakova con 1.95. Piano piano sta tornando a buoni livelli Jaroslav Baba (sesto con 2.24), che paga ancora la lunga assenza e la lenta ripresa dopo un grave infortunio. A Trinec i gemelli Ciotti Il secondo step ieri a Trinec: Ukhov resta al palo con 2.26 e stavolta è Thornblad a prendersi la rivincita, superando i 2.30. Giulio Ciotti, al rientro, si è fermato a 2.14, classificandosi decimo. Nicola Ciotti non ha preso parte alla gara perché colto da crampi durante il riscaldamento. Nella gara femminile gran 1.97 di Barbora Lalakova, che ha messo sette centimetri tra sé e le avversarie. Grande Russia Mentre Ukhov faceva sfracelli in Moravia, l'attività russa di è distinta per una serie di ottimi risultati: a Krasnodar i salti hanno lanciato nel lungo Olga Kucherenko (6.87 e capace di battere Tatyana Kotova) e Olesya Bufalova (14.54). A Volgograd salgono in cattedra ancora le donne: Olesya Forsheva (ex-signorina Krasnomovets) ha corso i 400 in 52.26, la campionessa olimpica dell'alto Slesarenko ha vinto senza avversarie a stimolarla in un ottimo 1.97, la Kucherenko ha concesso il bis nel lungo con 6.66. A Mosca, infine, doppia esibizione di Borzakovskiy (47.04 sui 400 metri ed 1:47.80 sugli 800), 2.28 per Rybakov (battuto però a parità di misura dal 21enne Malchenko), ancora un 5.70 per Kucheryanu nell'asta e, in campo femminile, una serie di buone cose in tutte le specialità: 7.17 per la Polyakova sui 60, 23.37 per la Kapachinskaya sui 200, 52.20 di Natalya Nazarova sui 400, 2:01.61 della Soboleva sugli 800, 4:06.37 della novità Martynova sui 1500, 1.98 di Tatyana Kivimyagi (Novoseltseva da signorina) e 4.65 della Golubchikova nell'asta. Catapulta Cantwell Ottimi riscontri dai meeting tedeschi del fine settimana: il pesista USA Cantwell, affacciatosi a Nordhausen prima di volare in direzione Boston, ha esordito con 21.35 (secondo Sack con 20.41). Nella gara di peso femminile sorprendente vittoria della sverdese Engman su Nadine Kleinert (per la scandinava anche il record nazionale con 18.13). A Wuppertal 2.30 di Onnen (deludente Sokolovskyy con 2.08) e 4.56 di Anna Rogowska nel salto con l'asta. Altro dall'Europa Salta ancora Dragutin Topic. L'ex-campione europeo di Spalato '90, oggi trentasettenne, ha saltato 2.20 a Novi Sad pochi giorni prima di Natale. A Chemnitz di scena Susann Dombrowski, classe 1984, che non è grande cosa ma è la figlia di Lutz Dombrowski, campione olimpico di salto in lungo nel 1098. Ancora in Germania discreti i velocisti: 6.63 per Unger, 6.64 per Ostwald, 6.66 per Broening. L'astista Straub ha superato 5.72 a Sindelfingen. Un altro astista, il 18enne Holdzeppe (tedesco di colore) ha migliorato il limite nazionale junior con 5.60 a Ludwigshafen. Dinuovoin pista l'ex-campione d'Europa dei 400 Ingo Schultz, che ha corso i 200 in 21.26 a Leverkusen. Nello stesso meeting 16.87 del triplista grenadino Randy Lewis. Spagna: gran debutto di Ruth Beitia a Santander (1.98). A Valencia la neo-spagnola Onyia ha corso i 60 ostacoli in 7.97, dando ben 30 centesimi a Glory Alozie, un'altra ex-nigeriana. Nel lungo maschile doppio 8.03, ad opera del bulgaro Atanasov a Sofia e del tedesco Rapp in Lussemburgo. In Inghilterra esordio di Jessica Enni,s che a Loughborough ha saltato 1.91, sfiorando il record nazionale alla quota di 1.96. Debutto per Philips Idowu nel triplo a Londra, con la misura di 17.06. A Fresno gli USA che contano Gare in molte sedi, ma l'appuntamento migliore era in programma ieri a Fresno, in un impianto nuovo di zecca con un anello piuttosto stretto di 160 metri. La selezione americana ha dominato quella “mondiale” con ampio margine nel punteggio finale. Tra i migliori risultati la vittoria di Reese Hoffa nel peso (21.06), su Dan Taylor (19.99), il 7.14 di Allen Johnson sui 55 metri ostacoli e l’1.95 della saltatrice Amy Acuff. Altro dagli States, ad iniziare da Houston: nelle gare senior ha esordito l'ostacolista Aries Merritt (con un poco promettente 7.79, meglio Joel Brown nel Maryland in 7.76), mentre nelle serie riservate agli atleti delle high school nuova prova a sensazione di Rynell Parson (classe 1991), che è volato sui 60 metri in 6.67. L'ostacolista Lolo Jones ha corso una batteria in Louisiana in 8.09, mentre l'atteso Kimmons (60 metri) si è fatto fuori da solo per falsa partenza. Chanelle Price, 17 anni, ha corso i 500 metri in 1:10.30 ai New Balance Games di New York. La distanza è poco frequentata, ma la prestazione dell'allieva (2:02.38 sugli 800 la scorsa stagione e finalista ai campionati americani) è la decima di sempre negli USA (basti pensare che ha fatto meglio di una grande del passato, Diane Dixon). A New York l'attesa era per le gare sul miglio. Vittorie della russa Shobukhova in 4:31.90 e per l'inglese Baddeley in 3:59.29. Doucouré-export Ladji Doucouré ha esordito a Chapel Hill con 7.68. Nella stessa manifestazione interessante 6.64 di Eloyse Lesueur, lunghista francese classe 1988. A Seattle 2.28 nell'alto per il canadese Mason. il decatleta Bryan Clay ha disputato il peso (15.69) ed il lungo (7.49). Altro decatleta, Tom Pappas, che ha migliorato ancora il personale nel peso in Kansas, ottenendo 16.83. In Colorado si è riproposto Jeremy Rankin, altro 18enne di belle speranze, che dopo il sorprendente 6.64 di sette giorni prima ha rallentato con 6.71 e 6.72. A Lubbock primo “meno ventuno” della stagione sui 200 (20.94 di Gregory Nixon), ma la pista è troppo grande (252 yards), perciò non vale. Infine una notizia: Destinee Hooker, stellina ventenne del salto in alto, è stata convocata nella selezione USA di volleyball, ed ha fondate speranza di partecipare col team nazionale ai Giochi di Pechino. Per questa ragione, quest’anno non la vedremo in pedana. Italiani all'estero Sfuggito al nostro setaccio del passato week-end, ecco il ritorno di Lukas Rifesser, argento europeo junior nel 2005 sugli 800 metri, che a Monaco di Baviera ha esordito in 1:48.29. In Slovenia gli astisti, con 5.20 di Giorgio Piantella (e 5.10 per Manfred Menz), e 4.05 di Anna Giordano Bruno. Il tutto dieci giorni fa a Sempeter. Primi lanci Prima gare per lanciatori in Europa. L'obiettivo più vicino è la Coppa Europa invernale di Spalato, a metà marzo. La tedesca Stahl ha lanciato il giavellotto a 61.34 a Colonia, mentre la martellista Klaas ha debuttato a Francoforte con 67.16. Lo spagnolo Vivas ha lanciato a Malaga il peso a 19.06. Ritiri, infortuni, mancati rientri In settimana è stata diffusa la notizia del ritiro di Ana Guevara, messicana argento olimpico ed iridata nel 2003. La Guevara si è ritirata non per ragioni fisiche, ma per l'aperto contrasto che da alcuni mesi ha agitato i suoi rapporti con la federazione messicana. Si ritira anche Patrik Kristiansson, l'astista svedese che fu medaglia di bronzo mondiale a Parigi, nella gara vinta da Giuseppe Gibilisco. Jana Rawlinson-Pittman si è infortunata e salterà la stagione australiana, ma c'è ancora una tenue speranza di vederla in pista a Brisbane per i trials olimpici di fine febbraio. Non c'è stato il rientro di Dwain Chambers, annunciato la scorsa settimana. Il velocista inglese non ha inoltrato domanda d'iscrizione ai campionati delle contee del Sud, dove peraltro la sua gara, i sessanta metri, era già colma di partenti. Martello nella rete Dopo i casi di Tatyana Lysenko e Yekaterina Khoroskikh, una terza martellista russa di primo piano sta vivendo l'incertezza sul futuro agonistico a causa di un controllo antidoping positivo, come diffuso da una agenzia russa. Si tratta dell'ex-primatista mondiale Gulfiya Khanafeyeva, il cui campione A è stato notificato positivo in occasione delle Universiadi di Hyderabad, dove fu medaglia d'argento. Se ne saprà di più in seguito, dopo il test sul campione B. Se sarà confermata la positività dell'atleta, potrebbe scattare la squalifica; relativamente al podio delle Universiadi, invece, l'argento passerebbe a Ester Balassini, ed il bronzo a Clarissa Claretti, quarta nella classifica ufficiale. Mondo maratone Paula Radcliffe correrà alla Flora London Marathon del prossimo 19 aprile, arricchendo un cast già stellare che abbiamo descritto in anteprima. Troverà avversarie come le etiopi Adere e Wami, la kenyana Kosgei, La romena Dita, l'australiana Johnson e la tedesca Mikitenko. Lo svizzero Rothlin, saltato il piano di preparazione in Kenya per le note vicende, ha scelto l'Andalusia, dove correrà la mezza maratona di Almeria domenica prossima. Line-up della maratona giapponese di Beppu-Oita: assieme a Ruggero Pertile correranno Elijah Mutai, Mark Yatich, Daniel Mwangi, il marocchino Kisri ed il maratoneta di casa Noda. A Tokyo vedremo Rothlin, Njenga, Wainaina, Ramadhani, Abel Kirui (appena transitato da Dubai) ed il neo-canadese Jon Brown. Cross Due appuntamenti su tutti nelle ultime ore: a Siviglia nuovo stop di Zersenay Tadese, iridato di cross in carica, battuto per questione di centimetri dall'ugandese Kipsiro, imbattuto in questa stagione. La kenyana Prisca Jepleting Cherono ha vinto il cross femminile sulla russa Konovalova e sull'etiope Wude Ayalew Yimer. Nel cross francese di Le Mans vittoria casalinga per Driss El Himer, capace di rompere il fronte kenyano composto nell'ordine (all'arrivo) da Bernard Kiplagat, Wilson Kiprop e Peter Muriuki (primo e secondo a Villa Lagarina). Linet Masai ha vinto il cross femminile sulla Ghezielle (al rientro dopo un anno di guai fisici). Altri cross dalla Spagna: Joseph Ebuya ha battuto gli etiopi Gebremeskel e Gebremariam a Mailano, Richard Matelong ha superato Kiprono Menjo a Huesca. Anteprime Sabato a Boston è atteso il debutto di tre regine dell'atletica mondiale, Meseret Defar, Tirunesh Dibaba e Carolina Kluft. Ci saranno anche l'astista Stuczynski (4.71 sabato scorso a Toronto, ad un centimetro dal personale indoor) ed il trio di titani del peso Hoffa-Cantwell e Nelson, che si ritroveranno in pedana anche ai Millrose Games di New York. In Europa fari puntati sul “Russian Winter”, col colosso russo ricco di nomi di prima grandezza. Glasgow (sempre sabato) proporrà il duplice campione del mondo Bernard Lagat, Brad Walker ed interessanti gare sui 60 ostacoli ed alto femminile. Riecco anche il Sud Africa. Il primo meeting del circuito Yellow Pages si disputerà venerdì a Secunda. Ad Osaka, invece, la classica e prestigiosa maratona femminile. Le graduatorie mondiali stagionali, con tutti i numeri dell'attività indoor, saranno disponibili nella sezione statistiche a breve. Marco Buccellato


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